Però camera 9 non ha tutti i torti. E' niubbo, ok, ma parla con la voce del'innocenza e della genuinità, e ultimamente mi sembra che gli si dia addosso un po' gratuitamente. Bambi è un bel film, non apprezzarlo proprio da parte nostra è oltremodo bizzarro. Si potrà non preferirlo, certo, in fondo neanche io l'ho votato, ma negarne i pregi vuole solo dire non avere a cuore lo stile Disney che tutti qua dentro pensavo amassimo.
Un'altra cosa che mi angoscia è vedere in testa Robin Hood. Ma scherziamo? Una deliziosa commedia medioevale che fa della caratterizzazione animalesca il punto forte della sua Disneyanità, certo. Solo che questo suo schizzare in testa immediatamente al pari della Spada nella Roccia non fa che confermare come tutto il sondaggio sia stato falsato dalla frequenza con cui questo film - comunque piuttosto minore - è stato proposto in rai. Sono sicuro che ora chiunque mi salterà alla gola, rivendicando la legittimità della nostalgia, del de gustibus e cose simili, ma in fin dei conti non è neanche bello vedere questi risultati telefonati (e diciamocelo, pure un po' gratuiti). E io amo sia la Spada che Robin, sia ben chiaro.
Noto che c'è un trio di "anelli deboli" o presunti tali:
Bianca e Bernie nella Terra dei Canguri che con largo anticipo rispetto all'ultimo periodo di animazione Disneyana tenta la strada del film d'azione, abolendo le canzoni (e non glielo perdono). Tuttavia un film che sarebbe interessante votare anche solo per l'evoluzione grafica e caratteriale di Bianca e Bernie che si sono lasciati alle spalle il periodo xerox puntando dritti verso uno stile più moderno. E che dire del volo di Cody e Marahute, forse il momento Disney che più di ogni altro sa far librare in aria lo spirito.
Red & Toby Nemiciamici che è anello debole solo in quanto film del periodo di crisi, ma che rappresenta un interessantissimo "passaggio del testimone" (come dicono nel dvd) tra la vecchia e la nuova guardia. E che - non dimentichiamolo - racconta una storia di valori universali originale sia nel constesto in cui è uscita che in senso assoluto (storie di amicizie finite per colpa delle strade che si dividono è diffile individuarle nella filmografia Disney)
Bongo e i Tre Avventurieri un film a episodi, che proprio per questo motivo potrebbe essere scartato da qualcuno. Personalmente non ho di questi pregiudizi, e so già che soffrirò quando non potrò votare Ichabod visto che sarà sicuramente in un girone di ghiottonerie. Però credo che con il ben di dio qui presente Bongo non sia troppo competitivo. La sua storia è "solo" gradevole, anche se ha il picco di genialità nella canzone degli schiaffoni, mentre il fagiolo ci presenta il trio e solo per questo andrebbe votato. Peccato per la presenza dei pupazzi del ventriloquo Bergen, che a modo loro sono anche simpatici, ma non riescono a non rendere datata una sequenza altrimenti irresistibile.
Ma veniamo alla mia scelta. Tre sono ovviamente i gioielloni del girone, e cioè Il Pianeta del Tesoro, forse il miglior classico Disney degli anni 00, il capolavoro Aladdin degli stessi registi del Pianeta e alle cui musiche troviamo sia Menken, che Ashman, che Rice. E Il Libro della Giungla, il meno pretenzioso del trio ma probabilmente quello che più di tutti grida al mondo "rappresento lo stile Disneyyy!!!!111". E a dire il vero, fa ancor più rabbia vederlo scalzare dal suo trono di eredità Disneyana proprio da Robin Hood, per certi aspetti (e intendo proprio l'aspetto dei personaggi), un suo clone meno ispirato. E tra l'arguzia umoristica di Baloo, Re Luigi e soci, la Genialità del Genio e le intense espessioni di Jim e Silver, mi sento proprio di preferire quest'ultime. C'è poco da fare, Il Pianeta con le sue atmosfere tendenti al rosso, l'oro, il blu, con tutto il sentimento che sprizza da ogni dialogo, fotogramma e nota di colonna sonora non può non essere il mio preferito. Ricordo ancora l'emozione che comunicò al cinema vedere un incipit così tenero tramutarsi poi in una scena tanto potente come quella del volo fuorilegge di Jim tra le rocce del canyon. E poi l'arrivo di Long John Silver, l'ultimo grande perosnaggio animato da Glen Keane, che con le sue movenze, le sue espressioni e uno stile di disegno assai complesso, seppe incantarmi. E cosa dire del rapporto che si instaura tra lui e Jim, l'ombra negli occhi che sparisce dal volto di quest'ultimo nel finale e la sequenza musicale inserita a sopresa nel corso del film, come a voler rompere con l'oscurantismo antimusical imposto dalla gestione di Eisner? Quel film è un gioiello di poesia, e di forza a cui magari si possono perdonare alcune defaillance come l'umorismo un po' troppo cabarettistico di B.E.N. Insomma, un film che non solo vale la pena vedere e amare, ma che non votare sarebbe quasi un delitto. Delitto che a quanto pare è stato consumato in lungo e in largo...