Plot quotidiano che sarebbe l'ideale per inserirvi personaggi come Patrizia, in special modo quando si parla di Club organizzati soprattutto da donne.
Quoto!
Una cosa che apprezzerei moltissimo sarebbe usare ANCHE SOLO COME MISERE COMPARSE personaggi che già dovrebbero fare parte della quotidianità dei protagonisti di sempre.
A me viene sempre in mente l'universo dei Simpson: quando in qualche scena vi è la presenza di una folla, tra qualche volto anonimo è sempre possibile riconoscervi quello di altri personaggi già apparsi in altri episodi.
Stessa cosa secondo me si dovrebbe fare con Paperopoli e Topolinia.
Quando si deve costruire una storia in cui poter rappresentare amici random del protagonista di turno, senza alcun ruolo rilevante o con battute piatte e molto basiche, si potrebbe benissimo attingere al vasto catalogo di personaggi già creati in passato.
A me ha sempre fatto ben sperare la Wiki presente all'interno del sito dello stesso Topolino, in cui appare anche la coppia Porcelli. E, proprio la biografia di uno dei due, termina con una domanda dove ci si chiede se qualche autore proverà mai a recuperarlo/i e ad approfondirlo/i.
So solo dire che per ora tutto tace, nonostante siano passati anni dalla pubblicazione della Wiki (in cui è presente anche un articolo su Musone, che proprio nell'ultimo episodio de La Ciurma del Sole Nero è apparso con un apprezzatissimo cameo)
Per giunta, prima di recuperare una Patrizia o un Patrizio, preferirei di gran lunga un bel lavoro di recupero di Clarabella e Orazio!
Sono pienamente d'accordo con voi riguardo al fatto che sarebbe veramente piacevole vedere utilizzare (e comparire) più spesso dei personaggi che
esistono già nel mondo di Paperi e Topi e che troppo spesso finiscono per essere trascurati.
L'esempio più lampante che mi viene in mente è conforme a quello di Davison, visto che spero sempre che Orazio (ma anche la fidanzata Clarabella) siano più presenti non solo nelle storie di quotidianità ma anche di altre ambientazioni, in compagnia di personaggi già "assodati" nel cast dei protagonisti come Topolino, Minni e Pippo oppure alle prese con Gancio, Bruto, il simpatico Pluto...
Stesso discorso per quanto riguarda i personaggi di Paperopoli.
Quanto sarebbe bello rivedere più presenti sulle pagine del settimanale personaggi come Sgrizzo, Gedeone, Bolivar o ancora Pennino?
Ce ne sono di bei personaggi da riprendere o che comunque avrei sinceramente piacere nel rivedere in maniera più costante sul Topo e penso che anche gli Autori che lavorano per il settimanale potrebbero trovare nuovi spunti e nuove idee proprio a partire non necessariamente da un'analisi più approfondita dei personaggi (come avviene, per dire, nella
Ballata di questa settimana) ma anche a partire da una maggiore attenzione riguardo a queste figure disneyane.
Quindi, cari Davison e Cornelius, sappiate che condivido in pieno la vostra "battaglia" per un cast più folto dei personaggi a partire da figure già presenti nel loro stesso universo narrativo ma che a volte, per troppo tempo, finiscono per essere quasi "dimenticati".
Veniamo ora alla "Ballata" protagonista del numero di questa settimana.
Dunque, senza indugiare troppo, posso dire con sincerità che le storie di carattere "introspettivo" sono quelle che (
se fatte bene) mi toccano più nel profondo e nei confronti delle quali, logicamente, nutro le più alte aspettative.
Ebbene, dopo aver letto la prima parte di questa storia in due tempi, posso ritenermi pienamente soddisfatto.
Ho letto la storia con molta fluidità e scorrevolezza, senza mai annoiarmi o provare una sensazione di "stanca" nemmeno per un attimo.
Capisco benissimo ciò che dice Hendrik riguardo all'azione e alla dinamicità dei fatti che effettivamente sono relegati a ruoli più secondari all'interno della storia ma è anche chiaro che questa prima parte non si rivela tanto una storia di "azione" o di dinamiche concrete (il solito sconto tra Rockerduck e Paperone, per fare un esempio) quanto piuttosto una, secondo me, intensa e profonda analisi introspettiva del personaggio del papero in bombetta.
Io posso dire che questa storia mi ha sinceramente "toccato" perché è bello, per me, leggere delle storie un po' più intimiste riguardo ad alcuni personaggi che stanno sempre dalla parte opposta rispetto al protagonista, all'eroe cui il lettore spesso finisce, gioco-forza, per simpatizzare.
Per quanto mi riguarda (e questo è chiaramente un mio pensiero) nel lavoro di analisi psicologica di personaggi come Rockerduck e lo stesso Gastone protagonista de
La solitudine del quadrifoglio ciò che si prova a trasmettere al lettore è una sorta di rovesciamento della prospettiva.
Cerco di spiegarmi meglio.
Solitamente, se c'è una "classica" disfida tra Paperino e Gastone ma anche tra Paperone e Rockerduck colui che legge è più portato ad empatizzare e a fare il tifo per i primi piuttosto che per i secondi.
Ora, ciò che mi è piaciuto di storie come "La solitudine del Quadrifoglio" e di questa prima parte della "Ballata di John D. Rockerduck" è proprio l'immedesimarsi in maniera più attenta e puntuale nei panni di chi, di solito, sta dall'altra parte del ruolo dell'eroe protagonista e che, conseguentemente, raccoglie più simpatia da parte del lettore.
Ed è stato davvero intenso e significativo, per me, vedere tutta quella profonda delusione nello sguardo del secondo papero più ricco del mondo, così perso tra i suoi pensieri, l'ennesima umiliazione subita e la sensazione di non sentirsi adeguato e all'altezza dei suoi antenati e soprattutto "davanti" agli occhi di quel Tagliamazzo che, seppur da un ritratto, sembra guardarlo dall'alto in basso con aria di sdegno.
Ho apprezzato molto poi la narrazione in sé della storia, con l'utilizzo di molte didascalie (utili a condensare il pensiero del personaggio che funge da narratore in prima persona) e di vignette mute che, giocando con contrasti di luci ed ombre ma anche di inquadrature, sono riuscite a rivelarsi veramente suggestive e piene di significato, almeno per la mia percezione.
Ci sono poi alcune "chicche" molto simpatiche legate al personaggio di Rockerduck e che mi hanno strappato un sincero sorriso, tra cui l'
acqua di John, il lago di
Rockness, l'
Howard Award...
Ma anche il nome di quel "Tagliamazzo", primo "grande" Rockerduck e appassionato giocatore di ramino, colui davanti al quale lo stesso John si sente in dovere di dimostrare quanto vale e di che pasta sia veramente fatto.
Alla luce di tutto questo non posso che essere assolutamente curioso per il prosieguo di questa storia che, già da questo primo episodio, si è rivelata una ventata di freschezza e piacevolezza davvero palpabile, allietata ulteriormente dai disegni splendidi e sempre espressivi di Giorgio Cavazzano, Autore peraltro (insieme a Mario Perrotta) di quella che considero una delle mie copertine preferite di questo 2021.