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Ieri sera, apprendendo della morte di Nelson Mandela, ho pensato di ricordarlo su facebook scrivendo "di getto" una frase che mi sembrava descriverlo appieno: "Ci sono uomini che cambiano il mondo, lasciandolo migliore di come lo hanno trovato."

Solo oggi ho scoperto questa sua citazione: "Possiamo cambiare il mondo e renderlo un posto migliore". La cosa mi ha colpito moltissimo.

Un'altra sua frase che vedo molto citata oggi dice "L'istruzione è l'arma più potente che tu possa usare per cambiare il mondo." Grande uomo.

Alcuni lasciano un segno su questa terra.

Egli ha lasciato un solco che non si richiuderà mai.

E' stato davvero un grandissimo uomo, che ha reso migliore la vita e il futuro di milioni di persone. Uomini come lui non nascono tutti i giorni e quando muoiono lasciano attorno a sè una gran vuoto, ma anche una grande eridità che dobbiamo conservare gelosamente. Riposa in pace, Nelson, sei stato un esempio per tutti.

 

Non sono mai stato così triste per la morte di una persona...
R.I.P.

Io non riesco a dire: "Sfortunatamente a 95 anni se n'è andato Nelson Mandela.", riesco solo a pensare: "Fortunatamente negli ultimi 95 anni Nelson Mandela è stato sulla Terra." una fortuna che non dobbiamo nè dovremo dimenticare.
R.I.P. e grazie per aver cambiato questo mondo.

Un altro pezzo di storia lascia questo pianeta,reso migliore dai suoi insegnamenti.

Se ne è andata anche Rossana Podestà all'età di 79 anni..attrice e compagna per 30 anni del grande Walter Bonatti..non era credente ma spero che si siano potuti riabbracciare dovunque sono..

Se ne è andata anche Rossana Podestà all'età di 79 anni..attrice e compagna per 30 anni del grande Walter Bonatti..non era credente ma spero che si siano potuti riabbracciare dovunque sono..

I 'credenti' non le permisero di stare vicino al suo compagno (per 30 anni!) Walter Bonatti nei suoi ultimi giorni di vita, ricoverato in un ospedale cattolico, perché non erano sposati.

I 'credenti' non le permisero di stare vicino al suo compagno (per 30 anni!) Walter Bonatti nei suoi ultimi giorni di vita, ricoverato in un ospedale cattolico, perché non erano sposati.

Hai notato una punta di difesa x i "credenti" nel mio messaggio?

Un ricordo anche da parte mia per Nelson Mandela, che nella vita ne ha passate tante ma ha avuto anche tanto.

Quante persone avrebbero potuto sopportare 27 anni di carcere, uscirne già anziani, vincere un Nobel, diventare presidenti di una nazione, e arrivare a vivere così a lungo, in un continente dove la longevità media è la metà?

Una forza d'animo senza eguali, capace di portare avanti un'idea di fronte alle peggiori difficoltà, e di mantenere la lucidità nonostante tutto.

Il Sudafrica è quello che è, ad anni luce dall'essere un paradiso in terra, ma Mandela per quanto straordinario era pur sempre un uomo, non una divinità, e per certe cose ci vorrebbero davvero miracoli.
Di certo il paese, senza più il regime segregazionista, è molto migliore di quello che sarebbe stato senza di lui.

E anche il mondo intero, tutto sommato.

Ho seguito su Rai News 24 e su France 24 la cerimonia in onore di Mandela a Johannesburg/Soweto in uno stadio strapieno di gente festosa di tutti i colori e con capi di stato, personalità politiche, sportive e dello spettacolo provenienti da 91 paesi. Proprio in quello stadio Madiba aveva fatto la sua ultima apparizione pubblica, prima della finale dei Mondiali di Calcio del 2010.

