Realizzato come anche l'episodio seguente da un team diverso da quello di
Belles on Ice, questa parte presenta dei modelli leggermente diversi, forse più stilizzati, ma la differenza è comunque poco percettibile, visto che l'aspetto di Topi e Paperi non si mantiene troppo costante neanche tra episodi di uno stesso team. Paperone merita un discorso a parte: come in
Topolino e la magia del Natale continua a presentare la stessa caratterizzazione grafica, con basette grige e palandrana rossa, vista in
Scrooge McDuck and the Money,
Mickey's Christmas Carol e
Soccermania.
Scrooge McDuck and the Money viene inoltre citato in uno dei quadri della McDuck Mansion. Un segno di continuità con la tradizione più classica che potrebbe disorientare lo spettatore abituato alla sua versione moderna. Il doppiatore italiano poi continua ad essere quello di
Mickey's Once Upon a Christmas, elemento che discorda ancor di più, ma fortunatamente in originale rimane lo storico Alan Young, doppiatore del personaggio in ogni sua apparizione.
Natale con Papà Pippo (Christmas Maximus)
Uno dei maggiori pregi di questo film è appunto il buon mixaggio tra le diverse sequenze. A Pippo e Max tocca un breve intermezzo musicale , collocato al centro del film, che descrive una breve storia. Una variante musicale del solito tema di Max svergognato dal padre, che trova proprio nel suo essere una canzone, la sua ragione di esistere all'interno del film. Giunto alla sua quarta apparizione lungometraggistica, Max è ormai adulto. Non graficamente diverso dal Max di
Estremamente Pippo, sembra adesso vivere altrove, e giungere da molto lontano per passare un Natale a casa di suo padre. Con lui c'è Mona, la sua nuova fiamma, e non ci sarebbe alcun problema a chiedersi che fine abbia fatto Roxanne (del resto era un amorazzo adolescenziale) se non fosse che la Rossa di
In Viaggio con Pippo compariva in versione cresciuta nella
House of Mouse. Ad ogni modo il tragicomico percorso di maturazione che va dal rifiuto all'accettazione delle stramberie paterne si ripropone ancora una volta, sulle note di
Make Me Look Good, canzone fuoricampo che esprime i pensieri di Max. Graficamente parlando è forse l'episodio che più risente del brusco passaggio al 3d, e i musi di Pippo e Max finiscono per risultare molto artificiali, ma non si possono non citare i paesaggi innevati, che da soli valgono tutto l'episodio.
La definitiva consacrazione di Max nell'universo dei personaggi classici avviene proprio col suo sottinteso uscir momentaneamente di scena. Quando e come avverrà il suo ritorno non è dato saperlo, e del resto è meglio così, visto che adesso Pippo è un personaggio totalmente "libero", fattostà è bene che ogni tanto il personaggio occasionalmente ricompaia anche solo per aver avuto il merito di dare a Pippo quell'autonomia che il ruolo di spalla di Topolino gli aveva troppo a lungo negato.
Il Regalo di Paperino (Donald's Gift)
Un'altra breve, prima dell'episodio finale. Questa volta tocca a Paperino che protagonista assoluto non lo era stato neanche nel primo film. La storiella qui è semplice e divertente e vede paperino andare fuori dai gangheri a causa di
We Wish You a Merry Christmas, canzone che lo ossessiona e che crede di sentire dappertutto. Un episodio minimalista che però getta uno sguardo sulla quotidianità di Paperino mostrandocelo per una volta a casa propria senza astrusità come barche o ville montane. E affianco a lui ci sono i nipotini e una Paperina sempre più radiosa che si riconferma come unico personaggio che nel salto da 2d a 3d ci ha addirittura guadagnato. Paperina poi qui è protagonista dell'inside joke più raffinato del film: i suoi abiti invernali sono infatti gli stessi che sfoggiava nelle storie natalizie di Carl Barks come
Il Ventino Fatale.
Un Natale Senza Pluto (Mickey's Dog-Gone Christmas)
Il maggior bilanciamento rispetto a
Topolino e la Magia del Natale non riguarda solo la durata degli episodi ma chi ne è protagonista. A rotazione tutti hanno il loro momento, pur apparendo in diversi episodi. Dopo Paperina e Minni, Zio Paperone e i nipotini, Pippo, Max e Paperino, viene il momento di Topolino e Pluto. E qui ancoira una volta Topolino si riconferma caratterizzato meravigliosamente, come del resto nei suoi precedenti direct-to-video. Un esempio per chiunque voglia rilanciare il personaggio mostrandone il lato più umano e simpatico. Nessun caso da risolvere (speriamo prossimamente di vederne uno animato) ma una storia di amicizia in cui a seguito della distruzione degli addobbi natalizi avviene una rottura tra lui e Pluto, con conseguente fuga del cucciolone. Mentre un Topolino disperato lo cercherà dappertutto, Pluto troverà ospitalità presso la squadra di renne di Babbo Natale. La seconda storia lunga è posta in conclusione del film, un modo furbo per mettere la parola fine dopo un racconto ad alto respiro. La casa di Topolino è la stessa di
Runaway Brain, poi "canonizzata" nella serie
Mickey Mouse Works mentre Babbo Natale è lo stesso visto nell'episodio di Qui, Quo e Qua (anche se in versione più saggia e carismatica), cosa che fa guadagnare al film parecchi punti coerenza. Un altro elemento che lega questo episodio a tutti gli altri è la presenza del signore arcigno che in tutti i precedenti episodi faceva dei camei venendo continuamente urtato da Paperi e Topi. Le renne sono poi dei gradevoli personaggi nuovi, gli unici che si guadagnano un loro spazio, e una propria caratterizzazione (oserei dire Pixariana) all'interno di un film con un cast composto da gente nota. Nel finale dell'episodio l'intera banda Disney si riunisce a casa di Topolino, per cantare insieme il reprise del medley natalizio che costituiva il finale del primo film. E' l'occasione quindi per riallacciarsi al lungometraggio del 1999, mostrando il cast arricchito delcaro vecchio Zio Paperone. E sebbene lasci un po' perplessi il fatto che Max sia adesso una pertica mentre Qui Quo e Qua sono rimasti dei nanerottoli, è una gioia veder finalmente riunita la banda Disney al (relativo) gran completo per un occasione speciale.
Come nel precedente film, la colonna sonora è ricca di brani cantati, canticchiati o anche solo strumentali che rielaborano alcuni celebri canti natalizi. Ma questa volta qalcosa di nuovo c'è, oltre alla bellissima strumentale
Belles on Ice, che accompagna il primo episodio, c'è anche
Share this Day, che accompagna i titoli di coda, realizzati, come gli interstitials, nello stile di un libro pop-up, come a voler simboleggiare la tridimensionalità dell'animazione. Ci sono poi brani celebri come
The Most Wonderful Time of the Year,
Deck the Halls,
Jingle Bells,
We Wish You a Merry Christmas e ovviamente la canzone di Max
Make Me Look Good. Chiude ilt utto il già citato medley natalizio.
Non fu l'ultima volta che la terza dimensione avrebbe invaso il mondo dei personaggi standard, a giudicare dalla serie televisiva prescolare
Mickey Mouse ClubHouse,
tuttavia a prescindere dalla tecnica di animazione, molti progressi furono fatti con
Topolino - Strepitoso Natale nella canonizzazione definitiva della banda Disney, progressi che si spera non vadano perduti ora che la Disney sembra aver ritrovato la sua vena tradizionalista. E, sperando che non sia solo un rumor, ci si può serenamente mettere in attesa del futuro
Mickey in Space.
da
La Tana del Sollazzo