Grazie mille per la risposta. Ho notato anche che in una storia appena poco precedente, nell' "Ora dell'oro", Paperino si autodefinisce come l'essere più povero e sfortunato del mondo, quindi direi proprio che sia nel 1956 che questa tradizione della sfortuna abbia iniziato a consolidarsi sempre di più.
Ottimo, io quella storia non l'ho letta, dunque lo ignoravo. Intanto comunque ho fatto un'altra riflessione: se da una parte il modello di Guido Martina per rappresentare i paperi è stato almeno in parte Barks degli anni '40, con lo zione spietato, Paperino e i nipotini ai ferri corti e Paperina superficiale e capricciosa, dall'altra non si può negare un'indubbia influenza dal mondo dell'animazione; agli albori del Topolino libretto la produzione dei cortometraggi per serie Donald Duck era ancora attivissima, e indubbiamente il tema della sfortuna abissale di Paperino, che era un concetto eccessivo persino per Barks, è stato suggerito per la prima volta proprio lì; basti pensare a tutta una serie di corti:
- sin da
Self Control del 1938, Paperino non riesce a mantenere la calma perché gliene capitano di tutti i colori, e stavolta non perché lui se la fosse cercata con l'indole sbruffona o attaccabrighe;
- in
Donald's lucky day del 1939 in teoria il personaggio si sente vittima della sfortuna, ma di fatto sono tutte paranoie perché sarà proprio una colossale fortuna a salvargli la vita; ma il tema della superstizione, altra nevrosi dell'uomo moderno che Paperino rappresenta, è stato per la prima volta suggerito;
-
Early to bed del 1941 e
Drip dippy Donald del 1948 ci dimostrano che se Paperino vuole dormire tutto l'universo complotta contro di lui, con oggetti ribelli fino al paradosso;
- in
Donald's off day del 1944, non gli è possibile fare un passo fuori di casa perché il tempo meteorologico si ribella;
- oggettistica e natura ribelli ritornano in
Wide open spaces del 1947;
- in
Lucky number del 1951 viene mostrato persino il tema della sfortuna con i soldi;
non stupisce che già nel 1947, nella nuova sigla cantata della serie, si sia inserita la celebre frase: "Who gets stuck with all the
bad luck? No one, but Donald Duck!"