Quando ho visto che pioveva ho pensato 'peccato' ma subito dopo hanno detto che la pioggia in un funerale è ben accetta in Africa perché aiuta le persone morte ad essere 'assorbite' meglio dalla madre terra che li riprende nel loro viaggio nell'aldilà.
Tra i vari interventi, quello di Obama è stato il più applaudito, non solo per la capacità oratoria di Barak o per il personaggio in se stesso, ma anche perché è stato quello del primo presidente americano nero verso il primo presidente sudafricano nero, in due paesi in cui le Apartheid hanno dominato la vita civile e politica per tanti (troppi) anni.
"Senza Mandela Michelle ed io non saremmo dove siamo" ha detto Obama il quale, alla fine del suo discorso, ha citato le parole della poesia 'Invictus' che diedero forza al prigioniero 46664 nella sua piccola cella a Robben Island:

http://it.notizie.yahoo.com/poesia-mandela-invictus-testo-italiano-inglese-203510571.html

Il presidente americano è stato protagonista anche per aver stretto la mano e parlato brevemente con Raoul Castro, fratello di Fidel, in una sorta di inizio di disgelo con Cuba che tutti aspettano da mezzo secolo: ultimo miracolo di Madiba?
Al contrario, l'attuale presidente sudafricano Zuma è stato spesso fischiato dalla folla, anche perché fresco di scandali politico-finanziari, tipo 20 milioni di dollari presi da fondi pubblici per ristrutturare una sua mega villa in campagna. Sicuramente i successori di Mandela non sono stati e non sono alla sua altezza (obbiettivo difficile se non impossibile per chiunque ma, in questo caso, ben lontano anche solo dall'avvicinarsi).
I vecchi compagni dell'African National Congress come anche il vescovo Desmond Tutu (che ha redarguito la folla troppo rumorosa come un vecchio prof: disciplina ci vuole, siamo di fronte al mondo intero!) lo hanno ricordato nella sua abilità non solo politica ma soprattutto umana, che quando coincidono producono miracoli: incanalare la rabbia e il dolore non nella vendetta o nella violenza, ma nel perdono, nella comprensione e soprattutto nella conoscenza del nemico-avversario così da comprenderlo meglio per poterlo avvicinare a sé nel progetto di ricostruzione, di giustizia e di pace. Mandela in carcere aveva imparato l'afrikaans, la lingua dei bianchi boeri che avevano ideato l'Apartheid, e letto libri sulla loro cultura e le loro tradizioni, apprezzandole.
In sostanza: se vuoi sconfiggere il tuo nemico, devi conoscerlo. Lui ha fatto di più: lo ha battuto democraticamente e dopo lo ha accettato come parte integrante del paese, riconoscendone comunque, aldilà del segregazionismo, le qualità che hanno reso il Sud Africa il paese più avanzato e ricco del Continente. E ha fatto si che anche i cittadini neri accettassero questa situazione, certo non facile per chi ha vissuto i terribili anni dell'Apartheid: sicuramente meno difficile per i giovani di ogni colore che riempivano lo stadio e tutta la città.
Oggi, in Africa, il paese-arcobaleno a quel tradizionale predominio economico unisce anche quello democratico, più recente ma già all'altezza degli altri paesi occidentali, se non più avanzato. Almeno sulla carta. Nonostante tutto.

A proposito di cinema, è di un paio di giorni fa la scomparsa di Peter O'Toole, famoso attore irlandese protagonista di molti film, di cui sicuramente il più rappresentativo, quello che probabilmente tutti hanno visto, è Lawrence d'Arabia, uno dei più grandi film della storia del cinema vincitore di 7 premi Oscar nel 1963 fra cui Miglior film.

Io l'ho ricordo in Come rubare un milione di dollari e vivere felici, divertente commedia anni '60 con la Hepburn.

Io amo Audrey, avrò visto quel film 20 volte. Peter mi faceva tenerezza, perché romanticamente immaginavo che anche lui ricordasse la Hepburn, anche se lui la conobbe e io purtroppo no.

Ora anche Peter è andato... la notizia mi ha un po' commosso. Li ricorderò sempre con piacere ogni volta che riguarderò quello splendido film.