PaperBridge - Capitolo 5 : il Libro degli Errori ______________________________________________________________________________________________________________Questa prima serie 'collegiale' termina con un episodio ricco di avvenimenti, citazioni, personaggi che sicuramente avranno un ruolo nella seconda fase di Paperbridge e probabilmente nelle nuove storie di Fantomius dove potremmo ritrovare il professor Krimen (dal momento che, 'esiliato', aprirà la sua nuova scuola proprio a Paperopoli) con i suoi allievi/seguaci più fedeli (amici o ex tali di John Quackett) oltre al nuovo amico Tommy che potrebbe andare oltre oceano per rivedere il suo compagno di stanza del college.
Sarà interessante vedere la 'evoluzione' (se mai ci sarà) del personaggio di Beth che, qualora seguisse il fratello in Calisota, si ritroverebbe di fronte ad una sua 'sosia' americana che avrebbe preso, un decennio dopo, il 'suo posto'. Ma non credo che papere troppo simili (almeno a livello estetico, se non caratteriale) si incontreranno mai e dunque penso che Beth resterà 'confinata' nelle serie originali del college. E nella mente del futuro Quackett che ritroverà in Dolly molte caratteristiche amate in Beth (non so quanto questo potrebbe dar fastidio alla Duck/Paprika, qualora lo venisse a scoprire).
Riguardo Famedoro, la sua linea esistenziale tra gioventù e maturità passa dal Sud Africa di fine '800 dove incontrò per la prima volta Paperon de' Paperoni all'Inghilterra di inizio '900 (non casuale visto che suo padre - o suo nonno? - era un cocchiere nella Londra di quel periodo). Il fatto che sia diventato un professore di latino (se confermato o magari inventato per chissà quali scopi malefici) da uno 'spessore culturale' ad un personaggio del quale si potrebbero chiarire anche le origini (scozzesi, inglesi, boere...?). Curiosa la barbetta e i capelli neri che magari avrei visto più sul castano/biondo, al di là del piumaggio bianco che in tarda età renderà più folta la sua chioma.
Questi collegamenti tra passato, presente e futuro che ad alcuni non sono piaciuti tacciandoli come 'donrosiani', per un amante della continuity come me sono, al contrario, assolutamente necessari e divertenti per un maggior coinvolgimento da parte dei lettori che 'sanno' e per una curiosità a voler sapere di più da parte degli 'ignari'. Non li vedo come un escamotage a riempire un teorico 'vuoto narrativo' perché sono inseriti in contesti di una certa qualità, in plot che sarebbero comunque avvincenti anche senza di loro.
Onore a merito a Marco Gervasio, dunque, per aver creato e per continuare ad arricchire i contorni di un personaggio solamente accennato da Guido Martina e per riprendere e collegare intelligentemente la poche tracce su fatti, avvenimenti e personaggi dell'epoca lasciate dal professore di Carmagnola. Oltre che per inserire character di altre origini autoriali che però non sono casuali in quei contesti, sia da un punto di vista temporale che storico/narrativo.