Logo PaperseraPapersera.net

×
Pagina iniziale
Edicola
Showcase
Calendario
Topolino settimanale
Hot topics
Post non letti
Post nuovi dall'ultima visita
Risposte a topic cui hai partecipato

I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale

0 Utenti e 2 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
    Risposta #1065: Sabato 19 Dic 2020, 21:18:49
    La prima storia è un gioiellino, soprattutto per quanto riguarda  i disegni. Spendo poi una parola a favore dei Barosso: ma quanto erano bravi? Non urlo al capolavoro, ma le loro storie erano davvero piacevolissime da leggere, specialmente quella dei calendari omaggio.
    Luca Giacalone

      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
      Risposta #1066: Domenica 20 Dic 2020, 20:10:02
      La prima storia è un gioiellino, soprattutto per quanto riguarda  i disegni. Spendo poi una parola a favore dei Barosso: ma quanto erano bravi? Non urlo al capolavoro, ma le loro storie erano davvero piacevolissime da leggere, specialmente quella dei calendari omaggio.

      Quoto.
      Con un Paperone piuttosto cattivo come ai tempi belli.
      ...ho la febbre, ma ti porto fuori a bere...

      *

      camera_nøve
      Cugino di Alf
      PolliceSu   (3)

      • ****
      • Post: 1130
      • Bentornati al The Fisbio Show!
        • Offline
        • Mostra profilo
      PolliceSu   (3)
        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
        Risposta #1067: Martedì 22 Dic 2020, 08:23:27
        Come promesso la videorecensione del numero 60 è online: https://youtu.be/e7iVjJYuhaw  :D

        "Anche io una volta ero curioso..."

        Il mio canale YouTube  dedicato ai fumetti Disney: The Fisbio Show 

        Il mio nuovo canale Twitch: https://www.twitch.tv/TheFisbioShow

        @instafisbio su Instagram

        *

        Grande Tiranno
        Diabolico Vendicatore
        PolliceSu   (2)

        • ****
        • Post: 1978
        • Sfortunato creaturo!
          • Offline
          • Mostra profilo
        PolliceSu   (2)
          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
          Risposta #1068: Mercoledì 20 Gen 2021, 15:13:46
          I Grandi Classici 61
          Indice:
          Copertina (disegno: G. Cavazzano, colori: M. Monteduro)
          Paese che vai, usanza che trovi (testi: L. Canattella) - editoriale introduttivo
          Zio Paperone e l'usanza dei Kuang
          Agente 00-Zero - Il codice
          Pippo nel microcosmo
          Dal diario di Paperina: "Fondazione P.d.P."
          Newton e il sentiero ribelle
          I sosia del commissario (testi: L. Boschi) - editoriale introduttivo alle Storie Superstar

          Storie Superstar - i sosia del commissario

          Topolino e il mistero di Macchia Nera
          Maga Magò e il principe Charmant
          Eta Beta e il drago a due teste



          L'albo ha 244 pagine (comprese copertina, seconda terza e quarta di copertina) e costa €4,90. In omaggio c'è la moneta di Paperina dei Paperdollari. Da segnalare che nell'indice la seconda storia è accreditata a Ivan Saidenberg ai testi, ma sull'I.N.D.U.C.K.S. l'autore di essi risulta sconosciuto.

          Ciao!

          Il Grande Tiranno
          « Ultima modifica: Martedì 31 Gen 2023, 18:10:42 da Grande Tiranno »
          Catturamento Catturamento!

          • ***
          • Post: 520
          • Riprendete assolutamente le TOPOSTORIE
            • Offline
            • Mostra profilo
          PolliceSu
            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
            Risposta #1069: Mercoledì 20 Gen 2021, 17:35:38
            Interessante la storia di MACCHIA NERA di ben 97 pagine ,mi domando come sara la pubblicazione visto che e´interamente in bianco nero
            come faccio a mettere immagine qui

              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
              Risposta #1070: Mercoledì 20 Gen 2021, 18:00:10
              Interessante la storia di MACCHIA NERA di ben 97 pagine ,mi domando come sara la pubblicazione visto che e´interamente in bianco nero
              È la versione a colori.

                Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                Risposta #1071: Mercoledì 20 Gen 2021, 18:06:29
                A parte la storia Gottfredson che è uno dei massimi capolavori disneyani il resto dell'indice non è esaltante. Per questa volta passo.
                Luca Giacalone

                *

                raffa007
                Sceriffo di Valmitraglia
                PolliceSu

                • ***
                • Post: 319
                • Nuovo arrivato
                  • Offline
                  • Mostra profilo
                PolliceSu
                  Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                  Risposta #1072: Mercoledì 20 Gen 2021, 20:48:22
                  A parte la storia Gottfredson che è uno dei massimi capolavori disneyani il resto dell'indice non è esaltante. Per questa volta passo.
                  Zio Paperone e l'usanza dei Kuang è anche molto bella (un capolavoro del grande Romano Scarpa). Purtroppo la storia del mitico Floyd Gottfredson prende un bel pò di pagine e le americane onnipresenti (e per alcuni da stampare perché mai ristampate e chissà per quale motivo  ;D)

                    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                    Risposta #1073: Mercoledì 20 Gen 2021, 20:57:01
                    SÌ Barosso è molto bravo; si poteva fare comunque qualcosina in più
                    Luca Giacalone

                      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                      Risposta #1074: Mercoledì 20 Gen 2021, 23:03:45
                      Ma perché non hanno messo la copertina dedicata alla superstoria di Macchia Nera?

                      *

                      il grillo atomico
                      Gran Mogol
                      PolliceSu   (1)

                      • ***
                      • Post: 520
                      • Riprendete assolutamente le TOPOSTORIE
                        • Offline
                        • Mostra profilo
                      PolliceSu   (1)
                        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                        Risposta #1075: Giovedì 21 Gen 2021, 03:55:22
                        Mi sembra complessivamente un numero molto buono.Le uniche storie che mi lasciano un po perplesso sono  quella di PAPERINA e quella finale di ETA BETA
                        come faccio a mettere immagine qui

                        *

                        Dominatore delle Nuvole
                        Diabolico Vendicatore
                        PolliceSu   (3)

                        • ****
                        • Post: 1487
                        • Guazzabù!
                          • Offline
                          • Mostra profilo
                        PolliceSu   (3)
                          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                          Risposta #1076: Domenica 31 Gen 2021, 17:59:13
                          Recensione I Grandi Classici 60


                           Il numero di Natale 2020 è decisamente infarcito di avventure a tema. Ciò a partire dalla prima storia, con copertina dedicata, Zio Paperone e le buone azioni: la firmano Carlo Gentina ai testi e il più tirato a lucido dei Romano Scarpa ai disegni (per le chine dell’inchiostratore che lo accompagnerà essenzialmente fino all’ultimo, Lucio Michieli). Una storia di buoni sentimenti, forse un po’ troppo lineare come spesso accade in questi casi, ma i disegni trionfano per vivacità e dinamismo, regalandoci una di quelle perle grafiche che solo l’ultimo Scarpa fu in grado di confezionare.

                           Ed è invece un giovane Scarpa – siamo qui trent’anni prima, con le chine miracolose di Giorgio Cavazzano – ad essere riproposto in Paperino e i calendari omaggio, su testi dei fratelli Barosso. Spunto bislacco eppure verosimile sino alla banalità, realizzazione vulcanica e istrionica, tutti gli ingredienti tipici dei fratelli liguri. Non la loro prova più riuscita, forse, ma, come si suol dire, “ad avercene”. E i Barosso ritornano, quasi in fondo all’albo, con una storia di tutt’altro tono, appartenente al loro filone di thriller velocissimi (anche se non sempre altrettanto solidi… ma una simile seriosità non era nelle loro corde): Topolino e la torta aurifera, disegnata da Luciano Bottaro.

                           Sul fronte delle storie straniere troviamo una rapidissima storia di Dick Kinney e Al Hubbard (Paperoga in… lo spettacolo deve proprio continuare?), due pagine inesistenti con Archimede e l’ormai onnipresente Newton, una strana storia olandese su una antica maledizione natalizia (Paperino e il Natale in montagna), un escamotage paperoniano per scongiurare il pericolo di un Natale senza neve e senza slittino (Paperino e il Natale in grigio), e due brevissime: ma se una, l’autoconclusiva Qui Quo Qua e l’abete di Natale, appare decisamente dimenticabile, l’altra è una minuscola perla di due pagine ad opera di Bill Walsh, Topolino e Tip pozzo di scienza. Menzione, sempre sul fronte d’importazione, per un inconfondibile divertissement barksiano, Paperino e la gara del vischio, la cui conclusione deliziosa ricompensa il lettore di tante, eternamente uguali, riproposizioni successive dello stesso canovaccio.

                           
                          Abuso d’ufficio

                           Ed eccoci, finalmente, alle due storie più lunghe dell’albo. Opera rispettivamente dei due autori fondativi e antitetici del fumetto Disney italiano del dopoguerra, Romano Scarpa e Guido Martina, entrambi nel pieno della loro maturità anagrafica (ma solo uno dei due in quella… inventiva), le due storie sono un chiaro paradigma della rotazione del gusto fumettistico nel volgere di esattamente trentasei anni.

