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Topolino Fuoriserie 2 - PK Danger Dome di Roberto Gagnor e Roberto Vian

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Vito65
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PolliceSu
    Re:Topolino Fuoriserie 2 - PK Danger Dome di Roberto Gagnor e Roberto Vian
    Risposta #195: Mercoledì 27 Mag 2020, 18:52:42
    Cosa non andava su PKNE? Perché non continuare su Topolino e rilasciare un albo rilegato in seguito? Perché non proseguire su quella continuity? Io davvero non capisco.
    Probabilmente qualcosa non ha funzionato. L'ultima volta che Valentina De Poli è stata ad Etna Comics nella sua qualità di Direttore (nel 2017, mi pare), ha detto a me personalmente che Pk era un po' ingombrante (cito testualmente) per Topolino libretto; non ho potuto fare a meno di notare la differenza con le edizioni precedenti della Fiera, quando la stessa Direttora parlava della presenza di Pk sul Topo come di un fatto acquisito, quasi un dato naturale: forse quelli che gradivamo Pk su Topolino, dopo gli entusiasmi dei primi anni, ci siamo andati assottigliando.
    « Ultima modifica: Mercoledì 27 Mag 2020, 18:54:13 da Vito65 »

      Re:Topolino Fuoriserie 2 - PK Danger Dome di Roberto Gagnor e Roberto Vian
      Risposta #196: Mercoledì 27 Mag 2020, 19:28:23
      Sarebbe interessante avere anche un confronto con l'autore
      E con il direttore...  SmRoll

        Re:Topolino Fuoriserie 2 - PK Danger Dome di Roberto Gagnor e Roberto Vian
        Risposta #197: Mercoledì 27 Mag 2020, 23:29:34
        E non dimentichiamoci di Catenacci! L'unico fra i tre a conoscere per bene il mondo pikappico (almeno in teoria)

          "Tradotto in 15 paesi, Danger Dome è il secondo volume di una trilogia“

          Da un articolo del veneziatoday su Roberto Vian e Danger Dome http://www.veneziatoday.it/attualita/danger-dome-fumetto-pk-roberto-vian.html?fbclid=IwAR3reE5IyLCYSRIwwC3UPCFonA_BdtkYKMeT9E0TkoesoRxhUJ7z4Lt94eQ

          Gagnor mi ha già smentito sulla trilogia.
          Fa riflettere però la notazione che la storia è tradotta in 15 paesi sintomo che la serie è stata pensata anzitutto per essere facilmente esportata (vedi anche il format di capitoli da 24 pagine per una possibile edizione americana).
          Sarebbe interessante avere giudizi e pareri di lettori esteri, magari alle prime letture di PK.
          « Ultima modifica: Venerdì 29 Mag 2020, 12:35:22 da Garalla »

            Ha inoltre confermato che nel 2021 ci saranno più storie con autori diversi. Questa è un'ottima notizia, stanno cercando di riportare in alto il marchio PK.

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            Gumi
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              Ha inoltre confermato che nel 2021 ci saranno più storie con autori diversi. Questa è un'ottima notizia, stanno cercando di riportare in alto il marchio PK.

              Questo è un particolare molto interessante: quindi potrebbe esserci la "run" di Gagnor intervallata (o per meglio dire inframmezzata) da storie di altri autori. Mi sembra una eventualità invitante: chissà che tra gli autori non possa trovare spazio anche Alessandro Sisti, di cui mi piacerebbe leggere il seguito di "cronaca di un ritorno".

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              Vito65
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              PolliceSu   (3)
                Nell'articolo riportato da Garalla c'è un passaggio interessante: si accenna al rilancio di Pk nel 2019 e si dice che l'operazione non ha ottenuto il successo sperato e, a questo punto, il Direttore Bertani ha chiamato il disegnatore Vian. Quindi secondo la Direzione editoriale l'insuccesso sarebbe stato risolto solo dal cambio di disegnatore? Un po' ingeneroso attribuire questo carico di responsabilità a Lavoradori.
                Il discorso però cambia se questo accenno dovessee essere frutto solo di una interpretazione del redattore dell'articolo.

                  Nell'articolo riportato da Garalla c'è un passaggio interessante: si accenna al rilancio di Pk nel 2019 e si dice che l'operazione non ha ottenuto il successo sperato e, a questo punto, il Direttore Bertani ha chiamato il disegnatore Vian. Quindi secondo la Direzione editoriale l'insuccesso sarebbe stato risolto solo dal cambio di disegnatore? Un po' ingeneroso attribuire questo carico di responsabilità a Lavoradori.
                  Il discorso però cambia se questo accenno dovessee essere frutto solo di una interpretazione del redattore dell'articolo.

                  Personalmente ho trovato per UNE tante critiche ai disegni. Decisamente più che sulla storia come numero e intensità. Quindi non è ingeneroso.

