Capolavoro. Questo è in assoluto il primo film dei Toon Studios che graficamente parlando si può considerare confondibile con l'originale. In nessuno dei loro migliori prodotti come
Il Re Leone 2,
Lilli e il Vagabondo 2 o
Estremamente Pippo si era presentata questa caratteristica, e benché le animazioni fossero molto buone, qua e là si vedeva che i personaggi non erano identici ai modelli del primo film, ma se ne discostavano leggermente, vuoi per il tempo che passa, vuoi per il diverso stile degli autori. Questo colpaccio sarebbe riuscito in seguito solo con
Lilo & Stitch 2 e solo parzialmente (visto che gli elementi di modernità sarebbero filtrati comunque) con
Bambi 2. Qui invece non vi è alcuna differenziazione stilistica, e infatti il Simba che si vede è il Simba originale, il Pumba che si vede è il Pumbaa originale e così via. E cosa non meno importante pure colori, sfondi, ambientazioni sono le stesse del
Re Leone.
E anche la storia. Perchè
Il Re Leone 3 a dispetto del menzognero titolo italiano non è affatto un sequel della vicenda di Kovu e Kiara, ma un remake umoristico del primo
Re Leone, visto però dal punto di vista di Timon & Pumbaa. La struttura del lungometraggio è, azzarderei dire, qualcosa di assolutamente mai visto nella storia del cinema: un mix assolutamente geniale e assurdamente delirante di, prequel, midquel, paraquel con una massiccia dosa di metacinema. Per capire bene di cosa si tratti è utile descriverne la struttura. Innanzitutto va premesso che tutto il film è proiettato su uno schermo cinematografico e che alla visione assistono Timon e Pumbaa, che però non si vedono mai se non in silhouette. I due nel corso della durata interromperanno più volte la visione per commentare ironicamente alcune scene, per fare il karaoke o anche solo per cambiare accidentalmente canale, guarda caso proprio nei punti di maggior suspance. Più che il film di Pumbaa, il cui passato era stato raccontato nel primo film durante
Hakuna Matata, potremmo dire che questo è il film di Timon. Si inizia infatti con la fase prequel, in cui vengono raccontate le difficoltà di inserimento di Timon nel suo branco di suricate, impegnate ogni giorno a fuggire dalle iene. Gli unici due personaggi nuovi del film appaiono proprio in questo pezzo, e sono l'affettuosa madre di Timon e l'arcigno zio Max, che in virtù del loro essere due personaggi nuovi, sono gli unici che hanno la libertà di discostarsi dallo stile del primo film, anche se di poco. Zio Max è infatti l'unico a cui sono concessi certi movimenti estremi, mentre il resto del cast si attiene strettamente alla pur vasta gamma di pose e espressioni viste nel
Re Leone. La colonna sonora è tutta un florilegio di citazioni a famosissimi brani del
Re Leone sia strumentali che cantati come
Hakuna Matata o
Be Prepared. In questa parte di film però hanno luogo le due canzoni nuove principali: la prima è
Digga Tunna, il coro che descrive la vita monotona dei suricati, un inizio travolgente e in puro stile musical con un forte umorismo intrinseco. Si passa poi a
That's All I Need, la canzone in cui Timon esprime i suoi sogni, che era stata originariamente scritta un decennio prima da Elton John e Tim Rice con il titolo
Warthog Rhapsody, ma era stata poi sostituita dalla celeberrima
Hakuna Matata. Questa parte si conclude con l'autoesilio di Timon dal branco e con il suo incontro con Pumbaa.
La seconda parte del film verte tutta nella ricerca di un nuovo posto dove stare, seguendo le regole dell'Hakuna matata, principio insegnato a Timon da Rafiki. Ed è quella che ci potrebbe definire la fase paraquel, dal momento che i protagonisti nella loro ricerca finiranno spesso e volentieri in alcune scene del primo film vivendole in parallelo. Ovviamente sono tutte scene che avvengono prima della loro effettiva entrata in scena, e questa parte finisce per rivelare gustosi - e un po' prosaici - dietro le quinte che spiegano il vero motivo per cui in
Circle of Life gli animali si erano inchinati o in
I Just Can't Wait to Be King si era verificato il crollo della piramide di animali. I protagonisti nella loro ricerca attraversano il cimitero degli elefanti, la gola della carica degli gnu, fino ad approdare finalmente al luogo definitivo, la foresta lussureggiante in cui li abbiamo visti abitare nel Classico del 1994. In questa fase la colonna sonora è priva di brani inediti, ma ogni canzone apparsa ne
Il re Leone viene in qualche modo citata, compresa
It's a Small World, la canzone dei fratelli Sherman che accompagna l'omonima attrazione a Disneyland e che nel primo film veniva intonata da Zazu. La cosa buffa è che il tempo che vediamo trascorrere per Timon & Pumbaa, non corrisponde affatto al tempo che scorre parallelamente per Simba, ma alla durata effettiva del lungometraggio originale. Può capitare che improvvisamente si passi dalla parte iniziale con Simba neonato a quella successiva in cui Simba è cresciuto senza che per Timon & Pumbaa passi più di una notte.
Con l'arrivo di Simba nella storia le linee narrative si uniscono e non è più possibile giocare coi parallelismi come prima, ed è qui che il film compie dei miracoli per riuscire a filare pur con una struttura così bislacca. La terza parte è infatti un midquel ambientato durante il periodo di permanenza di Simba nella giungla e racconta del suo passaggio dall'infanzia all'età adulta. La paternità di Timon e Pumbaa è all'insegna di momenti topici caratterizzati da un'ottima colonna sonora. Innanzitutto vi è un rifacimento di
The Lion Sleeps Tonight in cui vengono mostrate sequenze in notturna in cui Simba sveglia Timon per chiedergli questa o quella cosa, interrotte però da marachelle diurne di Simba in cui si sente ben altra musica. Il mix è senza dubbio originale - come tutto in questo film - ma senz'altro piacevole, anche perchè dopo mille interruzione la canzone ha finalmente modo di finire in modo poetico e trasognato. Segue poi la non meno bella gara a chi mangia più chiocciole in cui Timon e un Simba adolescente si sfidano sulle note del tema del
Buono, il Brutto, il Cattivo di Ennio Morricone. Un altro dei meriti del film è quello di ripescare questo modello "di mezzo" tra il Simba cucciolo e il Simba adulto, che nel film si vedeva solo per pochi secondi nella sequenza della passerella sul tronco d'albero in
Hakuna Matata. La crescita di Simba è qui narrata con la terza canzone originale del film:
Sunset, Sunrise, intonata da Pumbaa e Timon, timorosi di star perdendo il proprio cucciolo.