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Topolino 3406

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di Guglielmo Nocera

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Topolino 3405

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PolliceSu
    Re:Topolino 3405
    Risposta #45: Lunedì 1 Mar 2021, 15:48:34
    La storia di apertura vale l'acquisto da sola, livello davvero eccelso sia nei testi che nei disegni, un piacere per gli occhi. Sono curioso di vedere come si risolverà la seconda parte,
    Spoiler: mostra
     una possibilità potrebbe essere l'accettazione e rivendicazione da parte di Gastone della propria natura di "fortunato antipatico" e il ritorno allo status quo, ma il finale della prima parte lascia aperti davvero parecchi scenari.


    Sulla questione della gestione dei personaggi, anche a me un Gastone "ammorbidito" in linea di principio fa storcere il naso, ma se i risultati sono questi ben venga, preferisco di gran lunga una storia di questo livello che 100 riproposizioni piatte e poco ispirate dell'abusato dualismo Gastone fortunato - Paperino sfortunato. Ciò detto, concordo sul fatto che un'evoluzione di Gastone da antagonista a personaggio positivo ne ridurrebbe notevolmente il potenziale, che resta comunque maggiore nei ruoli da antagonista.

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    Samu
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      Re:Topolino 3405
      Risposta #46: Lunedì 1 Mar 2021, 16:34:00
      Si è scritto che questa sceneggiatura è perfetta: mi permetto di dire che potrebbe esserlo 'di più' (manca ancora la seconda parte) se certe caratteristiche negative del personaggio riaffiorassero, anche timidamente. Uno scatto di nervi, una battuta che sfugge. Sarebbe interessante far risaltare le diverse sfaccettature della personalità di Gastone in questo stesso validissimo soggetto, facendo ovviamente prevalere la parte malinconica (che giustifica una storia come questa) ma non dimenticando del tutto certi lati caratteriali del biondo papero.

      Suppongo che tu faccia riferimento al mio messaggio, Cornelius.  ;)
      In questo caso, spiego il perché circa la perfezione della storia in questione.
      È chiaro che ognuno di noi legge e si approccia ad un qualche scritto (non mi riferisco solo all'ambito dei fumetti), secondo la sua sensibilità e a seconda che il testo in questione riesca a toccare o meno le corde del lettore, cambia la sua percezione e il ricordo che lascia di sé.
      Ora, ti prendo un esempio che secondo me è alquanto calzante e assolutamente personale.  O0
      Io amo alla follia i romanzi di Luigi Pirandello, questo perché penso che lo scrittore agrigentino avesse un'abilità innata nel descrivere i mutamenti e i problemi della società del tempo ma anche e soprattutto a delineare i turbamenti interiori dei suoi protagonisti ( il celebre Mattia Pascal/Adriano Meis, Vitangelo Moscarda, protagonista di Uno, nessuno e centomila e per finire Serafino Gubbio).
      Potrà sembrare che la prenda alla larga, ma non è così perché per tutto il tempo della lettura della solitudine del quadrifoglio, mi è venuto spontaneo associare il personaggio di Gastone a quelli pirandelliani.
      Questo perché in questa storia, oltre ad un lato più malinconico di Gastone, ciò che risalta è l'importanza della percezione che gli altri hanno di noi.
      È un po' quello che succede al protagonista di Uno, nessuno e centomila, quando la moglie gli fa notare che ha il naso storto, senza che lui se ne fosse mai accorto.
      Ed è un po' quello che accade al biondo papero in questa storia, dove realizza che cosa pensano gli altri (e, più in generale, la società) di lui.
      Forse non sarà una novità il rigetto che prova Paperino nei suoi confronti, ma in un momento in cui ci si sente più soli, la percezione di questa emarginazione, fa più male.
      Ecco perché ho considerato lo sviluppo della storia naturale e assolutamente rispettosa delle caratteristiche del personaggio.
      E, ritornando all'idea di perfezione, io la considero tale perché ha pienamente rispettato le mie aspettative e mi ha emozionato come avrei voluto.
      E chiaramente questa mia asserzione dipende dal mio debole per le storie introspettive (che siano di qualità, ovviamente) siano esse riferite al mondo dei fumetti o dei romanzi o del cinema o di qualunque altra forma d'arte.  O0
      Poi, è ovvio che non ci può essere una storia intimista per ogni numero perché in quel caso i personaggi finirebbero per essere appiattiti.
      Ma se abbiamo, di tanto in tanto, una storia profonda e più matura come quella di apertura di questo numero, io mi sento solo di ringraziare tutti coloro che ne hanno reso possibile la pubblicazione (oltre agli autori che l'hanno realizzata all'atto pratico).

