Quale sia il criterio preciso non lo so, forse non ce n'è nemmeno uno. Però sembra ormai consolidata la prassi di aprire il numero con una storia anni '90 Di De Vita o Cavazzano, poi una storia italiana meno recente, quindi due storie brevi americane e la sezione Superstar (dove è tuttora in corso un progetto di ristampa completa delle storie italiane uscite tra il 1949 ed il 1961, ovvero del periodo in cui c'era l'alternanza colori b/n, oltre ad una selezione di storie di origine americana dello stesso periodo; tale progetto, sebbene fosse in dirittura d'arrivo, è stato rallentato dalla decisione di ristampare all'interno della sezione stessa storie, prevalentemente classici di Scarpa, che vi sono già apparse. Questa decisione non la condivido, perché per questo si potrebbe utilizzare un'altra parte del mensile), quindi altre storie italiane, eventualmente anche provenienti anche da testate diverse da Topolino. Vige, comunque, in generale una selezione delle storie sia qualitativa che di rarità.
Non vedo, però, in che modo queste ristampe di storie già apparse nella testata un decennio fa dovrebbero "ridurre i costi di produzione". Forse potevano ridurli quelle che erano già disponibili inversione tuttocolore, ma ora che - a quanto sembra - le pagine originariamente in bianco e nero non vengono più colorate, questo non avviene più. Non è che pubblicando una storia irristampata da decenni vi don costi aggiuntivi: vengono comunque utilizzati impianti già digitalizzati e presenti negli archivi.
Prima di risponderti ho voluto ricontrollare, tramite l'INDUCKS, tutti i numeri dei Grandi Classici nuovi. Ora, ricontrolla magari anche tu se vuoi, ma in relazione al tuo discorso, le cose dovrebbero stare così:
1)
Topolino e il dottor Orridus è la prima storia - suppongo - che viene ristampata in questa testata alternando i colori al bianco e nero, venendo così ad infrangere quello che era uno dei principi su cui erano nati i nuovi Grandi Classici e cioè, ristampare tutte le storie a colori. La storia è già stata ristampata in tempi molto più recenti una volta. La svolta - se tale sarà - non può che essere salutata da me in maniera positiva perché fa ben sperare che in futuro si possa veramente ritornare a leggere con assai maggiore frequenza anche canovacci mai più ripubblicati se non negli Albi della Rosa.
2) Sui 32 numeri dei nuovi Grandi Classici fin'ora stampati solo 7 contengono storie italiane che sono state colorate ex-novo. Queste si trovano nel:
n.
4 Topolino e l'eco indovina, già ristampata su Albi della Rosa, Super Almanacco Paperino e Imperdibili per un totale di 4 volte.
n.
9 Paperino e l'uomo del diluvio e in questo caso si tratta di una ristampa unica in tempi recenti.
n.
11 I sette nani e l'infuso delle sette erbe altra unica ristampa in tempi recenti.
n.
12 Topolino e il Pippo del West selvaggio, già ristampato una volta in tempi recenti.
n.
15 Topolino e il pescatore solitario, stampa unica in tempi recenti
n.
25 Topolino e il 5170K scomparso, ristampato per la terza volta.
n.
30 due storie.
Paperino e il generale Lee, ristampato già altre due volte.
Eta Beta e il ladro collezionista già ristampato altre tre volte.
3) Tutte le altre storie italiane ristampate sulla testata, risalenti al periodo 1949 giugno 1961 e Almanacco Topolino erano già state ricolorate in altre pubblicazioni e spesso - se non sempre - vantano varie ristampe.
Ora, ognuno può leggere i dati come crede meglio ma, a me pare molto evidente, che solo 3 storie italiane in 32 numeri, possono vantare quello che fu il sacrosanto principio dichiarato nell'ultima fase dei Grandi Classici vecchi e che li fece veramente grandi e imperdibili e cioè, quello di sdoganare storie che non venivano più riprese dai tempi che furono.
Tu affermi con grande sicurezza che il progetto di ristampare quelle storie è tutt'ora in corso. Io spero e voglio continuare ad augurarmi che sia così ma, se il passo è questo, è probabile che molti di voi facciano la barba bianca ed io ... passi fra i più.
Per quanto riguarda invece le storie americane ristampate, sono abbastanza sicuro che siano in originale tutte a colori e che l'alternanza a colori b/n gli sia stata data in Italia per ovvie esigenze editoriali. Dunque se così è - salvo smentita ma che sia certa - vuol dire che riproporre storie americane - e non per niente ne hanno fatto a iosa - non richiede costi di colorazione.
Costi delle storie irristampate da decenni e storie ristampate negli ultimi 20/30 anni. Le storie irristampate 50 o 60 anni fa sono su supporti largamente superati dalle nuove tecnologie e, per tanto, vanno rifatti per poterli immettere nei sistemi di stampa computerizzati attuali. Da qui i maggiori costi per gl'impianti del passato rispetto ad impianti già resi attuali.