Caro Dominatore, un carissimo saluto inanzi tutto.Nella tua ultima recensione di questo Grande Classico scrivi:
Topolino e le manette magiche, che avrebbe anche uno sviluppo interessante e un minimo travolgente se non balzasse in mente ad ogni pagina che Macchia Nera potrebbe benissimo... tagliare il braccio a Topolino; insomma va detto che la storia appare un poco campata in aria in più punti.Macchia Nera potrebbe risponderti - magari chissà? - parafrasando la sua ultima affermazione nella sua prima apparizione che
non sopporta vedere il sangue a causa del suo cuore delicato. Tu dici, anche giustamente, che la storia
appare un poco campata in aria ma, francamente, faccio molta fatica a trovare storie con o senza Macchia Nera, che non abbiamo un qualcosa di campato in aria, a cominciare proprio dallo stesso Mistero, per non parlare del Doppio segreto o dei Re dei mendicanti e dunque i massimi capolavori. E per non parlare poi di quasi tutte le storie che da sempre ci accompagnano fino ai giorni nostri, ripeto, con o senza Macchia Nera.
Perdonami, ma mi rendo conto che quando prendo le difese di queste storie parla in me, senza ombra di dubbio, la fonte nostalgica e affettiva che ad esse mi legano ma, penso che sia molto importante che siano sempre recensite, contestualizzandole - lo so, questa mia parola, o a dir meglio, questo mio chiodo fisso rende i miei interventi ripetitivi, per non dire altro e me ne dispiace - e, in questo caso, l'importanza della storia
Topolino e le manette magiche è imprescindibile e va vista, nel quadro dell'evoluzione del personaggio Macchia Nera, innanzi e soprattutto.
In questa storia in nostro villain preferito, acquisisce in maniera definitiva - dopo il Re dei Mendicanti e le conseguenti Evasioni impossibili - quel suo essere, non solo un criminale solitario e che veste in nero, ma il ruolo di capo banda che, anche a viso scoperto e con una capacità di travestimento di grande spessore, si integra, ormai al 100% nella malavita topoliniana. Insomma, il lettore del 1962, sa ormai con assoluta certezza che non esiste più solo Gambadilegno ma c'è ora anche lui, Macchia Nera, con il quale Topolino deve fare i conti e, Macchia Nera è il vero capo della malavita di Topolinia anche se si continua a scrivere che Gambadilegno è il pericolo n. 1, se non altro perché, quasi sempre presente.
Già questo ruolo inedito per Macchia Nera era stato affermato - e con che spessore era stato affermato! - con il Re dei Mendicanti. Poi però, lo avevano ridimensionato con le Evasioni impossibili, ma da lì, a poco, con
Topolino e i malefici sette, ritorna a rivestire quello che gli compete nell'ambito della malavita topoliniana. la leadership assoluta. Poi seguiranno ancora alti e bassi, spesso un po' contraddittori, probabilmente legati all'autore di turno ... ma questo sono altre storie!