      Scusate per la divagazione pirandelliana, ma sentivo il bisogno di rendere chiara la mia posizione in merito alla suddetta storia, che mi ha davvero affascinato.
      Ovviamente, aspetto con curiosità la seconda parte, nella speranza che sia di alto livello come la prima.  :inLove:
      « Ultima modifica: Lunedì 1 Mar 2021, 16:40:52 da Samu »

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      Vincenzo
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        Re:Topolino 3405
        Risposta #47: Lunedì 1 Mar 2021, 17:14:44
        Capisco il discorso di Blu, che è molto chiaro e condivisibile.

        Tuttavia penso che storie con protagonisti determinati personaggi per lasciare il segno debbano per forza concentrarsi sugli aspetti meno superficiali del personaggio in questione.
        Nello specifico, Gastone nasce con un determinato ruolo narrativo, quello del rivale in amore (e non solo) del protagonista. Un ruolo che svolge in maniera impeccabile in diverse storie del suo creatore e successive.
        Ma col tempo questo ruolo gli è andato stretto, perchè diversi autori evidentemente hanno compreso che aveva un potenziale sfruttabile per costruire qualcosa di nuovo, e hanno colto l'occasione. Di conseguenza ha avuto l'opportunità di poter essere esplorato da differenti angolazioni, con risultati positivi. Diciamo poi che tre storie introspettive in undici anni non bastano per determinare una rivoluzione della sua originale concezione, che può continuare benissimo a ricoprire.
        Quindi sperimentare su determinati personaggi è necessario per non precludersi nuove strade creativo-narrative, per come la vedo io.

        A proposito di questo, volevo dedicare qualche parola all'altra storia di Marco Nucci del numero, che è passata un po' ingiustamente in sordina: l'ho trovata davvero uno splendido omaggio al mondo del fumetto, in cui la passione dei protagonisti viene trattata in modo tutt'altro che banale.
        Se nella storia d'apertura vengono messe in ballo solitudine e depressione, qui l'autore tratta un altro sentimento terribilmente umano attraverso il fumettista Black quale la paura di non deludere le aspettative, un tarlo che può colpire chiunque si metta in gioco in un determinato ambito e che in poche vignette colpisce il lettore, senza superflue enfatizzazioni, da superare con l'aiuto di chi crede nel tuo talento e ti supporta. Davvero un gioiellino.
        « Ultima modifica: Lunedì 1 Mar 2021, 17:16:54 da Vincenzo »
        If you can dream it, you can do it.

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        Samu
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          Re:Topolino 3405
          Risposta #48: Lunedì 1 Mar 2021, 20:34:07
          Concordo con quanto detto da Vincenzo poco sopra, soprattutto su questo pensiero:

          Quindi sperimentare su determinati personaggi è necessario per non precludersi nuove strade creativo-narrative, per come la vedo io.

