L'ultimo trittico dell'Area 15 ha visto la 'contaminazione' con altre serie e l'introduzione di nuovi protagonisti: i Misteri di Paperopoli sotto la regia di Marco Nucci, le Cronache del Papersera firmate da Corrado Mastantuono, l'esplosivo arrivo di Pennino descritto da Francesco Pelosi.
Il primo mix mi ha convinto in pieno: la storicizzazione di alcuni luoghi paperopolesi con conseguente presentazione di prestigiosi personaggi del passato e del presente è una formula narrativa valida in se; se poi questa incontra le nuovissime generazioni ecco che il risultato è ancora più interessante. Ovviamente bisogna ben incastrare il tutto e Marco Nucci è diventato un maestro in tale genere, coadiuvato nel caso specifico dall'ottimo Mattia Surroz alle matite.
Il secondo 'incontro' non mi ha convinto del tutto: per quanto l'idea di coinvolgere giornalisticamente i ragazzini dell'Area negli uffici del famoso quotidiano sia oggettivamente valida, alcune specificità sia narrative che illustrative mi sono sembrate forzate, con i paperotti troppo 'mastantuonizzati' rispetto ad un loro standard ormai acquisito. Simpatica la rivalità Paperino-ragazzini che riporta a certe vecchie scorrettezze dello zio verso i nipotini GM ma l'atteggiamento di Paperone è fin troppo 'superiore', distaccato nella consapevolezza di se. 'Status' che ci può stare, considerando l'età e l'esperienza del protagonista: però troppo marcato da un autore che caratterizza così lo zione anche in tempi 'non sospetti', quelli giovanili del Klondike di Blue Peaks Valley.
Il terzo episodio non so se rappresenta un 'inizio' (la presenza fissa di Pennino nel cast) e se sia un one shot fine a se stesso. La storia di Pelosi, valorizzata ulteriormente dalle belle tavole di Simona Capovilla, mi è piaciuta, trovando tutto il plot molto interessante, sin dal titolo. L'unica critica che faccio riguarda una possibile continuity non presa in considerazione in almeno due occasioni: una 'volante', il saluto in tedesco di Pico de' Paperis che viene derubricato da una didascalia come semplice esempio di erudizione quando poteva essere collegato alle origini austriache del personaggio.
Un'altra più 'basica', ovvero la scelta della protagonista di "In punta di Pennino": la bibliotecaria Erica. La giovane papera, vecchia amica di Paperoga, è un nuovo character che non so se rivedremo, sicuramente ben delineato sia caratterialmente che esteticamente. Poteva comunque essere l'occasione per riprendere il personaggio di Gloria, visto anche il passato 'hippie' di Erica, con tanto di furgone, bandane e capelli lunghi, visionato per l'occasione dalla Capovilla (un passato ovviamente 'generico' nell'elasticità temporale disneyana).
E' anche vero che nei fumetti brasiliani Gloria è la fidanzata di Paperoga mentre nel caso specifico Erica è solo una sua amica. Ma come sono diventati 'amici' (magari 'affettuosi') Paperino e Reginella, così potevano esserlo anche Paperoga e Gloria. Oltretutto Gloria e Pennino mi pare già si conoscessero nei comics del Brasile (entrambi sono stati creati dagli autori della Abril). Miglior 'rientro' o 'debutto' (nei fumetti italiani) non ci sarebbe potuto essere per una papera che però non è mai stata presa in considerazione dall'autoriato italiano (e infatti quest'ultimo episodio lo conferma)