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                  prezio
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                  PolliceSu   (11)
                    Scaricare le responsabilità su Lavoradori non è soltanto ingeneroso, ma è fuorviante ed eticamente scorretto
                    ...poche ragazze da quelle parti...

                    www.acroteri.altervista.org - sito amatoriale della mia squadra di calcetto
                    www.goblins.net - sito dedicato ai giochi da tavolo

                      L’ideale per me sarebbe: abolire la macrotrama di Shikaar (che può tranquillamente chiudersi col prossimo volume); ricreare il pk team con un po’ di autori nuovi, magari giovani; la supervisione, nel ruolo di headwriter, da parte di Alessandro Sisti, autore che per me ha dimostrato di aver ancora ben chiaro cosa sia davvero PK.
                      “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

                        Fa riflettere però la notazione che la storia è tradotta in 15 paesi sintomo che la serie è stata pensata anzitutto per essere facilmente esportata (vedi anche il format di capitoli da 24 pagine per una possibile edizione americana).
                        Ecco il nocciolo della questione: gli autori italiani quando scrivono per il mercato americano o internazionale cambiano la loro narrazione adeguandosi ad un pubblico più generico (abbiamo visto recenti esempi usciti nel Topo). Per cui, anche cambiassero gli autori, i nuovi plot pikappici sarebbero comunque "un'altra cosa".
                        E' anche vero che la saga di PK penso sia stata tradotta, nel corso di questi decenni, in altri paesi europei che dovrebbero aver ben accettato e 'digerito' certa narrazione degli eventi. Però se gli americani non conoscono tutto il background pikappico e se le nuove avventure sono dirette soprattutto a loro, penso che Gagnor o non Gagnor certe situazioni che hanno lasciato perplessi molti lettori italiani resteranno comunque.
                        « Ultima modifica: Venerdì 29 Mag 2020, 16:20:16 da Cornelius Coot »

                          Dubito che il progetto Un Nuovo Eroe sia stato concepito appositamente per il mercato estero (come Young Donald per capirci, che a differenza di questo  è stato pubblicato prima in America e mesi dopo da noi). Penso più a una cosa tipo Frittole: pensato per il mercato italiano ma con un occhio rivolto all’Estero.

                          Poi si dovrebbe capire se UNE è uscito in America, Brasile ecc. oppure ancora no.
                          “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

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                          Luxor
                          Flagello dei mari
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                          PolliceSu   (2)
                            Nell'articolo riportato da Garalla c'è un passaggio interessante: si accenna al rilancio di Pk nel 2019 e si dice che l'operazione non ha ottenuto il successo sperato e, a questo punto, il Direttore Bertani ha chiamato il disegnatore Vian. Quindi secondo la Direzione editoriale l'insuccesso sarebbe stato risolto solo dal cambio di disegnatore? Un po' ingeneroso attribuire questo carico di responsabilità a Lavoradori.
                            Il discorso però cambia se questo accenno dovessee essere frutto solo di una interpretazione del redattore dell'articolo.

                            Personalmente ho trovato per UNE tante critiche ai disegni. Decisamente più che sulla storia come numero e intensità. Quindi non è ingeneroso.

                            Lavoradori ha uno stile che può piacere o meno, io personalmente lo adoro, ma qui è stato penalizzato tantissimo dai colori, è lampante!

                            Basti vedere la resa su PK Tube, c'è un abisso di differenza e non si può non rimarcare.
                            The Rabbit Hunter! (Copyright by Gancio 08.II.16)


                              Ecco il nocciolo della questione: gli autori italiani quando scrivono per il mercato americano o internazionale cambiano la loro narrazione adeguandosi ad un pubblico più generico (abbiamo visto recenti esempi usciti nel Topo). Per cui, anche cambiassero gli autori, i nuovi plot pikappici sarebbero comunque "un'altra cosa".

                              Pensare che gli autori italiani cambino il modo di narrare le vicende di Pk rendendolo meno complesso, profondo ed intricato (nel lato positivo ed interessante del termine) per poter rendere digeribile il fumetto al mercato nordamericano mi sembra addirittura offensivo pensarlo !
                              Un pubblico che è stato la culla del fumetto supereroistico, che hanno fatto della continuity sfrenata il loro pane quotidiano, che hanno forgiato ed "adottato" i migliori esponenti del fumetto indipendente mondiale !
                              E non ultimo che conta 330 milioni di abitanti nei soli Stati Uniti d'America, volete vedere che si trovi difficoltà a trovare 1 milione (butto un numero a casaccio) di appassionati ?
                              Secondo me la discriminante non è lo scrivere storie appetibili e digeribili per il mercato americano, quanto scrivere storie valide e meritevoli...
                              Io sono un cattivo... e questo è bello! Io non sarò mai un buono e questo non è brutto! Io non vorrei essere nessun altro... a parte me.

                                E non ultimo che conta 330 milioni di abitanti nei soli Stati Uniti d'America, volete vedere che si trovi difficoltà a trovare 1 milione (butto un numero a casaccio) di appassionati ?

                                considerati i ridicoli numeri di vendita degli spillati americani... 1 milioni di appassionati che acquistano regolarmente fumetti credo sia una cifra decisamente ottimistica.
                                Mensilmente in cima alle classifiche stanno serie tra le 100 e le 130 mila copie vendute (a meno di numeri 1 o di eventi particolari)

                                 

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