          Io penso che dopo più di 70 anni di storie (considerando la produzione Disney italiana dalla nascita del libretto in poi) sia obiettivamente difficile creare degli spunti interessanti per nuove storie.
          L'arma più efficace che un autore possa utilizzare consiste nel cercare nuove strade, un modo diverso (o se vogliamo alternativo, nel senso di inusuale) di raccontare un personaggio o un cliché o una vicenda.
          In quante storie lo Zione ricorre ai sali auriferi per riprendersi di qualche batosta finanziaria o da una brutta notizia?
          L' utilizzo dei sali, dopo 70 anni di storie, era diventato (ed è tuttora) un cliché, vale a dire una situazione che si ripresenta con una certa costanza e una certa ripetitività.
          Bene, da questo assunto nasce la bellissima Zio Paperone e la crisi dei sali auriferi.
          Oppure, sempre restando al personaggio dello Zione, cosa si sapeva delle sue ghette?
          Che era un capo di abbigliamento caratteristico del personaggio da sempre, certo.
          Ma era stata mai approfondita l'origine di questi calzari?
          Per la mia conoscenza personale, la prima volta che ho appreso qualcosa di più su questo tratto distintivo del personaggio è stata in occasione di Zio Paperone e l'enigmatica stoffa inconsumabile, scritta sempre da Giorgio Fontana e che vede il coinvolgimento dello stesso Gastone (guarda caso, l'oggetto delle nostre disamine di questi giorni).
          Questi esempi servono per supportare l'idea che esprimevo all'inizio di questo mio pensiero.
          Il fatto cioè che si possono raccontare buone (se non ottime) storie senza avere la necessità né il bisogno di stravolgere le origini o il carattere di un personaggio, ma assumendo un punto di vista diverso da quello abituale, che possa conquistare i lettori.
          Ed è proprio quello che succede con la solitudine del quadrifoglio.

          Ma poiché non esiste solo Gastone nell' universo Disney, voglio spendere qualche parola in merito all'altra storia di Marco Nucci di questa settimana.
          Credo che nel Mistero di Alistair Black ci sia veramente tutto.
          Il divertimento, le risate, i confronti tra i personaggi, la passione per il fumetto.
          Area 15 è, secondo me, una serie molto matura, nonostante i suoi protagonisti siano dei simpatici ragazzini.
          Ed è matura per come affrontare il tema delle passioni dei ragazzi di quell'età, la loro voglia di esprimersi, di mostrare la proprio personalità.
          Come già era successo nel terzo episodio della serie (Insegui il tuo sogno) si ritorna a parlare di fumetti in maniera predominante.
          E per tutti gli appassionati, questa storia non può che essere amata.
          Perché si sviluppa in maniera naturale, semplice, estremamente lineare ma al contempo affascinante e intrigante.

          Concordo anche su questo punto con quanto espresso da Vincenzo: Quanto è umana e condivisibile la frustrazione, la paura di fallire, di deludere le (alte) aspettative dei lettori da parte di Alistair Black?
          Non so voi, ma io in questa serie ci vedo la volontà degli autori di raccontarsi come tali, con il loro entusiasmo ma anche con i momenti no.
          Poi possono rimanere benissimo delle sensazioni personali, ma è ciò cui penso ogni volta che leggo una nuova storia di questa teen-serie.
          È successo con i cinque episodi di Gagnor e Sciarrone, è successo con Il kolossal di Giggs ed è accaduto anche con gli ultimi due episodi.
          Tra tutte le nuove serie nate sotto la gestione Bertani è quella che amo di più e che mi coinvolge sempre.

          Permettetemi infine una chiosa su Marco Nucci.
          Io penso che questo autore non solo abbia abbia un talento naturale nel raccontare storie, ma che riesca ad animare le sue sceneggiature di un piglio cinematografico. (sono l'unico?)
          Davvero, si nota uno studio per la "sequenzialità" delle scene, per delle situazioni che ritornano, per un cerchio che si chiude, che io apprezzo veramente tanto e che mi affascina ogni volta che leggo una sua storia.
          Già solo leggendo il finale del Mistero di Alistair Black, con Darker Duck che vola alto nel cielo della sua città, mi sembra di aver visto un film!
          Cosa voler di più da una storia Disney?  :inLove:
          « Ultima modifica: Lunedì 1 Mar 2021, 20:44:03 da Samu »

