Le uscite annunciate per ottobre costituiscono un insieme a dir poco straordinario. Fra tutte, la novità più importante non può che essere la tanto attesa pubblicazione del Cerchio del Tempo: peraltro, avverrà in una veste adeguata. Sono meritevoli, comunque, anche le tante ristampe, fra cui spiccano Topolino e la Marea dei Secoli (che per i contenuti poteva apparire bandita dalle ristampe, e invece riappare addirittura in edizione cartonata) e Topolino e la Spada di Ghiaccio. Riguardo quest'ultimo titolo, sono veramente stucchevoli le critiche preventive, a scatola chiusa. Chi conosce bene quel ciclo sa che non sarebbe stato possibile riunirlo in un unico volume (in doppia versione) analogo a quello dell'Inferno, mentre la sola prima storia, per importanza, qualità e lunghezza, era fra le più consone ad un tentativo di proseguimento dell'iniziativa iniziata con l'Inferno, che ha costituito una significativa novità nel panorama delle pubblicazioni Disney in Italia ed ha avuto un'accoglienza evidentemente promettente. Parlare quindi di mancanza delle altre storie della saga e addirittura di rapporto fra numero di pagine e prezzo è del tutto fuori luogo: eventuali considerazioni vanno fatte con il volume alla mano, esattamente come per l'Inferno.
La riproposta dei volumi natalizi barksiani (edizione italiana di quelli Fantagraphics), con tanto di nuovo volume, evidentemente cerca di sfruttare il successo delle altre iniziative analoghe (Don Rosa, Taliaferro, Gottfredson) in vista di una possibile pubblicazione regolare, che sostituisca quella dei volumi di Don Rosa che si conclude.
Opportuna anche la riproposta, attesa, delle carte di Rota.
Mi suscita perplessità, invece, l'audace iniziativa delle Grandi Saghe, quando la stessa Panini ormai da qualche anno aveva compreso ed ammesso che i collezionisti prediligono collane cartonate con abbondanza di approfondimenti, mentre qui viene lanciata un'iniziativa molto simile alla fallimentare Definitive Collection. Quello che cambia in modo sostanziale (e che forse può essere proprio la forza della nuova testata) è la periodicità settimanale, che la rende analoga alle tante collane allegate ai quotidiani e punterà giocoforza ad una platea di lettori assidui, mentre gli acquisti selettivi saranno ben difficili. Non può però esserci piano dell'opera perché non si tratta di un'opera composta da un tot di numeri predefinito e garantito.