Recensione Thriller Collection 5 - Macchia Nera I colpi più genialiImmagine promozionale del volume con la copertina inedita di Casty
Prosegue con interesse e precisione la Thriller Collection, testata dedicata a valorizzare il lavoro fumettistico che, da tanti anni, Casty svolge nei confronti di Topolino e del suo microcosmo.
Dopo
Eurasia Tost e
Uma, il curatore Davide Del Gusto ci porta alla riscoperta di Macchia Nera, temibile villain creato nel 1939 da
Floyd Gottfredson, per un viaggio in due volumi, questo e il successivo n. 6.
Siamo nel 2005, con un passaggio nel 2003, quando Casty non disegnava ma sceneggiava soltanto.
La sua ambiziosa intenzione era di ridare a Macchia Nera quello smalto, quel timore, quella paura che negli anni aveva perso, anche a causa di storie minori e quasi mortificanti (tanto da renderlo quasi un personaggio diverso, una “
macchietta nera“). Con le storie del presente volume e di quello seguente, Casty dimostra di esserci riuscito.
Gustose battute ben servite da un’espressione di Pippo impagabile
Nel 2003 l’autore friulano realizza
Topolino e la macchina dell’oblio, con i disegni di Massimo De Vita. La storia presenta una serie di bizzarri eventi, cui fa seguito un temibile ricatto. A rendere la vicenda vincente, specie se rapportata alle storie abbastanza banali che uscivano in contemporanea oltre vent’anni fa, è proprio
la sceneggiatura, ricca di tensione ma, al tempo stesso, di humour e di battute brillanti. La storia si snoda con scioltezza, e l’unica sbavatura che possiamo trovare è nell’approccio grafico di De Vita a Macchia Nera, con la bocca ben visibile e le mani e i piedi non coperti dal nero mantello, perdendo in fascino.
Nel 2005 Casty realizza ben quindici storie, su richiesta di Ezio Sisto, all’epoca suo editor. C’era dunque spazio per, passo dopo passo, arricchire Macchia Nera di sfumature,
riportandolo ad essere quel genio del male degli inizi, capace di architettare complessi piani utilizzando la sua mente diabolica.
Ne è un esempio
Topolino e l’occhio di Topoltec che, nonostante le sue sedici tavole,
risulta un giallo preciso, che gravita attorno ad un furto avvenuto sotto gli occhi di tutti, eppure decisamente complesso da risolvere. Casty comprime l’azione e le spiegazioni in una sintesi estrema, eppure perfettamente funzionante. Viene aiutato anche dal disegno altrettanto preciso di Vitale Mangiatordi, che realizza un Macchia Nera davvero spaventoso, con espressioni di malvagio piacere.
Un Macchia Nera diabolico disegnato da Mangiatordi
A segnare la svolta, e a brillare nel volume, è
Topolino e l’uomo ingannatempo. Casty racconta come si sia ispirato ad una trama che aveva realizzato da bambino, in cui un marchingegno permette di fermare il tempo (idea simile anche ad una
brillante storia di Don Rosa).
La storia funziona come un giallo intricato, in cui Topolino, e il lettore, visionano videoriprese di furti avvenuti in pochi secondi, mentre Macchia Nera, elegantemente in vestaglia, sbeffeggia Basettoni e la polizia con frasi taglienti e argute.
Il piacere del racconto arriva dalla risoluzione che, pagina dopo pagina, si disvela, mentre Casty ci delizia con le sue solite battute argute e il delizioso tormentone del vigile urbano.
De Vita si trova perfettamente a suo agio, anche se resta il dispiacere di vedere Macchia Nera con mani e piedi non coperti dal nero manto. La storia più lunga del volume,
Topolino e gli effetti della disastrometa, risulta un po’ forzata, a nostro parere. La visione del re del buio, l’esercito invisibile che si aggira nell’ombra e il pericolo che corre il pianeta risultano intriganti ma, probabilmente,
sarebbe stato necessario avere qualche pagina ulteriore. Anche la risoluzione finale, che dovrebbe esprimere epica solidarietà umana, l’abbiamo trovata eccessivamente retorica. Roberto Vian ai disegni non risulta particolarmente memorabile.
Tormentoni efficaci che elettrizzano i personaggi
A concludere in bellezza il volume è
Topolino e i colpi dell’Uomo Qualunque, che fin dal sottotitolo e dalla copertina originale, rievoca le prodezze dell’uomo ingannatempo. I disegni di Giorgio Cavazzano illustrano un altro avvincente giallo, che si fonda sulle tecniche dei videogiochi di cui Casty è un appassionato.
Non aggiungiamo nulla, ma si tratta di un’altra eccellente storia. Il volume, perfetto come sempre, ci propone un excursus su Macchia Nera e una bella intervista a Casty che racconta le sue scelte narrative. Si tratta, in sintesi, di una preziosa raccolta, specie se appaiata al volume successivo.
Editore: Panini Comics –
Autori: Casty –
Uscita: 25/01/2024 –
Pagine: 178 –
Formato: Cartonato 18×24 –
Prezzo: € 18,00 –
ISBN 977278576400240005
Voto del recensore:
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