Recensione Topolino Gold 4 - Reginella - La trilogia Topolino Gold è una testata da edicola e fumetteria varata sul finire del 2020 e concepita per offrire, in una nuova veste, agile ed elegante, “grandi saghe del passato”.
Chi stabilisce la grandezza di una storia? Potremmo dire che esistono dei criteri, se non oggettivi, quantomeno convenzionali. Lo studio delle strutture grafico/narrative del fumetto, una teoria su metodologia e progettualità – ciò che per brevità potremmo chiamare “
fumettologia” – esiste almeno dalla pubblicazione del
saggio di Umberto Eco Apocalittici e integrati nel 1964. Nel linguaggio comune però,
la “grande storia” è semplicemente quella che si imprime nell’immaginario collettivo.
Alla domanda se sia possibile che una storia brutta o mal concepita si imponga nella memoria dei lettori di generazione in generazione, rispondiamoci ripensando a quante storie interessanti e valide siano finite nel dimenticatoio nel corso dei decenni, sommerse da altre dotate di maggior
appeal. Purtroppo, non esiste una scala Mercalli degli scuotimenti dell’immaginario collettivo; cionondimeno possiamo con una certa sicurezza affermare che
Rodolfo Cimino sia principalmente noto al grande pubblico per l’ideazione del personaggio di
Reginella, regina di Cocuzzolandia (poi rinominato Pacificus), la cui saga principale si articola in cinque avventure edite su
Topolino,
Almanacco Topolino e
Mega 2000 fra il 1972 e il 1994.
Nella storia intitolata
Paperino e l’avventura sottomarina, forse destinata in origine a rimanere un
unicum, Paperino perdeva l’amore della sua bella rapitrice aliena manifestando
tratti caratteriali che oggi stentiamo ad attribuirgli, una vigliaccheria che il suo personaggio, complice anche l’affermazione del suo
alter ego supereroistico Paperinik, ha perduto con gli anni. Grazie al successo ottenuto presso i lettori, gli autori (Cimino e il creatore grafico di Reginella,
Giorgio Cavazzano) ripresero il personaggio
dando corpo e una pur vaga “lore” al pianeta errante Pacificus, posto in un contesto spaziotemporale eccentrico rispetto al nostro, e dando vita di storia in storia a
una sorta di tragedia greca cosmologica.
L’iconico finale di Paperino e l’avventura sottomarina
Come gli eroi sofoclei, un Paperino ora decisamente impavido viene separato dall’oggetto del proprio amore da eventi esterni, imperativi etici, un fato incontrastabile. Nel 1994, la quinta storia del ciclo (
Paperino, Reginella e il terribile Vampirione, unica della serie originale a non essere disegnata da Cavazzano) si concludeva con la fosca immagine di una Reginella in coma profondo, forse destinata a non risvegliarsi mai più.
Non tutti sanno che Cimino aveva progettato altre due avventure, volte probabilmente a concludere il ciclo, che non hanno mai visto la luce da un punto di vista editoriale e che purtroppo a questo punto dubito leggeremo mai.
In apertura si parlava di immaginario.
Per molto tempo la serie di Reginella è apparsa quasi inscindibile dai suoi creatori, “saga d’autore” nel senso più moderno del termine. Sono stati scritti approfondimenti critici sul rapporto amoroso fra Paperino e la regina di Pacificus, si è evidenziata l’evoluzione caratteriale dei personaggi di storia in storia e si è posta l’attenzione sulla sostanziale tragicità legata al desiderio d’amore inappagato, l’impossibilità di un lieto fine che potesse dirsi realmente lieto. La saga ha goduto anche di varie ristampe, tra le quali spicca sicuramente
il primo volume di Tesori Disney.
Ventitré anni dopo la pubblicazione del
Terribile Vampirione, la ripresa della serie, avvenuta nel 2017 con
una storia realizzata da Bruno Enna e Giada Perissinotto, è stata vista da alcuni come una sorta di sacrilegio, anche perché nelle sue pagine si derubricava la relazione sentimentale fra Paperino e Reginella a semplice “
amicizia”.
Il personaggio è poi ricomparso in varie avventure sceneggiate da
Vito Stabile e disegnate da
Daniela Vetro,
Alessia Martusciello e
Renata Castellani: storie su cui preferisco non dilungarmi ma che rappresentarono
il tentativo di rifunzionalizzare Reginella portandola al di fuori delle dinamiche tragiche cui a suo tempo la condannò Cimino. Quest’anno si è detta la parola fine alla serie con
L’ultima avventura di Reginella, firmata a quattro mani da Stabile e dal direttore
Alex Bertani e resa graficamente da
Stefano Zanchi, una storia che non nega ma anzi suggerisce fra le righe il sentimento che la lega a Paperino. In tal maniera, con la silenziosa ammissione del fallimento di questo esperimento narrativo,
il cerchio in qualche modo è stato chiuso.
