Comincia la tanto annunciata storia di
Sir Topleton e devo dire che sono rimasto abbastanza deluso. Chiaramente la storia è un gioiello visivo con atmosfere di
Paolo Mottura spettacolari, soprattutto in determinate tavole. Ma la trama, a dirla tutta, l'ho letta con molta fatica perché mi è proprio risultata noiosa. Tra l'altro il duo Topolino e Pippo ci sta alla grande (come sempre), ma ho trovato un po' fuori luogo Basettoni: cioè perché utilizzare proprio lui in questo contesto in cui non c'è alcun mistero da scoprire con delle indagini? Vero, anche Topolino è un "indagatore", ma lo si vede molto spesso anche in contesti di avventura generica. Un'altra cosa poi che mi ha poi lasciato perplesso è il fatto che siano stati utilizzati tutti questi personaggi canonici (Orazio, Gancio, Pluto, Minni) che secondo me (almeno in questo primo episodio) non vengono caratterizzati abbastanza da poter avere un ruolo nella trama. Aspettiamo i prossimi episodi in cui magari la caratterizzazione dei personaggi si vedrà maggiormente e (perché no?) la storia potrebbe concludersi meglio di come è iniziata.
Inizia il ciclo
Pianeta Paperone con quella che è sicuramente
la storia più bella del numero, una chicca da tutti i punti di vista. I disegni di Marco Rota rendono giustizia al personaggio di Paperone e si adattano perfettamente alla trama del bravissimo Vito Stabile. Paperone ogni mattina fa una passeggiata al parco, si siede sulla sua "panchina personale" ed è proprio lì che trova l'ispirazione per nuovi affari: quella panchina è per lui una fonte di magia. Rockerduck scoprirà il tutto e tenterà di cambiare le carte del gioco. Veramente una storia classica (visto che è ambientata a Paperopoli, tra parco e club dei miliardari), ma allo stesso tempo inusuale e innovativa, vista la profondità della caratterizzazione di Paperone. Il direttore Alex Bertani anche questa volta ci ha azzeccato alla grande con un progetto che si prospetta, già da questo primo episodio, molto interessante, dunque ci tengo a fare i miei complimenti a lui e ovviamente ai fenomenali Vito Stabile e Marco Rota.
Continua
X-Music di cui non c'è molto da dire perché si tratta di un'altra breve comica in cui questa volta abbiamo problemi canori con la voce di Paperoga, il quale verrà aiutato da Lambs. Divertente, ma nulla di esaltante. Mi chiedo solamente come mai questo improvviso cambio di disegnatore: tanto vale che li facesse tutti Perina, più che altro perché è l'unico che riesce bene nelle paperizzazioni (che a me, ripeto, di per sé comunque non piacciono).
Torna
Topolino - Le origini con un episodio che non è poi così male: sicuramente il migliore finora. In questo episodio vediamo i tre giovani Topolino, Pippo e Paperino che vanno a fare una gita in campagna (questa volta il ciuffo di Paperino è più accentuato, quindi si intuisce più facilmente che è più giovane). Sicuramente i disegni meritano veramente con un bravissimo Carlo Limido che si è sbizzarrito tanto quanto ha fatto in Star Top 3.
La
storia breve di Amelia e Paperina è la classica storia da magazzino "buttata lì", giusto perché prima o poi sarebbe dovuta uscire (suppongo). La trama sostanzialmente è formata da gag tra Paperina e Amelia che rimangono bloccate in ascensore. Qualche battuta anche carina, ma la storia non risulta godibile a pieno.
Chiude l'albo l'ennesima storia di
Storia Papera, che non vedevamo in realtà da qualche mese, tant'è che pensavo fossero finite. I disegni di Held molto belli da vedere, puliti e tondeggianti come piacciono a me. Invece la trama è l'ennesimo miscuglio di gag create da Paperoga e Pico e, all'interno del racconto medievale, da Archimede, Ciccio e Paperone. Non ho capito perché dei "bottoni" dovrebbero farmi ridere.
Un'altra one-page story dedicata a
Paperino Paperotto che è l'ennesima di questo mini-ciclo che non mi convince affatto. Ma quando torna Enrico Faccini anche nelle one-page? O anche Alessio Coppola...
Dunque un numero più basso della qualità media a cui eravamo abituati negli scorsi numeri. Eventualmente lo consiglio solo per la storia di Pianeta Paperone, perché è l'unica storia che merita veramente sia per la sceneggiatura che per i disegni.
Carino il
portachiavi (che ho preso) con la forma del "topastro".
Non vedo l'ora del prossimo numero, perché al suo interno abbiamo
Marco Gervasio, per me la garanzia delle garanzie, che torna con
Paperinik in una storia che sembrerebbe essere collegata alla storia di Guido Martina "Paperinik e la bella addormentata". Quasi quasi in uno di questi giorni me la vado a rileggere su Paperinik - Le Origini del Mito.
Segnalo che è presente un'intervista molto interessante al buon Marco come anticipazione alla storia di settimana prossima.