                           La storia di Scarpa, I 7 Nani e il cristallo di Re Arbor, giocata su impensate reminiscenze della vicenda di Biancaneve, ha per unico pregio quello di stendere, nelle prime battute, un velo di promettente malinconia sulle condizioni estetiche e psicologiche della regina Grimilde. Ma il resto della storia non riesce, purtroppo, a sfuggire al campo semantico del manierismo, un vero e proprio gorgo per lo Scarpa dagli anni Settanta in poi, prima solo accennato, e da cui l’autore veneziano si riscatterà poi sempre meno frequentemente, fino ad un imprevisto colpo d’ala nell’ultimissima parte di carriera. Qui siamo nel pieno del consolidamento del nuovo standard delle storie scarpiane: altisonanti, venate nella messa in scena di alcuni personaggi-chiave di una inquietante e non sempre spiegabile dose di follia (qui a farne le spese è anzitutto il debuttante Re Arbor, ex-pretendente alla mano di Grimilde).

                           
                          La follia negli occhi dei personaggi tardoscarpiani

                           La sceneggiatura alterna trionfo e nevrosi, dipanandosi per trentatré pagine di flussi e riflussi nelle alterne fortune del piano grimildesco. Felice particolare narrativo, l’uso del mutismo di Cucciolo, sebbene brevemente disatteso per una parte della storia (quando i due nani e i due soldati sono scambiati, tutti e quattro sono in grado di parlare…). Sui disegni, ovviamente, la musica cambia… ma paradossalmente, la perfezione grafica rende alla volatilità della sceneggiatura un servizio inquietante, facendo sposare il “caricamento” eccessivo dei passaggi narrativi ad uno scintillio dinamico ed espressivo decisamente surreale.

                           E Martina? Avvalendosi come può dei disegni molto rigidi di un Giulio Chierchini (sostituito in corsa da Luciano Bottaro nelle tavole finali) ancora nella prima fase della sua carriera, il Professore confeziona una trama che passa dal subdolo all’agghiacciante, ma con un umorismo, un tempismo, una coerenza e una vivacità che disarmano qualunque giudizio accigliato e rendono la storia godibilissima, almeno per chi scrive questo pezzo. La Banda Disney e l’espresso di Natale è la storia migliore del numero. È, daccapo, un umorismo tutto martiniano, irripetibile, nel senso che è necessario non ripeterlo per non tradire i personaggi, e soprattutto per non scadere nel ridicolo. Ma, così com’è, è perfetto. 

                           Ma c’è un altro ma.

                           A pagina 206 compare una vignetta molto famosa. Anche troppo, come diremo fra poco. Ne riproduciamo qui sotto la versione originale e quella pubblicata invece sull’albo di cui ci stiamo occupando: la motivazione del rimaneggiamento è evidente. Eppure. Negli ultimi tempi sui Grandi Classici ci si sta curando di mantenere l’aderenza al testo originale, e ne sono la prova, del resto, gli intatti riferimenti all’impiccagione in questa stessa storia; ma in generale, tutto quanto riguarda violenza (nei limiti disneyani tradizionali, anzi molto meno, visto che la morte, ospite d’onore di praticamente tutti i Classici d’animazione, nei fumetti non compare quasi mai), aggressività, trucchi immorali di uno speculatore… tutto questo è mantenuto. Fa eccezione il riferimento razziale. Sincero e condivisibile disgusto dinanzi a un’uscita siffatta? Effetto della recente, nuova spinta di sensibilizzazione? Timore costante della redazione, al punto da non prendersi il rischio nemmeno previo disclaimer a piè di pagina nell’indice? Senz’altro, e sono motivazioni perfettamente comprensibili.

                           
                          Casacche a confronto

                           Ma c’è da sospettare che un quarto e fondamentale motivo sia ammissibile, ed è la sovraesposizione social di cui ormai godono quella specifica vignetta, quella specifica battuta, quelle risatacce che le numerosissime occorrenze di questo passaggio nel variegato mondo dell’out of context disneyano italiano ispirano, cercano, celebrano.

                           È comprensibile che l’accostamento “cromatico” della battuta in questione generi spiazzamento, forse sorriso, specie (anzi direi soprattutto) per disabitudine a quel linguaggio, e per comprensibile allergia al politically correct. Ma è veramente con la riproposizione virale di una vignetta di sessant’anni fa che si combatte l’eventuale ipocrisia di oggi? È con la messa alla berlina di un passaggio sceneggiato da un professore di lettere prestato al fumetto (e mai più restituito) che alimenteremo le nostre risate, in mancanza di adeguati stimoli che provengano dal presente? È destino che, ormai, per quel che concerne il fumetto italiano si debba ridere solo di scherno?

