Manca poco e i Toon Studios chiuderanno. Anzi pare abbiano già chiuso, almeno per quanto riguarda gli studi Australiani, la parte più importante del complesso. Degli studi Giapponesi e di quelli Canadesi non si sa molto, tuttavia c'è già chi azzarda ipotesi, mette in giro rumors e finisce per contraddirsi. Ci sono gli ottimisti che inneggiano a un futuro senza sequel avvalendosi delle opinioni di John Lasseter, noto avversatore di questo tipo di produzioni. Ci sono poi i pessimisti che paventano un futuro in cui i sequel non solo continueranno ma torneranno ad essere prodotti, come agli inizi, assai economicamente dagli studios rimasti. E c'è infine una corrente più moderata che suggerisce, assai più credibilmente, che il poco che rimane dei Toon Studios sarà d'ora in poi impiegato nella realizzazione di lungometraggi "da etichetta" come Mickey Mouse, Winnie the Pooh o Fairies. Qualunque sia l'esito, non bisogna dimenticare che per vederne gli effetti bisognerà aspettare, e che al momento ci possiamo godere gli ultimissimi lavori di questi studios.
Koda Fratello Orso 2 si inserisce assieme al
Re Leone 3,
Lilo & Stitch 2 e
Bambi 2 nel pantheon dei sequel di migliore fattura. E non si può dire che la vicinanza temporale dal classico di riferimento non abbia giovato, visto che gli animatori hanno potuto disporre di tutti i modelli e delle voci originali col risultato che finalmente i personaggi sono davvero loro, non delle controfigure abilmente camuffate come spesso capita vedendo sequel moderni di grandi classici del passato. La storia segue i destini incrociati del novello orso Kenai, che passa i suoi giorni a giocherellare col fratellino Koda, e dell'umana Nita alla quale gli Spiriti impediscono di celebrare il proprio matrimonio a causa di un patto stretto da bambina con l'allora umano Kenai. Il reincontrarsi dei due li pone davanti alla malinconicissima tematica del tempo che cambia i rapporti e sfalda le amicizie d'infanzia, tematica che stava alla base dello splendido
Red & Toby Nemiciamici. Senza dubbio un film malinconico, che però porta avanti coerentemente lo spirito del primo film arricchendolo di una dimensione assente nel classico, quella sentimentale. Un sequel più che riuscito quindi, che sebbene racconti una vicenda dall'esito prevedibile, lo fa a regola d'arte, avvalendosi di una sceneggiatura ottima, e priva dei difettucci che paradossalmente aveva quella del classico originale. Qui i ritmi sono azzeccati, i climax gestiti a meraviglia, le sequenze geometricamente organizzate e nei titoli di coda non ci sono sciocche gag a sminuire il bellissimo finale a effetto.
Una nota stonata è la mancanza degli umani del primo film come Denhai, lo spirito di Sitka e la vecchia Tanana, rimpiazzata dalla sciamana della tribù di Nita. Però gli alci ci sono e la loro presenza è assai massiccia nella campagna pubblicitaria di lancio del dvd, una delle operazioni di marketing più truffaldine che la storia ricordi. A partire dai trailer che mostrano le silhouette di Fiocco e Rocco che commentano le scene del primo film (ricorda niente?), per arrivare agli slogan sulla cover che promettono
Risate Sfrenate. Ma la cosa peggiore è la descrizione sul retro della fascetta che proclama il ritorno di Fiocco e Rocco
e non ci sono solo loro ma anche Kenai e Koda. Insomma, si è cercato in tutti i modi di rifilare questo film come un prodotto in stile
Madagascar o
L'Era Glaciale. La realtà è invece ben diversa, e i toni sono sempre un po' tristi benchè gli alci, che continuano a non essere granchè inseriti nella storia, non manchino ma portino avanti una sottotrama sentimentale tutta loro e nel finale abbiano un momento di gloria.
Una particolarità di
Koda Fratello Orso 2 sta nelle citazioni/analogie che sparse per tutto il film ricordano non poco alcune situazioni viste nei classici passati. Le scene in cui Nita si prepara per il matrimonio sembrano prese di peso da
Mulan, mentre il suo dialogo col padre ricorda
Pocahontas. Abbiamo poi un Kenai incastrato in un buco come nelle
Avventure di Winnie the Pooh, una battaglia frenetica tra i rami degli alberi contro un esercito di procioni che ricordano la scimmie inferocite di
Tarzan e non manca infine una spruzzatina di
La Bella e la Bestia.
Il comparto grafico è spettacolare, e ha ben poco da invidiare al classico. Sebbene alcune (rare) imperfezioni ci siano e la mimesi non raggiunga i livelli indistinguibili di
Lilo & Stitch 2, si può dire di essere davanti ad un prodotto con ben poche pecche.
Fondali ottimi, colorazione di buon livello e animazioni davvero ben fatte. Niente cinemascope questa volta, il formato è puramente widescreen per tutta la durata, ma ovviamente è la scelta migliore per un prodotto destinato all'home video.
E poi c'è la colonna sonora: tre canzoni fuoricampo, due delle quali composte da Melissa Etheridge che si situano in tre punti strategici:
Welcome to This Day è l'overtoure con cui si apre il film e mostra i giorni di Kenai e Koda trascorsi in piena spensieratezza.
Feels Like Home è invece una canzone della crescita che racconta parte del viaggio di Kenai e Nita, mentre
It Will Be Me è la terza e ultima canzone posta durante la crisi poco prima del finale. Strano che a differenza di
Tarzan 2 qui non si sia scelto di richiamare in servizio Phil Collins, ma le tre canzoni funzionano più che bene e avranno tutte modo di ritornare più avanti nel film, la prima con un reprise finale e le altre due durante i titoli di coda.
Ne mancano veramente pochini adesso, prima della grande apocalisse dei cheapquels:
Red & Toby 2,
Cenerentola 3,
Tinker Bell e
La Sirenetta 3. Non è dato sapere se qualcuno di loro batterà, qualitativamente parlando, questo
Koda 2. Quel che è certo è che per il momento ben vengano questi deliziosi lavoretti in 2d, mentre i cinema ci stressano a suon di CGI. E chissà che in un futuro non troppo remoto i Toon Studios riprendano a cimentarsi seriamente coi cari vecchi personaggi della banda del Topo. E se così non sarà, bè, almeno avranno chiuso in bellezza.
da
La Tana del Sollazzo