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Zio Paperone e il drakkar volante

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Samu
Visir di Papatoa
PolliceSu

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PolliceSu
    Re:Zio Paperone e il drakkar volante
    Risposta #15: Giovedì 17 Mar 2022, 20:59:24
    L'ho appena letta grazie alla sua ristampa sul numero di "Zio Paperone" attualmente in edicola e una sola cosa mi viene da dire, su tutte, al riguardo di questa avventura: che gran bella storia!!!  :)
    È una storia vibrante, che pulsa di brio, freschezza e dinamicità da ogni pagina per merito di un connubio artistico riuscitissimo tra due fuoriclasse del fumetto, Guido Martina per i testi e il Maestro Romano Scarpa ai disegni.
    Mi sono ritrovato a ridere in maniera così spontanea e bella sin dal suo incipit, con la presentazione melliflua, pomposa ed irresistibilmente divertente del sindaco di Paperopoli nei confronti di Rockerduck che, già dalle prime pagine, se da un lato riceve i salamelecchi delle autorità, dall'altro deve puntualmente incassare le offese di Zio Paperone.
    La storia è veramente pregna di un umorismo ispirato e che mi ha fatto ridere di cuore, dalle scaramucce iniziali tra i due miliardari, alle situazioni di contrasto casalingo tra Paperino e i nipotini, fino a giungere ai soliti battibecchi tra lo Zione e Paperino, per poi ridare nuovamente sfogo ai rapporti sempre più tesi ed animosi tra i due ricconi paperopolesi.
    Tra tutte, le scene che mi hanno fatto più ridere sono state quelle del tentato dirottamento dello stesso Paperone, che minaccia realmente il pilota dell'aereo con tanto di pistola alla mano - per poi ricevere lui in primis, e con lui il lettore, una sorpresa che non ci si aspettava - e poi la battuta dello Zione che, con nonchalance e disinteresse, alla domanda di Paperino su come faranno a resistere senza viveri su un'isola deserta, risponde freddamente:
    "Baf ! Alla peggio, mangeremo Rockerduck !". :))
    Si tratta certamente di battute e situazioni che appartengono ad un'altra epoca, anche volutamente scorrette e che non credo proprio potrebbero trovare spazio sul Topolino contemporaneo ma d'altro canto sono state queste due le sequenze che più mi hanno fatto divertire in una storia che ho amato per tutta la sua lunghezza.

    Bella, piena, memorabile, ispirata, dinamica e movimentata questa storia, che sa far ridere di cuore e che non conosce momenti di stanca o di noia, ma che anzi si è fatta leggere da parte mia con un interesse ed una piacevolezza che non sono mai venuti meno e che già da ora me la fanno recepire come una gran bella storia, da assaporare e da gustare pagina per pagina, grazie alle vibranti capacità artistiche tanto di un fantastico Guido Martina alla sceneggiatura quanto di un fuoriclasse del disegno animato, vivace ed irresistibilmente dinamico quale è il Maestro Romano Scarpa.
    « Ultima modifica: Giovedì 17 Mar 2022, 21:01:49 da Samu »

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    dr. Paperus
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    PolliceSu

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    PolliceSu
      Re:Zio Paperone e il drakkar volante
      Risposta #16: Venerdì 18 Mar 2022, 19:59:12
      Succede spesso che di una bella storia che hai letto da bambino ti sia rimasto impresso solo qualche particolare; in questo caso, l'unica cosa che ricordavo di questa avventura era l'insulto "bamberlucco", e la sua abbreviazione à la americana "bamber", che Paperone rivolge a Rockerduck.

      Ho fatto una breve ricerca e pare che questa parola non esista: ciò che più ci si avvicina sono i lemmi "mammalucco", che tutti conosciamo (dall'arabo mamlukon, posseduto, servo, originariamente riferito a schiavi di origine caucasica che formavano una milizia in Egitto e usurparono spesso il potere in quella regione), e "zamberlucco", che, secondo un vocabolario italiano del diciannovesimo secolo, sarebbe una sorta di veste usata per lo più da' Turchi e da' Greci (la quale è lunga e larga, colle maniche strette, e in vece di bavero ha un cappuccio così largo, che può coprire la testa, anche quando vi è il turbante), in turco jaghmurlyk. Riconosco la deliziosa inutilità di queste informazioni, ma le ho riportate secondo lo spirito del "Professore" Guido Martina, che aveva una vasta cultura e si divertiva a coniare termini a uso e consumo degli antieroi paperi e topi nelle sue storie; Rockerduck se la prende molto e mostra il pugno teso ("bamberlucco a me? Grrr") ma è molto probabile che si infuriasse solo perché il rivale aveva trovato un nuovo modo di apostrofarlo, e non perché ne afferrasse il significato.

