Recensione L’Inferno di Topolino Deluxe Edition Un volume speciale per una ricorrenza speciale.
Per celebrare
i settecento anni dalla scomparsa di Dante Alighieri, Panini riporta in vita uno dei massimi capolavori del fumetto Disney, caposaldo della scuola italiana e primo esempio del fortunatissimo ciclo delle grandi parodie. “Ma come?”, diranno alcuni, “un’altra volta
L’Inferno di Topolino?”.
Ebbene si, rispondiamo noi: un’altra volta, l’ennesima riproposizione di un classico certamente già disponibile in molteplici ristampe all’interno di tutte le collezioni degli appassionati.
Nessuna delle quali, tuttavia, è minimamente paragonabile a questa.
Basta un’occhiata veloce per capire che
ci troviamo di fronte al prodotto di maggior cura e pregio realizzato da Panini in questi otto anni di licenza delle pubblicazioni Disney. Il libro si presenta in tutta la maestosità dei suoi 38 cm di altezza, superando di pochissimo la
Super Deluxe di Topo Maltese del 2017 e mettendo certamente alla prova la disposizione dei ripiani di molti collezionisti.
La copertina non si discosta da quella presentata sul mensile
Anteprima diversi mesi fa, con
la splendida illustrazione di Fabio Celoni, magnificamente riproposta anche all’interno in bianco e nero a tutta pagina e nella litografia formato A4 (del tutto simile a quelle già distribuite per le prenotazioni di albi delle collane
Topolino Extra e
Disney Collection), autografata in originale dall’autore e inserita in una tasca in seconda di copertina.
L’introduzione è a firma di
Tiziano Sclavi, che ricorda il suo primo approccio alla storia evidenziando come «unire il comico allo spaventoso, il tenero al tragico» rappresenti «uno degli ingredienti della fortuna di Disney».
La storia è presentata nell’originale divisione in episodi con il ripristino delle testatine del titolo e della nota a firma di
Guido Martina nell’ultima pagina della prima parte: elementi questi già presenti anche nelle ristampe su
Le Grandi Parodie 65 del 1998,
Topolino Story 1 e
2 del 2005 e
Topolino Gold del 2009.
Ma nessuna delle precedenti riproposizioni, neanche la più fedele all’originale, può davvero competere.
La cura nel restauro e l’inedita colorazione, unite alla qualità della carta e al grandissimo formato, rendono questa versione dell’
Inferno di Topolino qualcosa di mai visto prima.
La nuova colorazione dell’Inferno passa dai toni cupi e angoscianti della “trista riviera d’Acheronte”… La colorazione è certamente l’elemento che più salta all’occhio, semplicemente sfogliando le pagine del volume.
Luca Merli, con la supervisione di
Fabio Celoni, riporta letteralmente a nuova vita le tavole realizzate oltre settant’anni fa da
Angelo Bioletto, confezionando per il lettore atmosfere sinistre ed evocative, grazie al sapiente uso di ombreggiature e chiaroscuri.
Al lavoro dei due artisti sono dedicate due pagine all’interno del
ricco apparato redazionale in coda al libro, gran parte del quale è riservato alla descrizione dell’
opera di restauro realizzata da Luca Boschi.
In questa sede
sono anche riproposte, a tutta pagina e in alta qualità, quattro tavole originali (la seconda e la quarta del secondo episodio, la prima e la quinta del quinto) in cui è possibile individuare tutti i rimaneggiamenti e le correzioni descritte. Tre delle quattro tavole sono analizzate da Luca Boschi, che si concentra maggiormente in un approfondimento filologico grafico-testuale; l’ultima da
Giacomo Delbene, che offre invece un’analisi estetica dell’opera di Bioletto.
Chiudono il volume
tre personali interpretazioni dell’Inferno di Topolino realizzate rispettivamente da
Silvio Camboni (pittura digitale),
Corrado Mastantuono (matita) e
Paolo Mottura (acquerello).
… a quelli, decisamente più incandescenti, del Canto VII! A questo punto
è lecito chiedersi se quanto descritto valga o meno l’importante esborso di ben 79 euro. Anche da questo punto di vista siamo di fronte a qualcosa di inedito nell’ambito del fumetto Disney italiano. Non crediamo di essere molto lontani dal vero affermando che, se si eccettuano rari esempi di pubblicazioni amatoriali del passato, nessun albo o libro Disney finora pubblicato nel nostro Paese ha mai presentato un prezzo di copertina così elevato.
Dal punto di vista collezionistico c’è da considerare
il numero di copie limitato, che certamente rende l’articolo ulteriormente appetibile. Tuttavia, il numero comunque non esiguo di
2000 copie fa sì che il volume, al momento in cui scriviamo, sia ancora disponibile e facilmente reperibile in tutti i principali canali di distribuzione.
Difficile immaginare che in futuro l’editore possa ripetere un simile esperimento.
Probabilmente nessun altro capolavoro del fumetto Disney potrebbe giustificare un’operazione analoga a questa, replicando lavorazione, formato e costo del volume. A meno che Panini non ipotizzi di pubblicare in italiano la
Complete Life and Times of Scrooge McDuck Deluxe Edition della Fantagraphics di prossima uscita.
Proprio considerando l’unicità dell’esperimento come una straordinaria eccezione,
ci sentiamo di consigliare caldamente a tutti gli indecisi di far proprio L’Inferno di Topolino Deluxe Edition prima che sia troppo tardi. Non vi è altro modo per apprezzare appieno il fascino di una delle storie più rappresentative del fumetto Disney rispetto alla maestosità di un volume che è certamente destinato a diventare, nel medio-lungo termine, un vero oggetto da collezione.
Voto del recensore:
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