In concomitanza con la conclusione dell’”
affaire Reginella”, Panini ha rilasciato in edicola un volume ad essa dedicato nell’ambito della testata
Topolino Gold. L’albo è cartonato, è costituito da 158 pagine e si intitola
Reginella – La trilogia. Si dà il caso che, dal punto di vista della fattura materiale, sia anche molto bello.
Chi possiede il volume
Tesori Disney dedicato alla serie sarà felice di vedere per la prima volta proposta
Il ritorno di Reginella interamente a colori, nonché risolta l’inversione delle tavole presente nell’
Avventura sottomarina. Gli amanti degli extra festeggeranno la presenza di
ben 13 pagine di contenuti inediti, fra la prefazione di Serena Colombo, una lunga e interessante intervista a Cavazzano (in cui si parla dell’evoluzione stilistica del personaggio e dello stesso disegnatore, che in quegli anni stava abbandonando il proprio tratto giovanile per entrare nella piena maturità tecnica), varie interviste più brevi agli autori che hanno avuto modo di lavorare al prosieguo della saga: i già citati Enna, Perissinotto, Vetro, Martusciello, Castellani, Stabile e Zanchi, con l’aggiunta di
Silvia Ziche, che aveva introdotto Reginella nella parodia
Paperina di Rivondosa. Un pratico specchietto riassuntivo delle occasioni in cui il personaggio è comparsa sulle tavole di
Topolino e
un breve articolo di Luca Boschi sul concetto di trilogia nel fumetto Disney completano il tutto.
Il making of della copertina di Cavazzano Come si intuisce dal titolo, il presente volume contiene solo la ristampa delle prime tre avventure. In copertina campeggia una meravigliosa regina di Pacificus inscritta in una
silhouette bianca di Paperino, tutto mirabilmente illustrato da Cavazzano che firma anche di proprio pugno un frammento di nastro adesivo sistemato sulle copie prenotate in fumetteria prima di una certa data.
L’insolita dicitura “Trilogia di Reginella” non è nuova: essa circola in rete da diversi anni, accompagnata dalla leggenda metropolitana secondo cui Rodolfo Cimino avrebbe considerato
L’avventura sottomarina,
Il ritorno di Reginella e
Il matrimonio di Reginella come un tutt’uno narrativo. Si tratta di una voce priva di fondamento, poiché lo stesso Cimino realizzò un quarto episodio a soli cinque anni di distanza dal terzo e da quel momento in poi smise di lavorare alla saga solo con la morte.
Al netto della perplessità di vedere sposata ufficialmente una definizione spuria, riproposta poi nell’articolo di Boschi sulle trilogie, sorprende molto leggere nella prefazione:
«Cimino ha poi continuato a scrivere della sovrana di Pacificus, ma secondo molti il cuore di Reginella sta proprio in queste prime tre storie, identificate a volte con l’appellativo di trilogia, denominazione questa che, seppur molto soggettiva, abbiamo preso a prestito per il titolo del nostro volume».
Questo è uno dei pochi accenni all’esistenza di storie di Cimino extra-trilogia, un generico “ha continuato”, senza che siano riportati i titoli di quelle due avventure, quasi a voler scanonizzare
La minaccia terrestre e
Il terribile Vampirione che vengono poste, innominate, su un gradino qualitativo inferiore, attribuendone la responsabilità a dei “molti” non meglio identificati.
Una svista inspiegabile
Anche nel box intitolato
Le altre storie di Reginella, cui accennavo poc’anzi, non si citano le già menzionate storie di Cimino bensì
tutte le altre, a cominciare da
Paperina di Rivondosa nella quale Reginella ha un ruolo di terzo piano e che, essendo di fatto la parodia di una fiction televisiva, non è considerabile canonica. In un riquadro più piccolo, bordato di rosso, viene riportata come “curiosità” una ulteriore comparsata di Reginella (o meglio, come dice lo stesso compilatore, di
«un personaggio con le fattezze di Reginella») in
Brigittik contro il temibile 2diPicche.
Questa curiosa “
damnatio memoriae” non trova una spiegazione univoca e appare ancora più misteriosa all’interno di un volume per il resto ottimamente curato, in cui anche due storie non canoniche trovano il proprio giusto spazio. Il tentativo (poi rientrato) di riscrivere il rapporto fra i due protagonisti, quasi adulterino nei confronti di Paperina, ci fa pensare che detto rapporto sia considerabile problematico;
la cupezza delle due ultime storie sceneggiate da Cimino poco si sposa con il restyling kawaii, “puccettoso”, subìto dalla regina di Pacificus dal 2017 a oggi.
In attesa di avere rassicurazioni circa la riproposizione, in uscite future, delle storie “innominate” nel presente albo, non posso negare che questa mancanza diminuisce ai miei occhi il valore di questo
Gold dedicato alla “Trilogia di Reginella”. Volume che, per il resto, non mancherà di fare la felicità di molti lettori.
Voto del recensore:
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