Succede spesso che di una bella storia che hai letto da bambino ti sia rimasto impresso solo qualche particolare; in questo caso, l'unica cosa che ricordavo di questa avventura era l'insulto "bamberlucco", e la sua abbreviazione à la americana "bamber", che Paperone rivolge a Rockerduck.
Ho fatto una breve ricerca e pare che questa parola non esista: ciò che più ci si avvicina sono i lemmi "mammalucco", che tutti conosciamo (dall'arabo mamlukon, posseduto, servo, originariamente riferito a schiavi di origine caucasica che formavano una milizia in Egitto e usurparono spesso il potere in quella regione), e "zamberlucco", che, secondo un vocabolario italiano del diciannovesimo secolo, sarebbe una sorta di veste usata per lo più da' Turchi e da' Greci (la quale è lunga e larga, colle maniche strette, e in vece di bavero ha un cappuccio così largo, che può coprire la testa, anche quando vi è il turbante), in turco jaghmurlyk. Riconosco la deliziosa inutilità di queste informazioni, ma le ho riportate secondo lo spirito del "Professore" Guido Martina, che aveva una vasta cultura e si divertiva a coniare termini a uso e consumo degli antieroi paperi e topi nelle sue storie; Rockerduck se la prende molto e mostra il pugno teso ("bamberlucco a me? Grrr") ma è molto probabile che si infuriasse solo perché il rivale aveva trovato un nuovo modo di apostrofarlo, e non perché ne afferrasse il significato.
I paperi di Zio Paperone e il drakkar volante sono scorretti, maleducati, ignoranti, triviali; la storia fu scritta in uno dei periodi d'oro di Martina e infatti c'è tutto:
- atteggiamenti criminali dei protagonisti (RK che fa sequestrare i paperi, PdP che dirotta aerei, RK che minaccia con la pistola)
- battute esilaranti: il discorso del sindaco: "La nostra Paperopoli, giustamente famosa in tutti gli stati per il suo penitenziario più razionale, per il suo cimitero più accogliente..."
- situazioni paradossali: le autorità paperopolesi che non si rendevano conto della truffa di Rockerduck, le Giovani Marmotte dai becchi capaci di tagliare le corde, Eric il vichingo alias Eric l'evaso che viene a prendere i paperi su un taxi del "viking hotel", i paperi che rimontano l'antico drakkar con "gli appositi bulloni"
- epiteti formidabili (i nipotini che chiamano gli zii "antenati", lo zione che chiama Paperino "sciocchissimo nipote", lo zione che chiama RK "povero vichingo d'acqua dolce")
- rimandi a fatti di cronaca: Paperone punta la pistola al pilota Rockerduck urlando "dirotta!" e quello "ulp! Per Cuba o per Amman?"; difatti, pare che i dirottamenti di aeromobili tra Cuba e gli USA fossero particolarmente frequenti nel periodo tra il 1968 e il 1972, per le motivazioni più disparate (terrorismo, estorsioni, fuga per asilo politico, ecc.), e il fenomeno sarebbe andato a scemare per una serie di provvedimenti (un emendamento che rese il dirottamento un crimine a Cuba nel 1970, l'introduzione dei metal detector negli aeroporti statunitensi dal 1973); per quanto riguarda il riferimento ad Amman, è certamente dovuto ai dirottamenti avvenuti nel contesto del Settembre Nero della Giordania nell'appena concluso 1970, quando membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) reagirono all'adesione del re Husayn di Giordania, filo-occidentale, al cosiddetto Piano Rogers, che prevedeva un cessate il fuoco con Israele da parte dell'Egitto e della Giordania stessa, con dirottamenti aerei di voli internazionali per "impartire lezioni agli americani".
Il fumetto di Guido Martina segue il modello della commedia dell'arte, fatta di maschere ben consolidate e seguendo dinamiche di trama spesso ripetitive; in questo caso assistiamo solo a una piccola inversione dei ruoli, in quanto è Paperone a voler rompere le uova nel paniere a Rockerduck e non viceversa, ma il rivale in bombetta, come spesso accade, è comunque su un piano di disonestà maggiore, considerato l'imbroglio perpetrato ai danni della cittadinanza con il museo vuoto oltre che l'acquisto di un antico manufatto illegalmente sottratto al museo di Oslo.