Recensione Topolino 3447
Quella che ci accompagna da due settimane (e ci condurrà anche alla prossima) è
forse una delle operazioni più ambiziose della storia di Topolino. Sulla stessa riga di ciò che accadde
in occasione dell’ultimo Natale, ovvero la coordinazione (seppur minima) tra tre storie dell’albo,
quest’anno tutte le storie di ben tre numeri sono costruite su un evento comune.
Il risultato è
un’operazione di continuity che i più veterani del mondo del fumetto avranno sicuramente ricondotto allo scrigno degli inverni della Marvel. All’epoca fu volontà di Jimmy Shooter che l’evento della testata
Thor coinvolgesse tutte le serie parallele. Come allora, anche qui
protagonista della situazione è una nevicata inedita, che non risparmia neanche l’autoconclusiva di chiusura. Ma andiamo con ordine e scartiamo questo bel regalo di Natale anticipato, che, avrete già notato, ha meritato cinque stelle su cinque.
Zio Paperone in Freddo, Neve e Pagine Stampate è il decimo episodio dell’acclamatissima serie
Papersera News presenta, che, apprendiamo da
Anteprima Panini, si è anche guadagnato il titolo dell’
ottavo numero di Topolino Extra. Inaspettatamente divisa in due parti, la storia sfrutta il pretesto della “neve esagerata” per raccontarci
le origini del giornale, alternando presente e
flashback come già accadde in
Zio Paperone in I paperi non cambiano. Ma ben presto il focus slitta sull’onestà di Paperone (sia giovane che anziano) che, a distanza di… tanti anni,
si ritrova ad affrontare la stessa scelta etica.
Corrado Mastantuono mette in scena un protagonista umano, capace di fare la scelta giusta solo dopo aver dubitato, e lo fa con la sua proverbiale leggerezza, sia di matita che di penna, che rende la storia frizzante, sagace e ironica. Si avvicina sempre più l’anniversario del vecchio miliardario, ma quello che vediamo qui è già
una delle sue migliori sintesi dei tempi moderni.
Sotto Natale la coscienza fa più male Marco Nucci e
Casty sono dietro le quinte del
fil rouge della nevosa operazione di cui si parlava da principio. A questo giro sono addirittura all’opera con
una doppietta, formata da un episodio della saga principale e un simpatico
spin-off.
Il bianco e il nero prosegue da dove lo avevamo lasciato: mentre Macchia Nera appare, in sequenze di un certo effetto, Topolino prosegue le proprie investigazioni accompagnato da Basettoni e Manetta.
Le scene portuali ricordando a tratti la sempreverde indagine di
Topolino e l’enigma di Brigaboom, dove il Topo e il Commissario vestivano analoga
mise.
Il climax della storia è, però, in mare, con una tavola realizzata da un Casty in piena forma, il cui spettacolo mozzafiato fa da preludio alla chiusura che ci mostra, infine,
uno dei Macchia Nera più terrificanti e minacciosi della storia del settimanale.
In contemporanea si svolgono le vicende di
Minni e la casa dei mille corvi. Dopo aver lasciato Topolinia a metà della storia precedente, la simpatica topina vuole raggiungere sua zia Cordelia assieme a Orazio e Clarabella. Ad attenderla, però, c’è solo
un thriller dalla forte atmosfera: tra scene ispirate al miglior Hitchcock, Minni è costretta ad indagare sulla sparizione della parente e l’inquietante presenza di dozzine di corvi.
L’irruzione a casa degli Hackett richiama espressamente il ritrovamento del contadino ne Gli uccelli e, nonostante non ci sia ovviamente traccia di parimenti cruda violenza, la sensazione di inquietudine resta tutta, culminando nell’irruzione dei corvi delle ultime pagine.
Non preoccuparti, Minni Daniels, stavolta non è come sembra Nucci e Casty sembrano essere diventati una vera e propria coppia artistica, i cui risultati sono tra gli apici di quest’anno. La palese influenza cinematografica dell’uno e la predisposizione alla costruzione del bianco e nero dell’altro formano un amalgama da brivido.
I due hanno restituito a Macchia Nera quell’aura minacciosa che in passato solo pochi (tra cui lo stesso Casty) erano riusciti a rendere, ma in una salsa del tutto inedita, più simile a thriller cinematografici che alle avventure tipiche di Topolino.
A chiudere l’albo sono
Roberto Gagnor e
Nico Picone, con un nuovo episodio autoconclusivo di
Area 15. In
La notte dei ricordi, ostacolati nelle loro consuete attività dall’ormai notoria nevicata,
i ragazzi del club rilanciano la loro serata con dei racconti a tema natalizio. La serie di aneddoti così costruita in realtà riesce a rendere abbastanza bene alcuni dei conflitti tra i giovani in crescita e le figure genitoriali di turno.
Tra nonni che svalutano, seppur sorridendo, i sogni dei nipoti e ragazzine che non riescono ad identificarsi con le coetanee, questi personaggi sembrano aver interiorizzato elementi che un giorno li porteranno a diventare degli adulti completi. Un tema che sembra affine alle più recenti storie della serie e che sta
costruendo la dimensione unica della serie, anche se qui trattato in maniera più leggera.
In conclusione, il terzultimo albo di questo 2021 riesce a portare a casa
poche storie ma tutte assolutamente ottime, grazie anche al
valore aggiunto di una continuity che rende tutto più reale, vivo e, soprattutto, minaccioso. Per fortuna che c’è Topolino a salvarci le penne… vero?

Voto del recensore:
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