Non so perché ma mi ero completamente persa tre pagine di discussione. Molte cose sono state dette al riguardo, molte le avevo già dette in discussioni più vecchie. Rispondo quindi rapidamente ad Alex che mi ha rivolto una domanda diretta:
Cioè, i finali tragici fanno i bei film? Il fatto che ci sia un lieto fine rende automaticamente brutto un film?
No, i finali tragici non bastano né sono necessari a fare i bei film, così come i finali lieti. E personalmente tendo a preferire gli happy end (tant'è che uno dei miei registi preferiti è Frank Capra, il poeta dell'ottimismo cosmico, che quanto ad happy end ne ha confezionati alcuni da antologia). Ma qui abbiamo un film che è una trasposizione di una opera già esistente.
Personalmente, io penso che quando ci si mette a fare la trasposizione di un libro bisogna cercare di averne rispetto e di non stravolgerne lo spirito. Il "gobbo" ci riesce quasi fino alla fine, ma alla fine ribalta completamente il finale dell'opera di Hugo; un finale che fa parte integrante dell'opera e contribuisce a crearne lo spirito almeno al 50%. Il "gobbo" di Hugo è una tragedia in tutto e per tutto, quello di Disney non ha osato esserlo. Riconosco a questo film molti meriti ma questo è,
nella mia opinione, un demerito sufficiente a non farmelo votare. Poi, non ho mai detto che sia un brutto film.
Mi rendo conto che questa mia rigidità nel chiedere la fedeltà al testo può o non può essere condivisa. Per carità, mica ho chiesto di istituire una legge che impone la fustigazione in piazza a chi non si attiene fedelissimamente al testo. Ma almeno il diritto di preferirgli altre opere lo avrò.
Vuoi far piangere i bambini?
Molte volte si è detto che i film di animazione non devono essere solo per bambini. Fra l'altro, non definirei il "Gobbo" un film per bambini, al
limite (ma proprio proprio limite) per ragazzi. E questa cosa che i prodotti destinati ai ragazzi debbano essere solo a lieto fine è una invenzione tutta moderna. Se leggi i classici per ragazzi di una volta sono pieni di finali tragici (Incompreso - mamma quanto ci ho pianto - , I ragazzi della via Pal, buona parte dei racconti di "Cuore" e compagnia bella). È più che altro in ambito cinematografico (animazione e non) che si è fatta la equazione "prodotto per ragazzi==lieto fine".