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Anche questa so piacerà al figlio di Gingerin Rogers.

Cina. Cina Cina. Cina Cina, Cina Cina Cina, Cina Cina, Cina. Cina Cina. Cina.

Ehm... che sono quelle facce? Non vi è forse piaciuta? Strano, perché per questo in Cina hanno tanto riso!

- Imputato, avete ucciso vostra moglie perché l'avete trovata con l'amante. Ma perché non avete ucciso anche l'amante?
- Vostro Onore, ho pensato che sarebbe stato meglio uccidere mia moglie una volta sola che uccidere ogni mese un uomo diverso, no?

Questa è carina e te l'ho pure votata, ma la successiva è come una storia di fanton

Approfitto della bassa mare per postare questa.

Un matto ha la fissazione di essere un cavallerizzo, e appena può salta in groppa a un concittadino e lo sprona al galoppo. Visto che è un tipo mingherlino e innocuo per tutto il resto, viene sopportato benevolmente da tutti con la speranza che guarisca.
Un giorno però si procura un frustino da equitazione, e ovviamente dopo la prima cavalcata viene ricoverato d' urgenza.
Dopo mesi di cure, psicoterapie, sedativi etc, sembra tornato normale.
Il direttore del manicomio lo convoca per annunciargli che lo rimandano nel suo paese.

Chiacchiere di circostanza, consigli, qualche ammonimento...
      promesse, rassicurazioni...
L' immancabile domanda: 'Una volta a casa, cosa pensa di fare?'
      'Caro Direttore, grazie a lei stando qui dentro ho capito che la mia vita non era per l' equitazione, ma per la letteratura:
      ho già cominciato a scrivere un libro; ho qui i primi capitoli...'

Il direttore, lusingato dal successo delle sue cure, apre il voluminoso manoscritto e comincia a leggere ad alta voce:

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Per qualche misterioso motivo la barzelletta precedente me ne ha fatta venire in mente un'altra, che non c'entra nulla, ma proprio nulla!!!



Durante una cerimonia in una grande chiesa, la porta si apre ed entra un tizio con in testa un larghissimo sombrero. Tutti si voltano a guardarlo e l'uomo inizia lentamente a camminare lungo la navata centrale, senza accennare a levarsi il copricapo come vorrebbero la consuetudine e la buona educazione.

Dopo qualche passo, qualcuno dalla sua sinistra tenta di richiamare la sua attenzione sussurrando: "Ehi! Sombrero!"
L'uomo prosegue senza voltarsi. Un altro sussurro da destra: "Il sombrero!"
L'uomo avanza lungo la navata, imperterrito. Altre voci si uniscono alle prime: "Sombrero! Sombrero! SOMBRERO!!!! "

Senza fermarsi, l'uomo prosegue fino all'altare, sale gli scalini, si volta a guardare l'assemblea, e infine proclama:

"A generale richiesta, canterò Sombrero..."

Per qualche misterioso motivo la barzelletta precedente me ne ha fatta venire in mente un'altra, che non c'entra nulla, ma proprio nulla!!!



Durante una cerimonia in una grande chiesa, la porta si apre ed entra un tizio con in testa un larghissimo sombrero. Tutti si voltano a guardarlo e l'uomo inizia lentamente a camminare lungo la navata centrale, senza accennare a levarsi il copricapo come vorrebbero la consuetudine e la buona educazione.

Dopo qualche passo, qualcuno dalla sua sinistra tenta di richiamare la sua attenzione sussurrando: "Ehi! Sombrero!"
L'uomo prosegue senza voltarsi. Un altro sussurro da destra: "Il sombrero!"
L'uomo avanza lungo la navata, imperterrito. Altre voci si uniscono alle prime: "Sombrero! Sombrero! SOMBRERO!!!! "

Senza fermarsi, l'uomo prosegue fino all'altare, sale gli scalini, si volta a guardare l'assemblea, e infine proclama:

"A generale richiesta, canterò Sombrero..."

Non credo d'averla capita ma sto ridendo come uno scemo da cinque minuti

Anche questa so piacerà al figlio di Gingerin Rogers.

