Circa 'Pianeta Paperone'.
Con colpevole ritardo ho letto 'Mai più limousine' di Vito Stabile / Marco e Stefano Rota.
Il piacere che ne ho tratto mi costringe a scriverci su, nonostante il mio commento possa risultare intempestivo.
Il soggetto è semplice (ma non facile) e lo sviluppo del plot molto lineare.
Il che rende quest' avventura molto in sintonia coi disegni puliti e d' antan dei due Rota, nonché con l' immanente nostalgia che permea l' intera vicenda.
La sceneggiatura è molto ben riuscita e ricca di strizzate d' occhio al lettore critico, come lo definirebbe U. Eco.
Il topos della perenne sfida tra i due plutocrati si arricchisce qui di rimandi filologici (il primo incontro tra i due), sferzanti riferimenti alle abitudini ed ai caratteri così diversi dei due ( Paperone "antiquato ma non passatista", Cuordipietra livoroso ed avido come agli esordi,...).
E poi vedere lo Zione affermare "Semplificando, potrei definirlo il mio gemello malvagio..." è un esempio di efficacia linguistica non comune, che sintetizza circa 60 anni di rivalità tra i due...
E ancora...
L' optional segreto semplicemente sussurrato per non rovinare il coup de théâtre, l' anagrafica omaggio a Carl Barks sulla targa del nuovo bolide di Zio Paperone,... e mi fermo qui...
E che dire dei disegni?
Stefano Rota ha probabilmente contribuito all' opera di sgrossatura del tratto del Maestro Marco che negli ultimi anni è diventato più incerto...
Ma il taglio delle tavole, le inquadrature in lunghissimo piano, le vignette silenziose , le scene panoramiche, i fondali cittadini... Tutto questo è Marco Rota!
Godibile per il lettore ingenuo (sempre per dirla con Eco) ma capace di mandare in brodo di giuggiole il lettore con qualche anno di lettura sulle spalle...
Insomma, come definire questa storia?
Non so se descriverla come un capolavoro, ma come un gioiellino sicuramente sì!