Che cosa paradossale, i Toon Studios australiani si fanno il mazzo per chiudere in bellezza con
Cenerentola - Il Gioco del Destino e in Italia invertono le uscite e fanno uscire
Red & Toby 2 Nemiciamici a un mese di distanza della vera conclusione di un'Epoca. Per non parlare delle stramberie che accompagnano questa bizzarra uscita, a partire dalla collocazione del 2 nel titolo e per finire con il clamoroso caso della slipcover taroccata, riportante una trama inventata di sana pianta e incastrata ad arte nel testo per farla apparire identica al retrocopertina del dvd. Però al di là di tutto, la Buena Vista pare rinsavita, visto il trattamento che sta iniziando a dare ai suoi dvd. E dopo l'uscita de
Le Avventure di Peter Pan doppiodisco ecco pure i sequel venir gratificati con una slipcover sbrilluccicosa. La strada giusta pare imboccata, anche se fa un po' strano trovarsi tra le mani un prodotto che pretende di essere "di lusso" quando poi il film è quel che è. Intendiamoci, il tempo dei prodotti di serie Z è per fortuna finito, e mai più
Gobbi 2 infesteranno le nostre collezioni. Diciamo che questo
Red e Toby 2 si limita ad essere un sequel di serie B, rispetto a lavori assai più imponenti come
Il Re Leone 3,
Lilo & Sitch 2 o
Bambi 2. Già il suo essere sequel (anzi midquel) di uno dei classici meno celebrati parrebbe metterlo su un piano differente dal solito, se consideriamo poi che i già bassi budget riservati agli studios erano tutti concentrati su
Cenerentola 3, si può capire il motivo di così poca austerità.
Red & Toby 2 Nemiciamici altro non è che una breve avventura di un paio di giorni, vissuta dai due cuccioli nel periodo di gioventù passato insieme. La moda dei midquel ha ormai preso definitivamente piede, e d'altronde non è facile per uno studio adibito a questo genere di produzioni, trovare uno straccio di buco dove poter raccontare una storia nuova. Si fa quel che si può, e quando non si può si fa lo stesso. Anche raccontare una storiella di cani, ambientata in una fantomatica fiera autunnale, che tratta temi assolutamente avulsi dal mondo del film originale. Vabbè, si parla di amicizia generica, ma il colpo di genio del raccontare una storia di rapporti che mutano crescendo, non viene ripetuto. Si parla invece di Toby e del suo incontro, alla fiera, con una banda di can-tanti, con tanto di problemi nella formazione, minacciata dalle manie di divismo della più spocchiosa di loro. Una storia di cani, insomma, che altro non è che una rielaborazione del genere di film che tanto andava in voga negli anni 80. Una rielaborazione in stile Toon Studios comunque, visto che le tematiche divistiche e dell'unirsi a un gruppo di randagi erano già state viste in
Lilli e il Vagabondo 2 e
La Carica dei 101 II. E, duole dirlo, ma entrambi quei sequel avevano ben altro spessore:
Red e Toby 2 invece, assai più debole, fa del deja-vu la sua ragione d'esistere visto che più o meno tutti i personaggi nuovi presenti sono la scoppiaz..
citazione di qualcosa. Si va dalle comparse (mi è sembrato di vedere tra la folla l'elefantessa Dolores!) ai personaggi principali, come il gruppo di cani, che rimandano ad
Oliver & co. Il loro leader è simile a Dodger, la voce femminile è invece la copia esatta e ai limiti del plagio di Georgette, il loro capo è una sottospecie di Fagin. I due cani di sfondo invece hanno un che di Fiocco e Rocco da
Koda Fratello Orso, mentre la cagnaccia vecchia è sicuramente una citazione a Nonna Ben, l'arzilla vecchina protagonista del capolavoro di Jeff Smith Bone. Graficamente è proprio il suo corrispettivo animalesco, e anche il nome, Nonna Rose, la richiama. Peccato per la brutta abitudine che ha di ruttare sempre, tormentone che non fa affatto ridere e che è chiaramente preso di peso da una certa recente tradizione. Un citazionismo che maschera una certa mancanza di idee o una valvola di sfogo per poter mettere del proprio in un tipo di produzioni pilotate dall'alto? In qualsiasi caso, la cosa non dà poi troppo fastidio, e sicuramente a togliere punti al film è più che altro lo scarso mordente dell'insieme. Alcune trovate buone ci sono, nei numeri musicali specialmente, ma sono pur sempre messe al servizio di una trama banalotta. Si ha quasi l'impressione che Red e Toby centrino poco col contesto, e che si sarebbe potuto costruirequalcosa di migliore se ci si fosse slegati da quel contesto. Contesto che già di per sè è poco presente, visto il risicato ruolo di Amos Slade, della Tweed e del Vecchio Fiuto, e vista l'assoluta e inspiegabile assenza di Grandma, Cippi e Sbuccia. Solo Ugo il Bruco riesce a sopravvivere, seppur indirettamente, visto che vengono conferite le sue fattezze ad un altro personaggio, una cavalletta che i due cuccioli rincorrono.
Venendo al comparto grafico, la differenza di budget rispetto alle ultime suntuose produzioni è ben evidente nella scena iniziale color autunno-epilettico, che sembra colorata con paint e in cui si vedono due cuccioli che non hanno molto a che spartire con i modelli originali, date le loro posture e espressioni "gommose". Fortunatamente però, passata la prima scena, la qualità migliora notevolmente, per raggiungere un buon livello poi. La cosa strana è che la cura sembra essere stata riposta tutta nell'animazione di questi nuovi personaggi, tratteggiando in maniera piuttosto mediocre i due giovani protagonisti, e finendo per acuire quella sensazione di "pesci fuor d'acqua" che dà il veder scorrazzare Red e Toby sulle giostre di una fiera. Anche la colorazione andando avanti migliora, e i colori diventano meno accesi e più sfumati.