Circa "Minaccia dallo spazio".
Tra prologhi ed intrecci narrativi con altre storie, si va definendo questa apocalittica avventura.
Il soggetto è lineare e molto ben leggibile. Si è pensato perciò di complicare all' inverosimile il plot.
Protagonisti e comprimari sono numerosi, le transumanze dal Calisota, e da altre regioni del pianeta, verso la Dimensione Delta avvengono con una frequenza sconcertante.
E con tanto di connessione telefonica, per giunta!
Il tacito patto col lettore vacilla, a mio avviso.
E la sospensione dell' incredulità è davvero impegnativa.
La definizione dei characters sconfessa in parte quanto ricostruito nel recente passato -ad esempio, Amelia da sensuale fattucchiera torna la solita strega multipotente che esercita magie-...
Sul piano grafico, le cose non vanno meglio.
Come già fatto notare da qualcuno, i Paperi ricordano i model sheets della scarpiana 'Paperino e i gamberi in salmì'. Roba di quasi 70 anni fa, il periodo cioè del quale successivamente lo stesso Romano Scarpa avrebbe ammesso errori e ingenuità grafiche.
E infatti Casty tratteggia alcune tavole con le stesse incertezze dei suoi esordi ('Topolino e le macchine ribelli').
Eppure...
Eppure...
Alla fine tutto questo caravanserraglio risulta a mio avviso molto divertente.
Come già nella caotica 'Paperin Fracassa' dello stesso Romano Scarpa, questo affastellamento di personaggi e situazioni tutto sommato intriga.
Se cioè si abbandona il ruolo di lettore critico e ci si reinventa lettore ingenuo -secondo la terminologia di U. Eco in 'Apocalittici e integrati'-, tutto risulta molto godibile...
E poco importa se Pico de Paperis ha un becco che non gli appartiene, o se la magia stride con la fisica delle nanoparticelle...
Alla fine ci si diverte, si viene coinvolti nella vicenda, ci si commuove.
Francesco Vacca e Casty sembrano animati da una sincera ed appassionata dedizione al buon fumetto.
E riescono, a mio parere, a restituire al lettore la loro convinta partecipazione.