Minaccia dallo Spazio (terza puntata)
Sempre meno drammatica e sempre più demenziale questa minaccia dallo spazio, nonostante il tremebondo governatore del Calisota temi la catastrofe e le piagnucolanti storiche coppie disneyane sembrino dirsi addio quando sarà un allegro arrivederci. Si sarebbero comunque riviste anche in un'atmosfera più 'seria' ma in questo caso non c'è neanche quel sentimento di sospensione tipico delle vere storie avventurose. Tutto sommato ero anche entrato in questo particolare 'climax' dove tutto è possibile e chiunque può improvvisamente comparire ma non mi aspettavo delle marziane 'vulcaniche', simili nel fisico e nel look alle colleghe di Amelia. Se già c'era confusione prima, figuriamoci adesso dove in una ipotetica (ma azzardabile, visto il 'clima') lotta all'ultima lancia tra i due gruppi si farà fatica a distinguere una strega da un'aliena.
Newton Pitagorico e il rigeneratore soporifero
Storiellina 'satellite' del pianeta Minaccia, non meno demenziale del soggetto maggiore. Riguardo alla prima osservazione della Gazzetta del Papero, probabilmente Edi chiama Newton piuttosto che Zapotec o Marlin perché è un 'coinquilino', più facile da raggiungere e le cui bizzarrie avrebbero potuto avere una loro utilità.
Paperino, Qui Quo Qua e il Tesoro del Nord
Storia danese ma tutta norvegese, considerando gli autori e anche l'ambientazione: Paperino sembra tutto suo zio quando va da un antiquario per trovare qualche documento interessante che possa portare qualcosa di redditizio. Ovviamente le sue paure e fobie non gli permettono di raggiungere gli stessi risultati del vecchio papero (che avrebbe guadagnato sempre qualcosa, anche in una situazione del tutto sballata) ma una certa avventura è stata comunque vissuta sia da lui che dai nipotini, inizialmente poco entusiasti.
Paperino e i pirati di Tangheria
La 'redenzione' finale della piratessa mi ha ricordato certi film d'antan dove anche le più scaltre imprenditrici alla fine abbandonavano tutti i loro interessi commerciali per convolare a 'giuste nozze' nelle quali sarebbero state 'solo' madri e casalinghe (non sia mai, per non ferire l'orgoglio dei mariti). E' anche vero che spesso nei fumetti alcuni personaggi lasciano un'attività fine a se stessa, utile solo per una storia. In questo caso, però, Capitan Pepita ha una grinta, uno sguardo, un carattere che sembrano fatti apposta per una lunga 'carriera'. Sorprendente, al contrario, il redazionale che segue dove la metà dei più famosi pirati del mondo sono stati delle donne, non meno spregiudicate, ciniche e violente dei loro colleghi uomini. Il filone filmico sul tema, molto in voga soprattutto in questi ultimi decenni, non mi pare che le abbia giustamente ricordate ma potrei sbagliarmi.