Il numero di questa settimana mi è piaciuto veramente tanto, visto che ogni storia si è rivelata per me una lettura soddisfacente ed appagante.
Ma prima di esporre le mie impressioni su questo numero penso sia giusto, da parte mia, far notare la presenza di un errore nell'articolo di Fabio Licari sul "Numero 2" nel Calcio.
Infatti, nella didascalia che accompagna la fotografia della Juventus 1982/1983, tra il nome di Dino Zoff e quello di Michel Platini viene segnato un tale Mã¥lvakt come loro compagno di squadra ma questo calciatore non è mai esistito ed è chiaro che si tratti di un errore.
Passando al cuore centrale del fumetto, cioè le storie, mi sono sentito soddisfatto in primis dal debutto della storia con protagonista Amelia annunciata nelle scorse settimane.
Ebbene, posso dire che ho trovato questo primo episodio davvero ben fatto ed intrigante, con un'Amelia assoluta protagonista della vicenda e che viene ben caratterizzata dai due sceneggiatori, Marco Ponti e Roberto Gagnor.
Ho percepito la lettura di questa storia come molto fresca, intrigante, coinvolgente e posso dire di aver riscontrato anche un carattere molto frizzante e dinamico nello stesso sviluppo della trama.
Semplicemente stupendo poi il comparto grafico di Donald Soffritti, Autore che apprezzo sempre di più e cui va il grande merito di essere riuscito a caratterizzare un'Amelia con un tratto personale, moderno ma soprattutto affascinante ed avvenente e che quindi restituisce alla perfezione tutto il suo carattere "ammaliante".
Ho apprezzato molto anche le rispettive continuazioni delle due storie seguenti, ovvero quella di Paperin Pigafetta e Grosso Guaio a Paperopoli.
Per quanto riguarda la prima, confermo le sensazioni di soddisfazione che avevo ricavato dalla lettura dello scorso episodio di questa avventura, la quale non tratta soltanto di un viaggio per mare ma anche di sogni, della volontà di spingersi al di là delle proprie conoscenze e delle proprie esperienze e di una sincera voglia di rivalsa.
Anche in questo secondo episodio mi sono sentito pienamente coinvolto all'interno delle atmosfere e dei temi che venivano sviluppati nel corso del prosieguo della trama e mi è piaciuto molto il parallelismo tra il fuoco reale (elemento che dà il titolo a questo stesso capitolo) e il fuoco dello spirito, di quello cioè che rappresenta la voglia di rivalsa e di dare il meglio di sé stessi di cui parlavo poco prima e su cui lo stesso Paperon Magellano fa leva per conquistare la fiducia del suo equipaggio.
Prosegue poi molto bene anche il Grosso Guaio a Paperopoli di Bertani, Gervasio e Facciotto, storia che mi sta intrigando davvero tanto e che si sta rivelando una lettura sfiziosa e veramente gustosa.
Apprezzo molto l'idea di mettere insieme Topolino e Paperinik nella città di quest'ultimo visto che le interazioni tra i due non si sono mai rivelate (almeno, per il momento) banali o poco interessanti.
La lettura della storia mi ha restituito quindi delle belle sensazioni di freschezza e di dinamicità, senza mai percepire dei momenti poco riusciti o che avrebbero potuto indurmi a perdere curiosità nei confronti dell'evoluzione della storia stessa.
Infine, anche in merito alle altre storie del numero posso dirmi soddisfatto della loro qualità, visto che non hanno deluso le mie aspettative e sono state delle letture molto piacevoli e rilassanti.
Ho apprezzato in particolare la breve con protagonista Eta Beta (che considero la mia preferita, almeno di quelle fino ad ora pubblicate, del ciclo sui Calisota social media) e la storia finale con Paperino Paperotto.
Quest'ultima, nonostante la sua brevità, si è rivelata una lettura sì semplice ma al contempo gradevole e simpatica, allietata dai bei disegni di Giulia Lomurno, il cui stile, in questa storia, mi ha ricordato il tratto della brava Alessia Martusciello.