Recensione Topolino 3405 La prima apparizione di Gastone Paperone risale a ben settantatré anni fa: nel 1948 faceva infatti il suo esordio nella
ten-pager barksiana
Wintertime Wager, tradotta in Italia come
Paperino lingualingua. Molto tempo è passato da allora, e diverse generazioni di scuole e di autori si sono cimentate con il personaggio nel passare degli anni. In particolare, questa settimana possiamo trovare in edicola un numero in cui Gastone fa veramente la parte del leone. La bellissima copertina di
Andrea Freccero ci introduce infatti alla storia di apertura: la prima puntata di
Gastone e la solitudine del quadrifoglio, con i testi del
prolifico Marco Nucci e i disegni di
Stefano Zanchi.
La storia cerca di dare un taglio inedito al cugino di Paperino, presentandocelo come un personaggio solo che merita la nostra empatia. La sua eccessiva buona sorte lo rende infatti, suo malgrado, inviso ad amici e parenti, che fanno di tutto per scansarlo ed evitare la sua compagnia. La sera del suo compleanno è l’occasione di questa epifania per Gastone che, in poche tavole molto evocative, comprende la situazione e, improvvisamente, decide di cambiare vita e di ripartire da zero nella piccola cittadina di Farmtown.
Un’ottima sceneggiatura da parte di Nucci e
i meravigliosi disegni di Zanchi ci accompagnano dunque a fare la conoscenza con un nuovo Gastone, che cambia nome e stile di vita pur rimanendo, in fondo, riconoscibile nelle caratteristiche che abbiamo appreso nelle altre storie (a parte una propensione – e una gioia – per il lavoro che pare a tratti…
out of character) e appare, per una volta, spontaneo e genuinamente felice. Questo idillio del nostro novello Mattia Pascal viene rotto nel finale della storia, che ci mantiene col fiato sospeso fino alla prossima settimana, quando potremo finalmente leggere la seconda parte.
Il giudizio sulla storia è dunque, per il momento, ottimo; più critico è tuttavia il contesto all’interno della quale la storia stessa si colloca. Gastone nasce infatti come antagonista e contraltare di Paperino: mentre quest’ultimo doveva infatti lottare tutti i giorni per farsi largo nel mondo, suo cugino otteneva tutto quello che gli serviva (e anche di più!) completamente senza sforzo, e con un fare continuamente arrogante. La sua stessa origine è quella di un personaggio fatto per essere odiato, e per far empatizzare ancora di più i lettori con Paperino, simbolo dell’uomo comune.
Piove su Paperopoli e su Gastone… L’interpretazione di Nucci di questa settimana, per quanto ottima, si inserisce nel
filone di una rilettura in chiave positiva di Gastone che va avanti ormai da svariati anni (basti pensare, per citare un caso abbastanza recente, a
Un giorno da Gastone di
Roberto Gagnor e
Marco Mazzarello) e che cerca di mostrarcelo non come un personaggio detestabile, ma degno di immedesimazione.
Una rilettura che è anche benvenuta come eccezione, ma spaventa un po’ come regola, dal momento che rischia di buttare via quello che, narrativamente, può essere un ottimo motore per le vicende, soprattutto in uno scenario come quello attuale, dove é sempre più difficile trovare dei veri e propri
villain tra le pagine di
Topolino.
Ci stiamo insomma tanto assuefacendo al Gastone “alternativo” da perdere di vista quello delle origini. È comunque necessario segnalare come la storia in edicola questa settimana si distingua da tante altre collocate in questo stesso filone per freschezza e abilità di scrittura, portando facilmente a mettere da parte questo genere di riserve e a godersi completamente la lettura.
Una meravigliosa biblioteca
I testi di Marco Nucci continuano a accompagnarci anche nella seconda storia dell’albo, affiancati dalle matite di
Libero Ermetti per
Area 15: Il Mistero di Alistair Black. Si tratta della seconda parte dell’avventura iniziata la settimana scorsa con
Retrogaming! e che unisce, come promesso dal
cliffhanger al termine di
Cosplay alla riscossa!, l’inventivo
Newton Pitagorico, che abbiamo imparato a conoscere in tante storie brevi recenti dello stesso autore, ai personaggi di Area 15. Si tratta di
un ottimo accostamento, che porta le due principali saghe incentrate sui giovani paperopolesi, e sicuramente tra le più riuscite tra quelle inaugurate sotto la direzione Bertani, a sovrapporsi con successo. La storia, impreziosita dai disegni di Ermetti, presenta interessanti sviluppi, si colloca all’interno della
continuity delle due saghe già citate e vi contribuisce con l’introduzione di nuovi personaggi. All’episodio precedente, incentrato sui cabinati, se ne contrappone ora uno il cui
focus sono i fumetti riuscendo senza dubbio a rappresentare la passione per questo
medium che muove diverse generazioni di personaggi… e di lettori.
Dopo una divertente breve di
Roberto Moscato e
Lucio Leoni,
Pippo e il parente pedante, che riesce a strappare qualche risata con la presentazione dell’improbabile Posidippo, abbiamo le due storie di
Pietro Zemelo dedicate al Festival di Sanremo… o meglio, Sanromolo:
La Promessa, con i disegni di
Alessandro Perina, e
Puntualmente in Ritardo, disegnata da
Federico Franzò. I commenti su queste storie sono simili a quelli fatti, a suo tempo, per le storie dedicate a
X-Music. Si tratta di brevi riempitive per lo più poco ispirate il cui scopo principale è offrire una vetrina alla paperizzazione di diversi VIP e all’evento stesso. Storie probabilmente poco interessanti per il lettore regolare ma che costituiscono un ottimo compromesso per avere le celebrità su
Topolino.
A concludere il numero un nuovo episodio di
Topolino le origini,
Lezioni di volo, con i testi di
Danilo Deninotti e i disegni di
Carlo Limido. Si tratta di una storia di qualità medio-alta se paragonata alle altre della stessa serie: sicuramente non memorabile ma anche un po’ più interessante del solito e, soprattutto, più rispettosa dei “lettori di vecchia data” non andando a stravolgere eventi o personaggi in maniera troppo marcata.
Topolino 3405 è sicuramente un buon numero: la autoconclusive non spiccano particolarmente, ma il secondo episodio di
Area 15 non delude le aspettative e il primo de
La solitudine del quadrifoglio è riuscito a convincere anche l’autore di questa recensione che, bisogna ammetterlo, era partito piuttosto prevenuto. Attendiamo dunque con curiosità la seconda parte sul prossimo numero che, con l’entrata nel vivo del Festival di Sanremo, sarà più chiaramente a predominanza musicale.
Voto del recensore:
4/5Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
http://www.papersera.net/wp/2021/02/26/topolino-3405/Ricordate: ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!