      I paperi di Zio Paperone e il drakkar volante sono scorretti, maleducati, ignoranti, triviali; la storia fu scritta in uno dei periodi d'oro di Martina e infatti c'è tutto:

      - atteggiamenti criminali dei protagonisti (RK che fa sequestrare i paperi, PdP che dirotta aerei, RK che minaccia con la pistola)

      - battute esilaranti: il discorso del sindaco: "La nostra Paperopoli, giustamente famosa in tutti gli stati per il suo penitenziario più razionale, per il suo cimitero più accogliente..."

      - situazioni paradossali: le autorità paperopolesi che non si rendevano conto della truffa di Rockerduck, le Giovani Marmotte dai becchi capaci di tagliare le corde, Eric il vichingo alias Eric l'evaso che viene a prendere i paperi su un taxi del "viking hotel", i paperi che rimontano l'antico drakkar con "gli appositi bulloni"

      - epiteti formidabili (i nipotini che chiamano gli zii "antenati", lo zione che chiama Paperino "sciocchissimo nipote", lo zione che chiama RK "povero vichingo d'acqua dolce")

      - rimandi a fatti di cronaca: Paperone punta la pistola al pilota Rockerduck urlando "dirotta!" e quello "ulp! Per Cuba o per Amman?"; difatti, pare che i dirottamenti di aeromobili tra Cuba e gli USA fossero particolarmente frequenti nel periodo tra il 1968 e il 1972, per le motivazioni più disparate (terrorismo, estorsioni, fuga per asilo politico, ecc.), e il fenomeno sarebbe andato a scemare per una serie di provvedimenti (un emendamento che rese il dirottamento un crimine a Cuba nel 1970, l'introduzione dei metal detector negli aeroporti statunitensi dal 1973); per quanto riguarda il riferimento ad Amman, è certamente dovuto ai dirottamenti avvenuti nel contesto del Settembre Nero della Giordania nell'appena concluso 1970, quando membri del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP) reagirono all'adesione del re Husayn di Giordania, filo-occidentale, al cosiddetto Piano Rogers, che prevedeva un cessate il fuoco con Israele da parte dell'Egitto e della Giordania stessa, con dirottamenti aerei di voli internazionali per "impartire lezioni agli americani".

      Il fumetto di Guido Martina segue il modello della commedia dell'arte, fatta di maschere ben consolidate e seguendo dinamiche di trama spesso ripetitive; in questo caso assistiamo solo a una piccola inversione dei ruoli, in quanto è Paperone a voler rompere le uova nel paniere a Rockerduck e non viceversa, ma il rivale in bombetta, come spesso accade, è comunque su un piano di disonestà maggiore, considerato l'imbroglio perpetrato ai danni della cittadinanza con il museo vuoto oltre che l'acquisto di un antico manufatto illegalmente sottratto al museo di Oslo.
      ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

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      Samu
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      PolliceSu
        Re:Zio Paperone e il drakkar volante
        Risposta #17: Venerdì 18 Mar 2022, 20:25:44
        Succede spesso che di una bella storia che hai letto da bambino ti sia rimasto impresso solo qualche particolare; in questo caso, l'unica cosa che ricordavo di questa avventura era l'insulto "bamberlucco", e la sua abbreviazione à la americana "bamber", che Paperone rivolge a Rockerduck.
        L'epiteto del "bamberlucco" con cui Paperone apostrofa Rockerduck e la sua conseguente reazione col pugno agitato rappresentano anche per me delle trovate che contribuiscono a rendere questa storia impressa nella memoria del lettore già a partire dalle sue prime pagine.
        Ma è tutto un susseguirsi dinamico di situazioni comiche che sono riuscite a strapparmi ben più di qualche risata e che mi hanno fatto apprezzare moltissimo la lettura di questa vicenda, così briosa, movimentata e squisitamente gradevole nei vari scenari in cui i nostri si ritrovano... Dalla Paperopoli di casa, alla trasferta norvegese, fino a giungere all'isola deserta prima del trionfale ritorno dei nipoti e di quella volpe di Zio Paperone che sa cavare profitto anche da una zattera di fortuna costruita in quattro e quattr'otto e spacciata per qualcosa di leggendario, degno di essere ammirato dai paperopolesi più curiosi al riguardo di un "Paperon-Tiki" che di mitico, sostanzialmente, ha solo l'arte della fantasia galoppante del suo promotore.  :)

         

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