Recensione Il Club dei Supereroi 13L’ultima copertina di Donald Soffritti, con un fiero Super Pippo
E siamo così arrivati alla
fine. Dopo due anni di onorato servizio si chiude anche
Club dei Supereroi,
una testata con una sua identità precisa, una selezione varia ma efficace nel mettere a confronto diverse realtà fumettistiche e nel rendere il tutto non solo meramente riempitivo attraverso la ristampa delle storie,
ma anche con indicazioni editoriali utili, raffinate e che davano finalmente un senso filologico ad un tipo di storie (quello dei supereroi disneyani) forse troppo messo nell’angolo e angustiato da un altro gigante (quale Paperinik).
In questa (breve) cavalcata, avviata sotto i migliori auspici dal caro Francesco Gerbaldo (doverosamente ricordato anche nell’editoriale di congedo di Serena Colombo),
si è anche fatti la conoscenza di un supereroe, quale Darkwing Duck, molto spesso limitato alla sola apparizione televisiva, ma che la presenza sui fumetti è altrettanto cospicua e piena di interessanti spunti.
L’ultimo albo di questa testata si apre con l’ultima copertina, interamente curata da Donald Soffritti, e che ci mostra un
fiero, disinvolto e rassicurante Super Pippo, la vera star di questa testata. Proprio perché superstar, ecco ritrovate (e da qualche numero messe in disparte) le
storie del “ritorno” di Super Pippo su Topolino, dopo la breve scarrozzata tra le storie anni Settanta e quelle apparse su altre testate.
Apre, quindi, questa selezione
Super Pippo e l’agenzia del Bala Boom (Stefano Ambrosio/Andrea Ferraris).
Storia che, come le coeve già pubblicate sul Club, mostra un lato ironico molto marcato e che si affianca molto spesso a quello di disegni iperbolici e dettagliati. Il finale totalmente
non sense non rovina completamente la storia, che risulta essere un buon
divertissement e dove il ruolo da protagonista di Super Pippo viene mantenuto costante.
Tra le nuove super-identità introdotte in quest’albo abbiamo: 1) una Paperina inconsapevolmente protagonista…
Meno trascinante dal punto di vista narrativo, ma
ugualmente ironica, è la seguente
Super Pippo paziente complicato (Stefano Ambrosio/Lorenzo Chiavini). Anche in questo caso, l’iperbole è assicurata da una situazione grottesca e che viene esagerata all’inverosimile, per poi essere drammaticamente risolta dalla banalità del finale. Meno marcati della precedente, i disegni rimangono comunque funzionali alla storia e alla sua ironia.
Non è testata supereroistica Disney senza coinvolgere Paper Bat, l’identità segreta di Paperoga di marca brasiliana. Come visto nei precedenti albi, la qualità di queste storie forse non è esaltante, ma di sicuro
quelle del duo Ivan Saidenberg e Carlos Edgar Herrero risultano essere più gradevoli, con una migliore intuizione ironica e con una buona esposizione.
Apre, quindi, questa selezione un’altra
one gag page relativa al micromondo di Paper Bat:
Il nascondiglio di Paper Bat sicuramente tiene in considerazione la piccola
lore del personaggio e sfrutta la facile ironia che la brevità della tavola le permette di avere.
Con una diversa impostazione,
Paper Bat paladino della giustizia – il rivale riprende l’arco narrativo delle origini e introduce qui la difficoltà di relazione tra Paperoga e Gloria. Come detto, qui più che altrove si nota
una buona struttura della storia, a tratti con una trama confusionaria, ma ugualmente intrattenente e gradevole. Si evidenziano, poi, alcune differenze stilistiche dei personaggi (come un Basettoni baffuto), che non rovinano più di tanto l’atmosfera.
Chiudono anche qui (e sarebbe stato strano altrimenti) le storie del
Clube dos Herois, la serie che dà nome alla testata e che cerca di replicare fenomeni fumettistici di
gathering (raccolta) supereroistici come gli Avengers Marvel o la Justice League DC.
La storia qui proposta,
Eroi… di casa – il veterano (Luiz Aguiar/Carlos Edgar Herrero),
rimane comunque in linea con le ultime della serie lette sul Club.
2) un goffissimo Pietro Gambadilegno…[/size][/i]
I nostri supereroi sono ora impegnati a vedersela non solo col cattivo di turno, ma anche con un sedicente supereroe in pensione che si sente ancora in grado di fornire il proprio aiuto. Storia, come dicevamo, simile alle precedenti e che pertanto non risulta pienamente godibile, se non per un tipo di ironia molto contestualizzato, territorialmente e temporalmente.
