Il numero di questa settimana mi ha convinto per metà.
Sicuramente, tra le storie che trovo riuscite vi è l'ultima parte de
La Ventiquattrore di Paperopoli.
La lettura di questa saga di stampo automobilistico si è rivelata molto gradevole ed anche interessante.
Secondo me, tutti i personaggi coinvolti in questa vicenda sono stati utilizzati bene nel contesto della storia.
Anche quelli che sembravano destinati ad un'apparizione più anonima e "defilata" rispetto allo sviluppo della corsa (come Gastone e I Bassotti) si sono rivelati importanti nello sviluppo stesso della storia.
Si tratta quindi di una vicenda piacevole, ben raccontata e altrettanto ben riuscita dal punto di vista grafico, con il bel tratto di Mario Ferracina che ha reso la lettura della storia ancora più gradevole e fluida.
La parte centrale dell'albo, invece, non mi ha convinto, soprattutto per via di due serie che non riescono ad attirare la mia attenzione.
Minni Prêt-à-porter è presente con una storia in due tempi che affronta (oltre alla tematica del lavoro nell'ambito della moda) i temi dell'amicizia, del sostegno reciproco e di quanto sia importante il sentirsi supportati al momento del bisogno.
Nulla da dire su questi temi che sono ampiamente condivisibili, ma è la storia in sé che non è riuscita ad interessarmi davvero.
Lo sviluppo della storia l'ho trovato poco intrigante e privo di mordente e non mi sono mai davvero sentito coinvolto all'interno di ciò che si stava raccontando.
Sicuramente, l'ambientazione nel mondo della moda contribuisce al mio scarso interesse nei confronti di questa serie.
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Per quanto riguarda, invece, il
Viaggio del Dollaro d'Argento, io trovo questa serie di brevi abbastanza noiosa e il fatto di coinvolgere diversi personaggi sia di Paperopoli che di Topolinia (da Nonno Bassotto a Macchia Nera, fino ad arrivare alla presenza di Indiana Pipps in questo episodio), non riesce ad intrigarmi.
Sinceramente, condivido il parere di Paperinika sulla recensione dello scorso numero (il
3417) riguardo a questo ciclo, che effettivamente non comprendo se voglia essere una serie comica, avventurosa o corale e questa sensazione l'ho provata nuovamente leggendo la puntata di questa settimana.
E veniamo alla chiusura dell'albo che si è rivelata, per me, piacevole e godibile.
Per quanto riguarda
Rockerduck e lo scontento miliardario, pur essendo abbastanza prevedibile nelle ragioni che stanno alla base dell'apatia "finanziaria" provata prima da Rockerduck e poi dallo stesso Zione, devo dire che si è trattato di una lettura gradevole.
Simpatico il coach che cerca di spronare, almeno inizialmente, un quanto mai "spento" ed inattivo Rockerduck.
I disegni di Lucio Leoni indubbiamente rendono la storia scorrevole anche dal punto di vista grafico, ma, per quanto mi riguarda (e condivido le perplessità esposte qualche post fa dal Grande Tiranno), in questa storia, il suo stile mi è sembrato "calmierato" e decisamente meno esplosivo del solito.
Se amo il tratto di questo disegnatore è proprio per via del suo essere "esplosivo" ed estremamente dinamico, con quelle espressioni dei suoi personaggi, a volte "esasperate", ma proprio per questo divertenti ed irresistibili.
Invece in questa storia, per quanto sia comunque ben disegnata, ho avuto difficoltà nel riconoscere il suo stile.
Chiude l'albo quella che è, per il mio gusto personale, la storia più bella tra quelle presenti nel numero di questa settimana.
Mi piace molto lo stile di scrittura di Carlo Panaro, il quale riesce a creare delle trame interessanti e piacevoli partendo da spunti classici e genuinamente "quotidiani".
Inoltre, in questa storia, ho apprezzato il fatto che Paperino venisse rappresentato con la volontà di rimboccarsi le maniche e di impegnarsi al massimo per riuscire a fare un buon lavoro nel risollevare le sorti della locanda dello Zione.
Personalmente, ho trovato molto carina la scena del concerto del rapper
K-Fax.
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Una storia, quindi, ben scritta e molto simpatica, ben supportata dai disegni di Valerio Held, i quali contribuiscono a rendere la storia "classica" e, al contempo, davvero piacevole.
In conclusione, si tratta di un numero che, per me, si è rivelato piacevole per le storie ambientate a Paperopoli e che ho trovato, invece, meno interessante per le storie con protagonisti i Topi.