Questo film è proprio una porcheria. Non è dato sapere cosa sia successo in corso di produzione, e si sospetta di un boicottaggio al budget fatto in corso d'opera. Gli storyboard e i disegni preliminari di animazione infatti non sono certo così obbrobriosi, e non si capisce bene come possa la Disney aver permesso che il tutto venisse trasfigurato in un sequel così graficamente scadente. Poco dopo aver prodotto gioiellini come
Lilli e il Vagabondo 2 o
Estremamente Pippo, ecco il grande passo falso della Disney Television, con un film che sembra esser stato prodotto non dalla sezione lungometraggi (i futuri Toon Studios) ma dagli stessi autori delle serie televisive. E non vorrei esagerare ma in certi punti la qualità si inabissa a livelli addirittura inferiori a quelli di una normale serie televisiva, benché al tempo non ci fosse una divisione ufficiale tra la sezione serie tv e la sezione lungometraggi. A giudicare dai titoli di coda l'animazione è stata fatta in Giappone, sballottata da un microstudio all'altro. Strano a dirsi però gli studi giapponesi erano stati responsabili anche di quel gioiellino di
T Come Tigro, quindi evidentemente la qualità obbrobriosa del tutto non dipende da loro ma dal budget stanziato per l'occasione. E si vede che in quest'occasione doveva essere sì e no di 10 dollari, perchè penso che questo si possa considerare il peggior prodotto mai uscito dalla casa del topo. Ma perchè stanziare un budget così basso proprio per il sequel di uno dei più bei film Disney degli ultimi anni? O meglio ancora, perchè stanziare un budget così basso per un film Disney? E' un'ipotesi accreditata che il film fosse in produzione da tantissimo tempo, e infatti secondo IMDB il doppiatore di Zephyr, il figlio di Febo ed Esmeralda, ha dato la voce al personaggio quando aveva nove anni, per poi vedere il film finito solo cinque anni dopo. In quest'ottica
Il Gobbo di Notre Dame 2 può considerarsi un refuso del periodo in cui i sequel erano di qualità molto bassa. Ma questo film riesce ad essere inferiore persino al
Ritorno di Jafar. Il personaggi hanno un aspetto molto televisivo, e ne fanno le spese specialmente i personaggi femminili tipo Esmeralda e Madellaine, che appaiono a dir poco brutte. Ma non è nel disegno vero e proprio che il film è scadente, bensì in tutto il resto. Questi poveri personaggi che in sé potrebbero anche essere decenti, vengono a dir poco deturpati dal chinaggio pesante. Vedere Clopin coi contorni in stile Superchicche non è certo piacevole, come non lo è vederlo muoversi in maniera troppo veloce, per colpa di intercalatori pigri o inesistenti. Ma la cosa peggiore di tutte restano i fondali e la colorazione. Mai si era vista una colorazione così brutta, e qui si può affermare senza dubbio alcuno di esser di fronte a una colorazione ben più scadente di quella delle peggiori serie televisive. Un abuso di rosa e violacei detestabili aggredisce l'occhio sin dalle prime scene di film, in stile acido solforico sugli occhi. Ma per capire cosa intendo bisogna descrivere passo passo l'overtoure. Si inizia con una carrellata su Parigi dal punto di vista di due piccioni, con una qualità degli sfondi assolutamente televisiva ma comunque entro il livello di guardia, per poi passare all'interno di Notre Dame dove da una finestra filtra una luce rosa shoking, che stona incredibilmente con le superfici scure della cattedrale. Sui fotogrammi c'è della polvere. E poi arriva il
Walt Disney Pictures presents seguito dal titolo, tutto rigorosamente in rosa violento. E poi c'è la campana, la Fidèle che larga parte avrà nella trama del film. Mentre appare il titolo la telecamera ci fa entrare dentro questa campana apparentemente normale ma cosparsa di pietre preziose al suo interno. E qui il disgusto si rivela in tutto sé stesso: al di là della colorazione che sembra fatta a pennarello da un bambino di otto anni, i riflessi di luce presentano un fastidioso bordo nero e le gemme preziose tremano tutte, spostandosi di momento in momento, come se fossero state disegnate a casaccio fotogramma per fotogramma. I personaggi nel film non saranno disegnati poi troppo pessimamente, ma solo male, eppure subito dopo la campana la prima cosa che si vede è Quasimodo volare da una finestra all'altra in stile Uomo Ragno attaccando festoni per la giornata dell'amore. E triste a dirsi ma il suo aspetto raggiunge un livello di schifo che non avrà eguali per tutto il resto dei 63 minuti di durata, contribuendo a fornire al film film un disgustoso biglietto da visita.
La storia non è malaccio. O meglio, può essere riassunta con un "Il Gobbo trova la morosa". Idea che se per alcuni costituisce un completamento del primo film, che da questo punto di vista non aveva lieto fine, per altri è stato un vero e proprio tradimento del Classico del '96. Tutto gira intorno a questo, e la storia da epica che era stata nel primo film, diventa qui una commediola poliziesca medioevale. Madelleine, la ragazza di Quasimodo, è infatti al soldo di Sarouch, il capo del circo, che brama di impossessarsi della campana ingioiellata. Il cammino di redenzione di Madellaine costituisce un po' il corpo del film giungendo a compimento con la sua ribellione poco prima della battaglia finale. Storia minimalista, certo, ma che obiettivamente non si può stroncare, dal momento che rimane, al di là di tutto, ben sceneggiata.
E neanche contro il comparto sonoro ci si può scagliare più di tanto, dal momento che il film contiene un discreto numero di canzoni...discrete. Si parte con la bella
Le Jour D'Amour cantata da Clopin che ci mostra una sequenza popolaresca per certi versi simile alla festa dei folli. E c'è poi il corrispettivo di
Out There, l'ottima
An Ordinary Miracle, in cui Quasimodo,ancora con la voce di Massimo Ranieri, esterna il suo disagio interiore e i suoi desideri. Però c'è anche la pessima
I'd Stick With You, duetto demenziale tra Quasimodo e Zephyr che col suo
ragù appiccicoso e blu si becca il titolo di canzone peggio tradotta della storia del cinema.
Fa La La La Fallen in Love è la canzone cantata dai Gargoyles per celebrare Quasimodo e la sua fidanzata. Inspiegabilmente tagliata dal film è invece la canzone di Madelleine
I'm Gonna Love You, che trova spazio nei titoli di coda, anche loro colorati orridamente di quel rosa-violaceo epilettico.
Il Gobbo di Notre Dame 2, pur non avendo una storia poi così pessima, sarebbe stato ricordato negli annali solo ed esclusivamente per il suo comparto grafico da Guinness. Non sarebbe però stato l'ultimo film del medioevo dei direct-to-video, e altri prodotti di bassa qualità l'avrebbero seguito. Anche se oltre il livello televisivo non si sarebbe più scesi e la strada rimasta sarebbe stata solo in salita.
da
La Tana del Sollazzo