Nella trama generale, il
Clube dos Herois nasce per mano di
Vespa Vermiglia, ma nel contesto delle storie Disney questo personaggio (un po’ come Super Pippo)
trova le sue origini più a nord, negli USA.
Topolino e il mistero di Vespa Rossa (Cecil Beard/Paul Murry) vede la prima apparizione in assoluto del personaggio, che successivamente troverà riscontro solo in Brasile. Ma questa statunitense risulta essere una
storia molto più godibile, con particolare tensione e con un buon ritmo narrativo, al di là di alcune logiche vacue o di soluzioni di comodo. A completare il quadro sono i disegni di un
ispirato Murry che mette al servizio della caratterizzazione dei personaggi tutta la sua abilità.
Una ricca sezione di storie inedite in questo ultimo numero del
Club cela alcuni spunti che non ci aspettavamo, soprattutto perché vengono introdotte
nuove identità segrete.
3) un Topolino-Batman che incute timore con la sola presenza…
Si parte con una breve, che rivede Paperina protagonista.
Super Paperina in azione (Gorm Transgaard/Wanda Gattino) non è, come invece già fatto in Italia e Brasile, una storia su Paperinika, bensì
un equivoco ben orchestrato che porta Paperina ad essere inconsapevole protagonista. Una trama semplice ed efficace, con buone trovate narrative e i disegni di un valido Gattino che finalmente danno una sensazione differente su un personaggio forse troppo spesso frainteso.
Meno efficace narrativamente, la seguente
Gambadilegno e Sgrinfia in: Super Gamba (Drai/Cèsar Ferioli Pelaez)
si concentra soprattutto
sulla goffaggine di un personaggio turbolento e sbrigativo, come Gambadilegno,
affiancato da un eccezionalmente acuto Sgrinfia, in una storia dove sono i disegni di Ferioli a essere più attraenti.
Ancora Francia con la seguente
Topolino in: Topman contro Macchia Nera (François Corteggiani/José Ramon Bernardo), storia del maestro nizzardo che si contraddistingue soprattutto per i bellissimi disegni di Bernardo e per
dare un ruolo di protagonista a Macchia Nera, come poche volte si è visto.
Corteggiani si ritrova anche nelle successive due
one gag pages con protagonista Gancio (disegni, rispettivamente, di Isabel Penalva e José Ramòn Bernardo e di Maximino Tortajada Aguilar).
Non ci si aspettava che anche il chiacchierone merlo indiano potesse ricoprire un ruolo simile; e infatti veste quei panni come Bat Carioca. In entrambe le situazioni, è la chiacchiera volenterosa ad essere al centro dell’ironia, che cozza con la fine ingloriosa della gag e produce l’effetto ironico decisivo.
Forse troppo poco per intrattenere, ma efficaci nello strappare un sorriso.
Le ultime due storie inedite con protagonista il nume tutelare della testata (come sottolineato nell’editoriale di Davide Del Gusto).
4) un Orazio che ci crede tantissimo
La prima,
Super Pippo e il supereroe per sbaglio (Don Markstein/José Ramon Bernardo)
si regge sull’equivoco pensato, dato soprattutto da una convinzione (quella di Orazio)
che regge poco il gioco della storia, pur essendo il motivo di essa; i disegni di Bernardo sono efficaci per descrivere le azioni, benché vi sia una dimenticanza di fondo (il cappello di Super Pippo) che faccia quasi pensare all’ispirazione del modello dell’Ultra Pippo di Murry.
La seconda storia,
Super Pippo e il venerdì tredici (Paul Halas/Françisco Rodriguez Peinado), palesa invece la
classica storia delle casualties, delle conseguenze delle azioni non ragionate di chi ha superpoteri, ed è estremamente convincente; i disegni di Peinado lo sono altrettanto, imprimendo dinamicità alla tavola e rendendo il tutto visivamente perfetto.
La chiusura dell’albo non poteva che citare, ancora una volta,
il lavoro di lancio e preparazione metodologica del compianto Francesco Gerbaldo, che ha saputo dare lo stimolo iniziale per costruire una cornice dignitosa alle storie di Darkwing Duck. Testata che termina molto prematuramente, ma che
lascia un buon ricordo a chi l’ha seguita (come il sottoscritto)
dal principio e l’ha vista crescere rapidamente.
Voto del recensore:
4.5/5Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
https://www.papersera.net/wp/2023/08/15/il-club-dei-supereroi-13/