Io sono Macchia Nera (primo episodio)
Dopo la tenebrosa cover di Celoni la vignetta della Ziche non è la miglior intro a questa storia di rinascita noir del protagonista, rifacendosi sicuramente più a Murry che a Gottfredson o Martina. E, in qualche modo, leggendo dei commenti sulla seconda parte della storia (in attesa di leggerla), non è che sia del tutto fuori luogo. Però, restando su questa prima parte, Macchia Nera sembra riprendere in mano quel ruolo che negli ultimi tempi gli era sfuggito. Interessante, a tal proposito, l'autocritica che egli fa circa le ultime azioni, corroborata dai giudizi non proprio lusinghieri di Basettoni e Manetta. E' sicuramente una situazione creata a proposito: non che non sia vera ma fa comodo 'aggiustarla' come prologo a questa particolare narrazione del 'ritorno', quasi dimenticando quelli precedenti che negli ultimi trent'anni ci sono comunque stati. Un 'up and down', una 'montagna russa' sulla quale il personaggio ha spesso corso verso quest'ultima risalita, sicuramente presentata con una professionalità maggiore rispetto alle precedenti.
Paperinik e la minaccia alla fattoria (primo episodio)
Per certi versi questa nuova sfida fra il vendicatore e il magnate Duckan riprende vecchie 'cattiverie' di Paperone nei confronti della Nonna: nelle storie dei '50 questo sentimento negativo era diretto (come diretta era la reazione furente di Elvira) mentre oggi è 'involontario' e indiretto, dovuto ad una certa confusione da parte dello zione e da una fredda e implacabile (ma legale) azione commerciale del nuovo tycoon. Quest'ultimo, riferendosi a Paperinik, parla della vittoria del mascherato riguardo i suoi diritti di immagine, cosa che, mi pare, fosse ancora in sospeso (magari per dare input a nuove storie sull'argomento). Non avendo ancora letto la seconda parte mi chiedo se la fattoria sarà ricostruita partendo dalle parti semi distrutte, rimettendole a posto così come erano (salvando, relativamente, una certa storicità che parte dal fondatore Coot, nonno della Nonna) o se ciò sarà fatto da zero. Negli anni siamo stati abituati a vedere diverse volte il Deposito distrutto e ricostruito, al punto che oggi potremo dire che il Money Bin è comunque sempre stato lì, come fosse lo stesso dagli inizi. Faremo lo stesso con la fattoria di Elvira?
Topolino e l'oscura finale (capitolo 3)
Quest'ultima sceneggiatura di Faraci, già stretta fra diversi 'colossi' (Macchia Nera, Paperinik, le pubblicità della prossima - e ultima? - Reginella), scompare del tutto e di suo con una trama vaga e non sense (un po' egmontinana) e un Pippo principe delle banalità (quando solitamente è un battutista involontariamente sublime). Che resterà di questa oscura finale? Solo i disegni convincenti di Libero Ermetti.
Gastone e la spiaggia della (s)fortuna
Bosco conferma il suo talento sul difficile terreno delle brevi dove gli autori italiani sono comunque migliorati. Non sapevo che anche Paperopoli avesse i suoi faraglioni (solo segnalati, in ogni caso: non ci credo finché non li vedo).
Battista, Filo e l'affare vacanze
Fontana forma una strana e (forse) inedita coppia riuscendo a far emergere il meglio da entrambi i protagonisti, svincolandoli da Paperone e Brigitta. Divertente storia della quotidianità (per quanto vacanziera) paperopolese, impreziosita dai disegni di un sempre convincente Limido.