CANTO DI PAPERONE
[Dove nel cielo dei Tassi Fissi, Paperon dei Paperoni con brevità narra tutti li grandi fatti operati da lui medesmo sotto la ‘nsegna de la Numero Uno da l’avvenimento de’ Bassotti a Paperopoli infino al tempo di Coredipetra e della maga Amalia. E alcune cose si dicono qui di quello che è Fortuna e si solve un dubbio.]
1. ”Poi ch’il buon padre la Moneta volse
contr’al corso del Clyde ch’ella seguio
sì che Burt lo scavafossi la ritolse,
4. dieci e diec’anni e più’ lo spirto mio
ne lo stremo d’America si ritenne
dietro alle orme del generoso zio
7. e col sudor di mie bagnate penne
valicai il mondo spinto dall'azione
finchè ricchezza in su mia man pervenne;
10. Mac Duck io sono e son Paperone
che per voler del grande amor fraterno
per tutto il nipotame si chiamo’ Zione!
13. Questa Moneta è di mia virtute il perno
Sul qual si poggia ogni mia ambizione
O Numero Uno, O Amuleto etterno!
16. Perché tu veggi con quanta abiezione
Si move contr’al Dollaroso Segno
E chi ‘l s’appropria e a chi a lui s’oppone
19. Vedi quanta virtù l’ha fatto degno
Di reverenza e cominciò da l’ora
Ch’i Bassotti tramàr con grave sdegno.
22. Tu sai ch’i feci in cerchio mia dimora,
Convertendo in carta ogne decino
Lasciando sol Costei che qui mi onora,
25. indi mi posi sopra un colle assai vicino
per molti giorni a scrutar, finchè con l’oro
quasi La involò un imbianchino!
28. Tu sai che poi prorruppe il Famedoro,
e sai che sol in virtù di questo spago
vittorioso fui sull’africo acrocoro!
32. E sai della trista che lasciò l’ago
1a spuola e ‘l fuso in sua casuccia
E fè malie con erbe e con imago
34. A me venendo qual Gina Babuccia
Mi indusse in un tremendo sbaglio
E da allor versai piu’ d’una lacrimuccia,
37. Ma presto mi ripresi dell’abbaglio
E la Moneta a protegger corsi
Rivestendo sua teca in spicchi d’aglio!
40. Ma per sanar di tuoi disiri i morsi
dirotti del Decino sua ver qualitate
Acció che ignoranza non imborsi.
43. Tu e Gastone ogne cagion recate
Pur su a Fortuna, pur come se tutto
Movesse seco di necessitate.
46. Se così fosse, in noi fora distrutto
Libero arbitrio, e non fora giustizia
A distinguer l’onesto e il farabutto.
49. Fortuna i nostri movimenti inizia,
Ma poi libero voler e poi fatica
Uniti a savio oprar e a gran perizia
52. Come da sempre ispira la formica,
sono i fondamenti per avanzar la gente,
e qui la Numero Uno è a me amica
55. che in ogni momento mi pone a mente
l’alto proposito e il grande afflato
che si formàr nel mio spirito cosciente.
58. Ciò che gli altri vider tondo io fèi quadrato!
A questa Moneta devo intero il mio carisma
Sempre tal Moneta avrammi a sè legato!”
Commento al Canto
Questo canto, occupato per intero da un solo grande discorso, introduce con singolare rilievo il tema del libero arbitrio e della fortuna, affidato alla figura solenne di Paperon de’Paperoni che ripercorre a volo d’uccello le grandi tappe della sua vita caratterizzate dal significato provvidenziale della Numero Uno, come mediatrice fra libertà e destino. Paperone è scelto dal Poeta per due principali ragioni: perché è il papero più ricco del mondo e perché si è fatto da solo, una qualità che lo assolve automaticamente da qualsiasi dubbio di possibile casualità nel suo percorso. Paperone può parlare a nome di un’umanità che non teme le sfide e crede nel costante superamento di se stessa, e proprio in virtù di questo suo profilo inappuntabile, può con plutocratica sicumera attribuire alla Moneta la virtù di essere un catalizzatore del “savio oprar”.
Per dimostrare il valore morale della Moneta, l’Autore non si limita a ragionamenti ma integra con la via del racconto: i fatti stessi, col progressivo espandersi della sua ricchezza, servono da dimostrazione in una narrazione che si svolge in tono epico, e in forma rapida e sintetica.