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          PolliceSu
            Re:Topolino 3405
            Risposta #49: Lunedì 1 Mar 2021, 21:03:02
            Mi fa molto piacere che nel thread si sia già menzionato Pirandello, perché da amante del Mattia Pascal non posso che apprezzare un Gastone (che cambia pure nome, i riferimenti sono abbastanza da farmi pensare che sia un collegamento intenzionale) il cui terrore principale è interagire con delle persone ed essere riavviluppato dai "lacci della vita".
            In quest'ottica secondo me l'interpretazione da dare alla storia non è di rivalutazione morale del personaggio, o di renderlo più simpatico, bensì parte dall'accettare la sua situazione e ci chiede di muoverci oltre a quella. La premessa che si conclude in poche pagine non spinge alla pietà per Gastone, anche perché si capisce che non è veramente il trattamento dei cugini a smuoverlo: ha sempre saputo cosa pensassero, e quando si sorprende di stare andando effettivamente a controllare Paperoga, il suo disgusto è molto più per sé stesso che per il mondo e fugge più da sé che da Paperopoli.
            Spero che l'inevitabile ritorno allo status quo della seconda parte venga trattato come quello dell'ottima già citata "Gastone, il papero più fortunato del mondo" e che non sia necessariamente positivo (l'ideale sarebbe una certa neutralità, come in un romanzo di nostra conoscenza) e chissà che la nuova linea redazionale non permetta non permetta di riprendere la storia in futuro, o quantomeno non ignorare che sia accaduta (direi che l'area 15 di questo numero abbia ampiamente dimostrato che questo approccio di non scartare personaggi secondari e idee dopo una storia possa essere vincente).

            P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?

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            Samu
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              Re:Topolino 3405
              Risposta #50: Lunedì 1 Mar 2021, 21:18:48
              P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?
              Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
              A mia memoria non è ancora stata scritta e mi chiedo se mai lo sarà...

              Mi scuso per l' OT ma è un pensiero che mi solletica da tanto e ho sentito il bisogno di supportare quest' idea.  O0

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              f.olivo99
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                Re:Topolino 3405
                Risposta #51: Martedì 2 Mar 2021, 11:18:10
                C'è da dire che, con tutte le postille del caso che dobbiamo aspettare domani per sciogliere, una storia che genera questo tipo di discussione e riferimenti a Pirandello e al ruolo delle maschere nel fumetto Disney è già di per sé vincente. Una storia per diventare un classico non deve essere solo bella ma scatenare un dialogo (costruttivo) intorno a sé, probabilmente era da Topolino e la casa dei dipinti che fingono che non c'era una reazione così positiva a una storia, sperando di non dovermi correggere domani penso che siamo davanti a un nuovo classico.
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                  Re:Topolino 3405
                  Risposta #52: Mercoledì 3 Mar 2021, 19:36:42
                  Di questo numero mi è piaciuta soprattutto la prima storia, non mi è mai piaciuto molto come personaggio Gastone ma in questo episodio oltre a essere, secondo me, scritto bene lo ho gradito molto di più. Anche la seconda storia non mi è dispiaciuta, i disegni non erano male.
                  "Pippo e il parente pedante" aveva dei disegni discreti ma non mi é piaciuta molto, come le storie seguenti, infatti i due episodi di San Romolo li metto in pari alla precedente storia.
                  Infine l'ultima storia è quella che mi e forse piaciuta di meno come dopotutto tutti gli episodi di "Topolino le origini", i disegni non sono il massimo.
                                 LPK

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                    Re:Topolino 3405
                    Risposta #53: Giovedì 4 Mar 2021, 21:55:00
                    P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?
                    Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
                    A mia memoria non è ancora stata scritta e mi chiedo se mai lo sarà…
                    Ci sarebbe Una… nessuna… centomila… Minni a Venezia. La lessi al tempo della prima pubblicazione, ma onestamente non ricordo se ci fossero ulteriori riferimenti a Pirandello a parte il titolo.
                    Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto


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                      Re:Topolino 3405
                      Risposta #54: Domenica 7 Mar 2021, 22:16:34
                      P.S. a quando una parodia di Uno, Nessuno e Centomila?
                      Ah! Non sai quanto mi piacerebbe leggere la parodia di un classico di Pirandello (o anche della Coscienza di Zeno di Italo Svevo) sulle pagine del Topo!
                      A mia memoria non è ancora stata scritta e mi chiedo se mai lo sarà…
                      Ci sarebbe Una… nessuna… centomila… Minni a Venezia. La lessi al tempo della prima pubblicazione, ma onestamente non ricordo se ci fossero ulteriori riferimenti a Pirandello a parte il titolo.
                      A parte il titolo, come dici bene te, quella storia è principalmente una parodia del personaggio di Casanova.

                       

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