Non ci penso neanche a fargliela leggere, ci tengo all'integrità del suo cranio (e del mio muro!)

Visto il successo, e posto che domani forse non mi connetterò tanto presto, anticipo quella di domattina.

Un comunista "duro e puro" porta il figlio di sei anni al comizio degli alti papaveri del partito, e l'oratore inizia a parlare, mentre il piccolo continua a fare domande al padre:
"Compagni..."
- Papà, papà, chi sono i compagni?
- Sono persone come me e te, che la pensano allo stesso modo.
"Il popolo ha bisogno..."
- Papà, chi è il popolo?
- Il popolo è l'insieme delle persone che non sanno prendere decisioni da sole; per esempio, nella nostra famiglia la tua sorellina di un anno è il popolo.
"E il governo quindi deve..."
- Papà, chi è il governo?
- Il governo è l'organo che prende le decisioni importanti; per esempio, nella nostra famiglia la mamma è il governo.
Alle due di notte, il padre sta beatamente dormendo assieme alla moglie, quando la manina del bambino lo sveglia:
- Scusa, compagno: avverti il governo che il popolo è pieno fino a qui, per favore...


- Pierino, quando furono scacciati Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre?
- Dopo il 15 settembre, signor maestro.
- Perché, scusa, proprio dopo il 15 settembre?
- Perché prima le mele non sono mature!

Quest'ultima la conoscevo in una versione un poco piu' complessa e colorita, grosso modo come segue:

Pierino si lamenta col padre di non capire la politica. Il genitore spiega:
- Facciamo un esempio con la nostra famiglia. Io, che porto a casa i soldi, rappresento il capitalismo; tua madre, che decide cosa fare, il governo; la domestica, la classe operaia; tu, che sei abbastanza grande da dire la tua quando si decide, gli elettori; la sorellina di un anno, il futuro.
  Quella notte Pierino e' svegliato dal pianto della sorellina che se l'e' fatta addosso. Va a cercare i genitori, ma trova solo la mamma che dorme della grossa e non c'e' modo di svegliarla; va allora verso la camera della domestica e scopre che suo padre e' li', vigorosamente impegnato a far sesso. Al che Pierino commenta:
- Adesso ho capito la politica. Il governo dorme, il capitalismo fotte la classe operaia, nessuno presta ascolto agli elettori ed il futuro e' nella merda!

Davvero perfida!

Oh, domani non ci sono tutto il giorno, mi tocca anticipare ancora!

Il maresciallo dei carabinieri sta facendo una sanzione all'automobilista che non vuole saperne:
"Non mi interessa se la vostra auto è ormai d'epoca, siete dei fans e andate a un raduno. La vecchia Renault 4, come dice il nome stesso, è omologata solo per quattro persone, e voi siete in cinque!"
Stacca la contravvenzione e torna verso l'auto di servizio, dove lo attende il brigadiere:
"Maresciallo, ho sentito quel che avete detto..."
"E quindi?"
"Beh, non è colpa nostra se noi davamo il cattivo esempio, perché erano ordini superiori, no?"
"Brigadiere, di che state parlando, scusate?"
"Del fatto che, sino a qualche anno fa, noi carabinieri andavamo in giro spesso in due su una Uno!"

In un paesino di montagna, muore una vecchia megera, e il funerale è fatto in modo molto tradizionale, con il carro funebre che è letteralmente un carro con tre cavalli.
Durante il tragitto verso il cimitero, un cavallo sfugge al controllo, si impenna, la bara cade per terra, e la megera ne esce viva! È stato tutto uno sbaglio: la donna è viva e vegeta.
Un anno dopo, però, la signora muore sul serio. In prossimità della curva maledetta, il genero si siede a cassetta con il becchino e chiede:
"Scusi, posso guidare io? Sa com'è: stavolta non vorrei correre rischi!"

L'ultima me ne ricorda una che ricordo raccontata nientepocodimenoche da Gino Bramieri:

Un tizio passeggia per strada quando si trova davanti un corteo funebre lunghissimo, con centinaia di persone che seguono il feretro, portato a spalla da quattro uomini come si usava un tempo.
Subito dietro al feretro, appena avanti alla lunga fila, cammina un uomo, vestito a lutto, al cui fianco cammina un grosso cane dall'aria feroce.

