Credo che "Topolino e la casa dai dipinti che fingono" sia stata la storia più bella dell'anno appena trascorso.
L'inizio, secondo me, è fortemente "scarpiano", con Pippo che invita Topolino nella casa che sta per comprare(mi ha subito ricordato "Topolino e il villino da sogno").
Durante la lettura ho provato un mix di emozioni.
Particolarmente inquietanti le scene in cui Topolino legge il diario di Crunch e quella in cui Pippo viene rapito dai dipinti, invocando, invano, l'aiuto di Mickey.
Ho riso davvero di gusto , invece , nel leggere la barzelletta che Pippo racconta(-Aiuto! Polizia! C'è un gatto sul mio balcone!
-E allora?
-Ma io sono un canarino!!!
).
Simpaticissimo, poi , il personaggio di Giansorriso, che mi ha divertito e intenerito, al tempo stesso.
Ma oltre a tutto questo, ciò che bisogna sottolineare è l'abilità con cui Casty riesce a trattare un tema così difficile, quale quello di un amore tormentato ,sulle pagine di Topolino.
Davvero commovente il racconto finale di Crunch, il quale rivela di aver trovato (insieme alla sua amata) quella felicità e quegli affetti tanto agognati.
Infine, la scena in cui i nostri salutano il pittore, con il sole che sta calando e che dona nuovi, intensissimi colori a tutto ciò che li circonda, è semplicemente meravigliosa.
Credo che questa sia, ad oggi , la storia dell'autore friulano che mi è più rimasta nel cuore.