                           
                          Contesto: il 1960

                          Forse sì, chissà. E forse in ogni caso chi scrive avrebbe posto un disclaimer prima della storia e lasciato la vignetta intatta. Ma che proprio quella vignetta, e non ad esempio quelle della tentata impiccagione, o quelle con i riferimenti al tabacco, sia stata presa di mira, ci faccia riflettere. E ci ricordi che l’integrità del testo originario passa tanto dalla genuinità delle ristampe quanto dal tenere a mente che quelle vignette, appunto, risiedono in seno al testo originale. E se l’out of context funziona – benissimo – una volta, la sovraesposizione invece va a farsi caricatura, desemantizzazione, noia.

                           Se veramente si vuole essere “postmoderni” si metta in campo la propria creatività e il proprio pensiero, senza trincerarsi dietro lo spirito dei tempi. Magari anche basandosi su una vignetta fuori contesto di sessant’anni fa, se vogliamo, ma aggiungendoci sempre qualcosa. La trasfigurazione, arma potentissima e provvidenziale, affranca e specifica. Schiacciarsi, viceversa, sulla ciclicità dell’inattuale ci consegna ad una stanchissima e nervosa monotonia.



                          Voto del recensore: 3/5
                          Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                          http://www.papersera.net/wp/2021/01/31/i-grandi-classici-60/

                            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                            Risposta #1077: Domenica 31 Gen 2021, 18:42:48
                            Ottima recensione, Guglielmo, e riflessione condivisibile
                            Perchè di questo mondo siamo solo ospiti, fra i tanti. E non i padroni. Insieme abbiamo dimostrato tante cose, ma la più importante è che non esiste l'impossibile. Antidarwinista

                            *

                            Samu
                            Visir di Papatoa
                            PolliceSu

                            • *****
                            • Post: 2759
                            • Amante del Bel Fumetto.
                              • Offline
                              • Mostra profilo
                            PolliceSu
                              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                              Risposta #1078: Sabato 13 Feb 2021, 17:11:03
                              Seguo ininterrottamente i Grandi Classici dal numero 40 della seconda serie e, senza dubbio, posso affermare che il numero di questo mese sia, per me, il migliore da molto tempo a questa parte.
                              Esclusa la breve di 01 Paperbond e la storiellina con Newton, tutte le storie sono veramente riuscite.
                              A partire dall' ottima collaborazione Barosso-Pavese, che scrivono una storia divertente e frizzante che dà modo al genio di Romano Scarpa di esprimere al meglio la sua arte.
                              Molto particolare Pippo nel microcosmo, che consente a Luciano Bottaro di uscire dagli standard per dare sfogo a tutta la sua potenza creativa!
                              Carina davvero anche la breve con Paperina (del mitico Nino Russo  :D) che deve insegnare ad un pappagallo di "nobili origini" a dire -Voglio un biscotto! :))
                              Ma il top del top è sicuramente la sezione Superstar.
                              Maga Magò e il principe Charmant è una storia che, nella sua follia, mi ha fatto ridere di gusto, con un Macchia un po' meno temibile, ma non per questo da sottovalutare.
                              Poi abbiamo un capolavoro immortale del fumetto, la prima, inquietante apparizione del criminale più spietato di Topolinia.
                              Il mistero di Macchia Nera è un noir da cardiopalma dove il nostro piccolo Topo dovrà dare il meglio di sé per fronteggiare the blot!
                              Quanta perfidia c'è nelle trappole mortali che prepara ai danni del povero Mickey?
                              E quanto acume e quanto coraggio mostra Topolino nell' uscire "indenne" da queste situazioni e nello sconfiggere un nemico così terribile?
                              Veramente, un must!
                              Infine, ammetto di essere stato piacevolmente sorpreso dalla storia sceneggiata dalla "meteora" Roberto Renzi.
                              Davvero molto godibile, divertente, arguta, con un ottimo utilizzo dei personaggi, soprattutto di Eta Beta, vero risolutore di questo intrigante mistero.  O0

                                Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                                Risposta #1079: Sabato 13 Feb 2021, 21:18:47
                                Le due storie con macchia nera, la prima di gottfredson e la seconda con maga Magò, sono state già pubblicate in grande formato su tesori International

                                 

                                Dati personali, cookies e GDPR

                                Questo sito per poter funzionare correttamente utilizza dati classificati come "personali" insieme ai cosiddetti cookie tecnici.
                                In particolare per quanto riguarda i "dati personali", memorizziamo il tuo indirizzo IP per la gestione tecnica della navigazione sul forum, e - se sei iscritto al forum - il tuo indirizzo email per motivi di sicurezza oltre che tecnici, inoltre se vuoi puoi inserire la tua data di nascita allo scopo di apparire nella lista dei compleanni.
                                Il dettaglio sul trattamento dei dati personali è descritto nella nostra pagina delle politiche sulla privacy, dove potrai trovare il dettaglio di quanto riassunto in queste righe.

                                Per continuare con la navigazione sul sito è necessario accettare cliccando qui, altrimenti... amici come prima! :-)