Solo recentemente ho visto per la prima volta "I racconti dello zio Tom" e sinceramente, tralasciando la mentalità europea, non ho trovato nulla che scaturisca la minaccia di una discriminazione o offesa nei confronti del popolo afroamericano. Infatti resto ferma sul concetto che più risulta fedele il contesto storico, per quanto l'evento in questione possa essere stato crudele e terribile nei confronti delle vittime all'epoca, meglio si riesce a realizzare e riflettere su quanto è accaduto, per evitare che possa accadere una seconda, terza, quarta volta (lo stesso discorso vale anche per la trasposizione cinematografica dei romanzi, storici e non).
Da una parte, per rendere giustizia alle comunità vittime di carneficine o soprusi o discriminazioni, più se ne parla più ci si rende consapevoli del passato sanguinoso, che non deve essere ripetuto; dall'altra, per raccontare dalla prospettiva delle vittime le ingiustizie che devono arrivare al pubblico di massa, quello privilegiato, per sensibilizzare sui drammi vissuti e sui torti subiti dalle comunità minori più colpite.
Non riesco proprio a capire il perché si debba necessariamente insabbiare certi lavori di più di quaranta, cinquant'anni fa solo perché adesso sono ritenuti offensivi quando apparentemente non si nota niente di strano (eccetto "nascita di una nazione" e la blackface), ma ripeto, è la mia mente europea che non recepisce il problema.
è ovvio che una volta si ragionava così, c'era una comicità diversa, c'era un modo di raccontare le storie in modo diverso, c'era un modo di fare satira diverso, allora perché non realizzare che era un ragionamento diverso da quello attuale? A questo punto chiediamo di censurare il padrino perché rappresentano l'italia fuori dal paese come mafiosa ("italy? ah, pizza, pasta, mafia") e quindi gli italiani sono tutti cattivi e corrotti.
Oppure di censurare il proprietario del ristorante e il suo aiutante ne "Lilli e il vagabondo" perché rappresentano l'italiano medio che pensa solo a cucinare la pasta nel suo ristorante italiano e a suonare la bella notte con la fisarmonica, come un provinciale qualsiasi (mio nonno suonava la fisarmonica).
Eppure nessun italiano si è offeso a tal punto da lamentarsi, quindi non vedo perché bisogna per forza censurare qualcosa di qualche anno fa quando esso fa parte della cultura pop dell'epoca, cioè i personaggi che nel bene o nel male rappresentano una certa etnia esistono, le etnie non sono sbucate di colpo che non possono aver subìto torti e sono là già pronte a contribuire all'integrazione di comunità diverse mescolandosi tra loro.
Per quanto possano essere i personaggi positivi, di supporto o complessi antagonisti, per quanto possano essere eccessivamente stereotipati o meno, disneyani o no, i personaggi come i gatti si e am, zio remus, gli amici di romeo (ma anche josè e panchito) sono una rappresentazione più eterogenea di un mondo altrimenti composto solo da bianchi. E penso che nelle epoche antecedenti si sognava l'eterogeneità e rispetto reciproco tra supremazia bianca e le tante minoranze che avevano bisogno di emergere.