Settembre, purtroppo, è per tutti un periodo che porta una “strana felicità” (cit. Jovanotti), ma che non sempre può essere colta da tutti, me compreso, per via dei vari ritorni a scuola e al lavoro. Ci provano i Grandi Classici a tirarci su il morale, con un altro ottimo numero: si comincia con Zio Paperone e il mistero del maniero (Pezzin-Cavazzano): la storia è ottima, con i ritmi frenetici e indimenticabile della coppia dei due Giorgi, con una storia assolutamente non banale. Forse non entrerà a far parte delle storie indimenticabili di Pezzin, però la storia è gradevole e i disegni particolare di quel periodo cavazzaniano. Segue la rara Pippo e il video-esame (Bottaro): solo alla terza ristampa, la storia segna il ritorno di Bottaro per la Disney, visto che la storia precedente a questa dell’artista Rapallese è datata 1984, mentre la storia di Pippo-Nocciola è del 92. Sicuramente non tra le più belle di questo ciclo, e che non raggiunge i livelli delle ultime storie bottariane con protagonista Pippo e la strega, con il picco raggiunto in Pippo e la corona delle streghe, ma la storia è comunque bella e mostra i primi segni di un Bottaro che si avvicina allo stile che lo contraddistinguerà negli ultimi anni di vita. Oltre a tutto ciò, si parla anche di una storia rara, il che aiuta.
Dopo una storia del Diario di Paperina e due brevi evitabilissime di Comare Orsa, si arriva alla sezione guest star, dedicata alla scuola. Ad aprire le danze Paperino e la scuola d’ardimento (Murry): solo nel titolo la storia richiama l’ambiente scolastico, mentre l’avventura narra le peripezie di Paperino e nipoti alla ricerca di un pappagallo. Classica breve da anni cinquanta, mentre Pippo e la grotta dell’Indiano Joe (Strobl-Liggera) porta lo stesso giudizio della storia precedente, con la differenza che non ho capito cosa c’entri con la scuola... Perché c’è Gilberto? Chi lo sa... Ma il piatto forte è Paperino e la scuola dei guai (Martina-Scarpa): una divertentissima storia di un Martina in forma smagliante, accompagnata dai disegni di Romano Scarpa; se la prima parte vede una serie di irrestibili gag ambientate nella scuola dei tre nipotini, nella seconda inizia l’avventura vera e propria, con un finale tipicamente del professor Martina. In chiusura una bella storia di Indiana Pipps con i disegni di De Vitae una storia di Zio Paperone che non è nulla di eccezionale. L’albo è comunque ottimo, anche grazie al mistero del maniero, al video-esame, alla scuola dei guai e, perché no, anche all’avventura di Indiana Pipps. La testata continua a presentare numeri di alta qualità, speriamo che la tendenza continui.