(...) a parer mio si tratta del numero migliore da inizio anno, contando la qualità delle storie.
Non ho acquistato tutti i numeri pubblicati finora nel 2022, ma, in base all'idea che mi sono fatto grazie alle recensioni qui sul forum, posso dire di essere d'accordo con questa affermazione: un numero complessivamente molto piacevole, per quanto non eccezionale, nel quale più o meno tutti gli autori hanno dato un valido contributo.
La prima cosa interessante è che la copertina
non rimanda a una scena specifica della storia d'apertura, ma risulta essere sapientemente generica su un Paperinik molto "deciso" e agguerrito.
Un eroe dinamico che si allontana a tutto gas da una realtà statica di sfondo, la casa di Paperino, volutamente estrapolata dal contesto urbano per concentrarsi sul confronto tra i due poli della doppia vita del personaggio; è tuttavia predominante l'identità segreta su quella canonica, a lasciar intendere che il diabolico vendicatore è pronto a vivere avventure sempre più ampie e complesse, sempre nel solco della "riscrittura", sicuramente più coerente, di quell'evoluzione del personaggio che si ebbe con Martina nel corso degli anni '70 da vendicatore di Paperino a difensore della città.
Paperinik, i giorni del disonore (mannaggia a chi ha inserito la E nell'indice
) è una prima parte davvero appassionante. Non sempre le storie di Gervasio mi intrigano così, questa mi ha lasciato molta curiosità di sapere come andrà a finire; potrebbe essere merito della mano di Bertani che dà qualche ritocco alla sceneggiatura (per me sovente nota dolente con Gervasio), ma voglio spezzare una lancia a favore dell'autore principale, che mi ha spesso soddisfatto con questa saga del vendicatore; è l'idea di base a essere vincente e innovativa, quella di calare Paperinik in un contesto diverso, assolutamente crudo e realistico, per riuscire con successo a dimostrare il potenziale del papero mascherato al di là delle solite scaramucce con i Bassotti e Rockerduck. Promosso a pieni voti Baccinelli
che ha quasi superato le aspettative che avevo espresso nel thread anteprime sul suo coinvolgimento con Paperinik; da un lato ha mantenuto i tratti "dolci" dei tempi degli Italici Paperi, molto carpiani (tanto che mi sembra di rivedere lo sguardo del Paperinik esordiente in certe vignette), d'altro canto dimostra una grande maestria nelle inquadrature cinematografiche di certe scene
(vedi Paperinik che sfila nel corridoio del carcere, o Paperinik accerchiato a mensa).
E si confermano anche le mie aspettative per Giovanni Di Gregorio con
Pa-Pering e la pergamena di giada sono rimasto colpito dalla presenza di un redazionale di approfondimento sulle storie in costume, forse non per forza necessario, ma sicuramente gradevole; la trama della storia è semplice, eppure strutturata in maniera credibile, come sempre dovrebbe essere per una riempitiva che sia degna di figurare sul settimanale; il tono è decisamente comico, e Di Gregorio si dimostra abile sia nel regalare battute sia nel gestire i personaggi e le loro peculiarità (e i loro alter-ego orientali per di più); si tratta di un canovaccio già visto e rivisto, ma non per questo sgradevole se usato bene (e con un Marco Mazzarello davvero in forma, lo ringrazio per la gustosissima rappresentazione del celeste impero per il quale ho sempre avuto un debole). Adesso però mi aspetto altre storie di questo sceneggiatore, suggerirei anche di affidargli delle parodie a tutti gli effetti.
Pur con disegni deliziosi di Andrea Malgeri,
Sopravvivi con Indiana scivola via senza lasciare granché (anche se la gag con Pippo al supermercato è davvero impagabile), e mi lascia perplesso sull'effettiva necessità di avere qualcosa di parallelo alle Pillole di Pico per l'universo dei Topi. La prima prova di Mastantuono in
Don't worry, Bum happy è assolutamente superata già solo per i disegni (e la supervisione colore!); mi aspetto tante altre mini-avventure perché il buon Corrado è stato capace di regalare una comicità stile anni '20 (muta ma raffinata, in particolare nell'epilogo della storia) veramente irresistibile, dimostrando ancora una volta la versatilità della sua creatura e il proprio estro creativo; spero che vedere Bum Bum in questa miniserie non significherà avere meno storie lunghe con lui, ma per il momento sono più che soddisfatto.
Un colpo per due riconferma una mia quasi insana passione per le demenziali imprese di Gamba e Sgrinfia
dopo aver letto
Gambadilegno e la rapina ippica (Vacca/Barbaro) sul
n.3453 avevo voglia di rivedere la coppia, e sono stato accontentato; forse non è all'altezza della precedente, ma si è comunque fatta apprezzare sia per la trama che per l'inserimento del gatto, che per certi versi mi ha piacevolmente ricordato il Malachia di Kinney. Chiude il numero
Zio Paperone e la scelta del cercatore, meravigliosamente raccontata da un Intini che personalmente è sempre una goduria per gli occhi (sì, ho un debole per quasi tutti i disegnatori su questo numero), e lo fa con un Macchetto in formissima; ovviamente da lui non ci si deve aspettare l'avventura nel senso classico del termine, ma piuttosto una personalissima interpretazione nel modo di raccontare il mondo disney, che assomiglia a quello di una fiaba, come nei fantasiosi racconti di
Mago Ciccio o nelle indagini del
commissario Topet, permeate dalla nostalgia per una Belle Epoque in cui si poteva ancora sognare; così, anche il burbero Paperone non può che essere raccontato in chiave romantica, ma senza scadere nel già visto, bensì addentrandosi nel filone più generoso di spunti adatti a un racconto per bambini: quello dei ricordi. Riallacciandomi a quello che anni fa scrisse l'utente che aprì il
thread su Topet il commissario, mi sento di affermare che lo stile di Macchetto è probabilmente il miglior prodotto dell'era Muci, e sono molto entusiasta che sia ancora qui a impreziosire il settimanale di Bertani