L'insensatezza di produrre un sequel a episodi di un film non a episodi deve essere sfuggita ai dirigenti della Disney quando si è messo in cantiere il progetto
Cenerentola 2. Come anche l'insensatezza di produrre un sequel brutto di uno dei massimi capolavori Disney del periodo d'oro. Tutte le premure utilizzate nel realizzare
Lilli e il Vagabondo 2 per non mancare di rispetto al Classico originale, vengono qui bellamente ignorate, e si dà alla luce ciò che insieme al
Gobbo di Notre Dame 2 può essere considerato il fondo del barile. Il tutto è opera del team giapponese, ma sicuramente non è visivamente che questo film pecca, quanto a livello di soggetto, sceneggiatura, dialoghi e caratterizzazione dei personaggi.
Disegni e animazioni non sono eccelsi ma non certo di stampo televisivo e si assestano sulla media di prodotti direct-to-video di quel periodo, lontani dall'orripilanza del
Gobbo 2 come dall'ottima qualità di
Lilli 2. I personaggi animali come Lucifero e i topini sono ancora una volta quelli che ci fanno la figura migliore, con animazioni di livello buono, mentre i personaggi umani mostrano qualche difficoltà e una certa bidimensionalità (anche caratteriale), che li rende plasticosi, rigidi anche se certamente non gommosi o maldisegnati. Complessivamente si può dire che il risultato è buono, anche se siamo ben distanti dai modelli dei personaggi visti nel Classico, che qui sono stati assai semplificati. Per non parlare poi di fondali, architetture e colori, sempre all'insegna dello scarno e del plasticoso e dalla colorazione spesso troppo brillante e al limite dell'artificioso.
Il cast torna tutto, nessuno escluso, e va a popolare il castello che diventa così il teatrino in cui ogni evento, anche il più infimo, prende luogo. La trama riesce a essere risibile pur nel suo essere un film a episodi: i topini e la fata Smemorina, in vena di bricolage, decidono di realizzare un libro di omaggi da regalare a Cenerentola come premio alla carriera (ehm, ehm), raccogliendo immagini e testimonianze delle prime avventure passate al castello. Viene fornito quindi il pretesto per inserire i tre episodi di cui si compone il film, che molti sospettano essere episodi scartati di un'eventuale serie televisiva Ma a differenza de
Il Mondo Incantato di Belle che raccoglieva gli unici tre episodi (e in seguito quattro) prodotti della relativa serie televisiva così come avrebbero dovuo essere trasmessi e senza alcun interstials a collegarli, qui gli interstials ci sono eccome, collegano tutto armonicamente e la qualità visiva non è affatto quella di una serie tv. Probabilmente quindi se una serie televisiva a monte c'è stata, devono averla mimetizzata bene, prelevandone solo i soggetti e le sceneggiature e continuando a produrre il tutto come se si trattasse di un normalissimo film.
Aim to PleaseQuesto "appassionante" segmento narra dell'arrivo di Cenerentola al castello, e di come in assenza del Re e del Principe lei rivoluzioni le regole del protocollo reale. Una storia banale e già vista, con un nuovo personaggio: Prudence, l'acida badante ossessionata dalle regole, che ricorda molto da vicino la Signora Rottenmeier in
Heidi.
Tall TailQuesta è al limite del demenziale. Non pago di esser stato uno degli elementi risolutivi del primo film, Giac si sente inutile e desidera diventare un essere umano per meglio aiutare Cenerentola nelle sue mansioni. La Fata Smemorina lo accontenta donando allo spettatore venti minuti di noia assoluta, fino a quando Giac non si renderà conto che l'importante è essere sempre sé stessi etc. Yawn.
An Uncommon RomanceQuesta è invece guardabile. Racconta della "redenzione" di Anastasia, che si innamora di un panettiere grassottello, ma viene ostacolata in questa "follia" dalla sorella Genoveffa e da Lady Tremaine. E' la prima volta in tutto il film che ricompaiono gli antagonisti, e l'effetto è più che buono. certo, una Lady Tremaine espressiva e di classe come quella del Classico è una lontana chimera, e il comportamento di Cenerentola, fin troppo incline al perdono dopo ciò che ha passato, appare quasi irreale, ma in fin dei conti la storia è quasi simpatica, e abbastanza ironica. Ricompare anche Lucifero, che tenta di conquistare la gatta di corte, suo corrispettivo femminile introdotto nell'episodio precedente. Decente, e anche la grafica è leggermente superiore agli altri due.
La scelta di chiudere il film con questo terzo episodio è senza dubbio vincente, dal momento che riesce a risvegliare parzialmente lo spettatore dallo stato catatonico dei primi due, e lo prepara per il finale che vede nientepopodimenoché Cenerentola ricevere il suddetto libro. Onta e Infamia sulla colonna sonora!!! Anche nel sequel più scadente si era rispettato un po' lo stile delle canzoni del Classico, specie quando si parlava di classico antico. Le musiche di
Lilli 2 e
Peter Pan 2, pur non essendo esattamente in stile anni '50, erano quantomeno universali e classiche. Qui no e affianco a una riproposizione di
Bibbidi Bobbidi Bu che accompagna più o meno ogni scena degli interstitials e una di
A Dream Is What Your Heart Makes che si sente solo per un attimo, compaiono tre canzoncine pop assolutamente anonime e inascoltabili, una per ogni episodio:
Follow Your Heart accompagna i mutamenti del protocollo che Cenerentola applica al castello,
The World is Looking Up to You, è la canzone che si sente quando Giac diventa umano, e infine c'è la sciapa (e un po' retro, questa sì)
It's What's Inside That Counts che segue la terapia di bellezza che Cenerentola applica sulla sorellastra. Come se non bastasse nei titoli di coda è presente
Put It Together, una cover pop e più cool di
Bibbidi Bobbidi Bu.
Non è un mistero che i Toon Studios che si sarebbero ufficialmente formati poco tempo dopo avrebbero loro stessi giudicato questo film inadeguato ad essere il sequel ufficiale di
Cenerentola, decidendo di mettere in cantiere quel
Cinderella 3 - The Reverse of Time che al di là della trama pacchianamente audace, promette di essere a livello di
Bambi 2. Con
Dreams Come True si chiuse l'orrido 2002 caratterizzato dai due direct-to-video peggiori mai prodotti. La ripresa sarebbe stata ancora lontana, tuttavia il peggio era stato lasciato alle spalle.
da
La Tana del Sollazzo