Molto bello davvero il Topolino di questa settimana, con sole quattro storie ma tutte di qualità.
Ad essere onesti, mi aspettavo un "quid" in più da
Minni nella casa dei mille corvi.
Intendiamoci, la storia è stata un bel leggere anche per me: ne ho apprezzato l'ambientazione, la regia narrativa, il clima di inquietudine...
L'unico appunto che posso fare è che mi aspettavo dei risvolti ancora più noir e da "thriller", che si calcasse ancora di più la mano su delle atmosfere cupe, tetre e veramente nere.
Ma in ogni caso, mi ritengo abbastanza soddisfatto di questa lettura che rimane intrigante, ben gestita e scritta con molta fluidità e scorrevolezza da un Nucci che conferma tutta la sua abilità narrativa e da "regista" della vicenda.
Le atmosfere veramente cupe e nere le ho invece pienamente ritrovate nella seconda parte della storia con Macchia Nera, che vede lo stesso team artistico alla penna e alle matite.
Sinceramente, ho trovato questo episodio
bellissimo, tanto che considero questa seconda parte de "Il Bianco e il Nero" la migliore prova del duo Nucci/Casty con il
dannato fantasma.
Come dice il recensore ufficiale dell'albo, la scena ambientata in mare è qualcosa di eccezionale (sia per bellezza grafica che per la "sospensione" che lascia nel lettore) ma la mia attenzione per questo secondo tempo era già stata calamitata in pieno sin dalle prime vignette poiché mi sembrava di non leggere un fumetto bensì di assistere all'inizio di un film intenso e squisitamente cupo.
Le didascalie in nero al posto del solito giallo, il campanile che batte i suoi rintocchi poco prima della mezzanotte, i poliziotti ammantati e in preda al gelo, l'ombra nera e possente di un potente nemico che sta per avvicinarsi...
Tutto questo ha generato in me un mix di sensazioni che mi ha intrigato e riempito di meraviglia ed anche il seguito della vicenda non è stato da meno poiché l'ho letta tutta d'un fiato e sono arrivato al finale carico di aspettative e curiosità per la prossima (ed ultima) parte di questa avventura.
La quota dei Paperi (perfettamente bilanciata con quella dei Topi) si difende altrettanto bene e mi ha fatto veramente piacere ritrovarmi due delle serie che più apprezzo, il Papersera di Mastantuono e l'Area 15, all'interno dello stesso numero.
La storia di apertura è stata una ottima lettura, bella, gustosa ed armoniosa, con dei parallelismi tra il passato e il presente che ho gradito molto, così come il "focus" sul Paperone giovane e, al contempo, sulla storia editoriale del giornale che dirige.
"La notte dei ricordi" la considero poi una piccola perla.
Breve sì, ma sfiziosa e significativa e mi è piaciuto molto il finale dove la conclusione della storia non è affidata alle parole dei personaggi bensì a delle didascalie che mostrano tutto il cuore e la passione di cui uno sceneggiatore e un disegnatore di fumetti si devono "armare" per regalare ai propri lettori qualcosa di bello: vale a dire una storia che sappia lasciare un segno!