Meravigliato, l'uomo si accosta all'uomo vestito di nero.
"Mi scusi," gli chiede timidamente, "ma mi può dire chi è il morto?"
"Mia suocera" risponde l'altro con un sospiro.
"Oh, condoglianze," replica il primo. "e come è morta?"
"Ahimé, la ha ammazzata il cane!"
"Il cane?!"
"Il cane!"
L'uomo osserva il cane: ha un'aria effettivamente molto feroce. Ci pensa un attimo, poi si avvicina all'altro e sussurrando per non farsi sentire gli fa:
"Senta, scusi... lei... me lo presterebbe il cane?"

L'uomo lo fissa meravigliato: "Vuole il mio cane in prestito?"
"Sì, in prestito. Me lo presta?"
E l'altro, indicando il lunghissimo corteo:
"Beh, se proprio vuole... si metta in fila!"

E secondo te chi è l'autore del libro sul quale lessi la mia, nonché una buona metà di quelle che vi sto postando? Il grande Gino, direi!

Un anziano maresciallo da qualche giorno fa pattuglia sulle solite strade, controllate da 40 anni che è nell'arma, con un giovane appuntato.
L'appuntato nota che ogni giorno, quando la volante passa di fronte allo sfasciacarrozze, il maresciallo sospira perplesso.
Dopo vari giri senza nulla chiedere, alla fine l'appuntato domanda:
"Scusate, maresciallo, ma perché siete così perplesso quando passiamo davanti al cimitero delle macchine?"
"Vedete appuntato, io sono nell'arma da 40 anni... e non ho mai visto un incidente così grave!"

Un giovane aspirante carabiniere è preoccupato per l'esame di ammissione nella cultura generale. Un brigadiere gli passa però la dritta:
"Il maresciallo chiede sempre le stesse cose: come si chiamano gli abitanti di Gubbio e come si chiamano gli abitanti di Ivrea. Tu rispondi Eugubini ed Eporediesi ed è fatta!"
Arriva l'esame e l'aspirante carabiniere si siede. Il maresciallo domanda:
"Come si chiamano gli abitanti di Gubbio?"
"Eugubini!"
"E come si chiamano gli abitanti di Ivrea?"
"Eporediesi!"
"Bravo... però... mi permetta una terza domanda."
Il giovane va nel panico totale, suda freddo.
"Come si chiamano gli abitanti di Milano?"
"Ehm... uhm.. Ah, sì, la so! Pietro, Giovanni, Maria, Carla..."

Un vecchio classico:

In una stradina di campagna, un tizio con la macchina frena, abbassa il finestrino e chiede ad un passante:
- Scusi, mi sa dire dove mi trovo? Sa, ho un appuntamento a cui ho promesso di arrivare entro le 2 e sono già in ritardo di mezz'ora... -
L'altro risponde:
- Certo che la posso aiutare. Lei si trova a bordo di una Audi A4, nel mezzo di una strada di campagna, sono le 14 e 23 e ci troviamo fra 40 e 42 gradi di latitudine nord e tra 58 e 60 gradi di longitudine Ovest. -
Il primo lo guarda con aria seccata e poi gli chiede:
- Per caso lei è un ingegnere? -
- In effetti sì. Da cosa lo ha capito? -
- Beh, la sua risposta alla mia domanda è tecnicamente corretta ma del tutto inutile. Non so che farmene delle informazioni che mi ha dato e sono perso per strada come prima! -
- Capisco. E lei, mi lasci indovinare, è un dirigente? -
- Sì, da cosa lo ha capito? -
- Facilissimo. Non sa dove si trova, non sa come ci è arrivato, né sa dove andare, ha fatto una promessa che non è in grado di mantenere, e spera che sia qualcun altro a risolverle il problema. Ed ora, dopo aver chiesto aiuto, si trova nei guai esattamente come prima che ci incontrassimo... ma adesso, per qualche strano motivo, è colpa mia! -