Note
1. Il Buon Padre: Fergus de' Paperoni (Glasgow, 1835 - Colle Fosco, 1902)
Clyde: l fiume Clyde (Cluaidh nella lingua gaelica scozzese) è il più importante fiume della Scozia. Con i suoi circa 170 km di lunghezza è il decimo fiume più lungo della Gran Bretagna ed il terzo della Scozia. Il Clyde bagna la più popolosa città scozzese, Glasgow,
Burt lo Scavafossi: il ricco Howard Rockerduck, padre del futuro avversario di Paperone giunse a Glasgow per una visita d'affari. Il miliardario gettò alcuni spiccioli a dei bambini bisognosi, tra cui vi era anche Matilda, che raccolse il decino e lo diede a suo padre. Egli consegnò la moneta a Burt lo scavafossi, che avrebbe dovuto darla al piccolo Paperone dopo che il piccolo paperotto gli avesse lustrato le scarpe.
4. Generoso Zio: Angus "Manibuche" de' Paperoni (Glasgow 1829- New Orleans 1901) ha fatto fortuna nel nuovo mondo, trasferendosi a Louisville, Kentucky, dove ha guidato la sua imbarcazione sul fiume Mississippi-Missouri.
10. L’Autore esalta I vari aspetti del personaggio, Mac Duck a significarne la gens, Paperone a magnificarne l’individualità e infine Zione a sottolinearne l’aspetto maggiormente intimo e familiare.
13. Amuleto etterno: Non si confonda il lettore per l’epiteto amuleto, con cui sovente altri si rivolge alla Numero Uno, qui utilizzato dall’Autore puramente per sottolinearne la fama mediatica, non per caratterizzarne un aspetto intrinseco,
16. Dollaroso Segno: Si tratta infatti di una moneta del valore di dieci centesimi di dollaro.
19. Inizia la carrellata storica della Numero Uno che si fa percorso insieme biografico e morale di Paperone.
22. Il riferimento è a The Round Money Bin
28. Il riferimento è a The Second-richest Duck.
32. Il riferimento è a The Midas Touch.
34. Gina Babbuccia: la necessità di una struttura particolarmente sintetica ed efficace, porta il Poeta a indicare la falsa identità della fattucchiera quale primo sotterfugio per sottrarre la Moneta. In realtà Amelia si presenterà come Gina Babbuccia solo in un secondo momento per ottenere un passaggio sull'aereo di Paperone. Difficile credere invece a una svista, o peggio ignoranza del Poeta, il quale conosceva il canone barksiano, sebbene solamente attraverso la traduzione italiana.
37. Aglio: nella tradizione popolare la fattucchiera Amelia ha come suo punto debole l'aglio.
40. Inizia qui il lungo discorso sulle qualità morali necessarie alla conquista dei propri obiettivi, dove Paperone assurge a vero e proprio simbolo di tetragona fortezza contrapposto all’imbelle figura di Gastone e alla sua cieca fiducia nella fortuna.
49. Libero voler e seguenti: sono qui indicate le quattro virtù cardinali che ispirano l'agire del magnate: la libera volontà, lo sforzo operoso, il corretto agire e l'accorta abilità.
55. Si chiarisce in questo passo la funzione della Numero Uno, non dunque vuoto talismano cui rivolgersi nelle difficoltà, ma costante ricordo delle proprie capacità e possibilità.
58. Io fèi quadrato:In questa fiera affermazione d’identità finale ("I made it by being tougher than the toughies and smarter than the smarties! And I made it square!") sembra racchiudersi e sublimarsi il percorso umano (papero) di Paperone, che rifugge la disonesta cupidigia di gran parte del mondo imprenditoriale affidandosi esclusivamente alle proprie forze e capacità.
A sé legato: la potenza di quest’ultima chiosa sottolinea tuttavia quanto il piacere di un possesso lecito, renda Paperone assai restìo a una condivisione delle proprie ricchezze, come d’altra parte già ricordato in altro luogo del Poema.
Cfr.
O nipotame o paperi rapaci
Che le cose di Zio che d’aviditate
Deon esser spose e voi voraci
Sia l’oro sia l’argento vi intascate…