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I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale

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    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
    Risposta #840: Domenica 19 Apr 2020, 13:33:04
    Per i Ribelli di Brillifrilly è anche la prima ristampa integrale, rispettando la divisione in due puntate: nella ristampa sui Classici, l'unica da me letta finora, mancava anche l'ultima pagina, eliminata per non far tornare subito Topolino e Pippo a Topolinia e raccordare la storia con la successiva ambientata a Bagdad.
    « Ultima modifica: Domenica 19 Apr 2020, 13:36:18 da Gongoro »

      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
      Risposta #841: Domenica 19 Apr 2020, 14:40:11
      Per i Ribelli di Brillifrilly è anche la prima ristampa integrale, rispettando la divisione in due puntate: nella ristampa sui Classici, l'unica da me letta finora, mancava anche l'ultima pagina, eliminata per non far tornare subito Topolino e Pippo a Topolinia e raccordare la storia con la successiva ambientata a Bagdad.

      Già…"Toplino e la foto fatale".
      I Ribelli li ho anche nell'edizione originale del topo del 1968, quindi questa volta passo la mano.
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        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
        Risposta #842: Domenica 19 Apr 2020, 16:40:08
        non sembra un albo eccezionale ,la storia di Martina e´pluriristampata e quella di Siegel non ha disegni eccezionali Potrebbe essere interessante quella delle zanzareZA-ZA Le ultime due sono troppo brevi ,meglio una storia da 20 pagine che due da 10
        Al contrario, trovo che sia stata un'ottima idea ristampare Paperino e la vera storia della cimice Tuff-Tuff, apparsa prima d'ora solo sul volume Carl Barks - L'uomo dei paperi ottimamente commentato da Bramo. Io avrei incluso anche Zio Paperone sul trabiccolo, anch'essa mai ristampata, che ne costituisce un ideale seguito.
        "Coi dollari, coi dollari si compran le vallate / Così le mie ricchezze saran settuplicate" (da Paperino e l'eco dei dollari)

          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
          Risposta #843: Domenica 19 Apr 2020, 19:26:30
          non sembra un albo eccezionale ,la storia di Martina e´pluriristampata e quella di Siegel non ha disegni eccezionali Potrebbe essere interessante quella delle zanzareZA-ZA Le ultime due sono troppo brevi ,meglio una storia da 20 pagine che due da 10
          Al contrario, trovo che sia stata un'ottima idea ristampare Paperino e la vera storia della cimice Tuff-Tuff, apparsa prima d'ora solo sul volume Carl Barks - L'uomo dei paperi ottimamente commentato da Bramo. Io avrei incluso anche Zio Paperone sul trabiccolo, anch'essa mai ristampata, che ne costituisce un ideale seguito.

          Giusto Giona elogiare la pubblicazione della storia di Bottaro sulla cimice. Il trabiccolo invece non vedo come possa esserne un ideale seguito, se non nell'utilizzo esagerato delle distorsioni grafiche, che pero e una costante in tutta l'ultima, eccellente, fase produttiva del maestro di rapallo.

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            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
            Risposta #844: Lunedì 20 Apr 2020, 01:42:18
            e´possibile avere la copertina su questo topic oppure no
            come faccio a mettere immagine qui

              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
              Risposta #845: Lunedì 20 Apr 2020, 09:54:25
              e´possibile avere la copertina su questo topic oppure no

              Eccola qui. In generale, se non trovi le copertine sul topic puoi trovarle nel calendario: http://www.papersera.net/wp/calendario-delle-pubblicazioni/

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                Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                Risposta #846: Lunedì 20 Apr 2020, 11:21:41
                Sono molto indeciso, non ho mai letto i ribelli del Brillifrilly ma posseggo già originale e sequel della cimice Tuff-Tuff. Le altre storie non mi dicono molto... consigliate lo stesso l'acquisto?
                ex Paperinik il Templare e Volkabug, inventore dell'Immergrün; prima niubbo, poi lurkatore, adesso utente affezionato; secondo la monetazione antica TEMPLI*PAPERINICUS*E*PAPERIBUS*MIRUM

                  Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                  Risposta #847: Lunedì 20 Apr 2020, 12:49:44
                  Sono molto indeciso, non ho mai letto i ribelli del Brillifrilly ma posseggo già originale e sequel della cimice Tuff-Tuff. Le altre storie non mi dicono molto... consigliate lo stesso l'acquisto?

                  Per chi ama l'atmosfera cupa con un Pippo vagamente inquietante (almeno così lo interpreto io) dei gialli di Martina, sicuramente I Ribelli è imperdibile.
                  Poi, ovviamente, un conto è averla letta a 9 anni, un altro in età adulta.
                   
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                    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                    Risposta #848: Lunedì 20 Apr 2020, 18:13:50
                    grazie  a V per la bella copertina di un colore davvero insolito tra il blu e l azzurro
                    come faccio a mettere immagine qui

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                      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                      Risposta #849: Mercoledì 22 Apr 2020, 17:47:27
                      Le altre storie non mi dicono molto... consigliate lo stesso l'acquisto?
                      Io ho solo quella di Gancio ed è carina.

                      Mi ispira molto la siegeliana: com'è?

                        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                        Risposta #850: Mercoledì 22 Apr 2020, 21:14:15
                        Mi ispira molto la siegeliana: com'è?

                        La tua non è una domanda banale.
                        Io detesto quella sorta di universo parallelo torbido e inquietante creato da Siegel, quasi "un'altra Paperopolì" i cui abitanti sono cloni degli originali; uguali nell'aspetto ma difformi nella personalità, soprattutto quando i disegni sono di Scala, già di per se disturbante.
                        Ovvio che il mio giudizio sia conseguentemente negativo.
                        Ma c'è a chi piace e c'è a chi la mini-saga del giocattolaio è piaciuta.
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                          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                          Risposta #851: Giovedì 23 Apr 2020, 20:55:17
                          Recensione I Grandi Classici Disney 51


                           Perché i personaggi delle copertine cavazzaniane, da vari anni ormai, debbano indicarsi a vicenda con fare incoraggiante è mistero insoluto ai più. Forse essi soffrono di incertezza identitaria e debbono continuamente ricordarsi di essere se stessi, indicandosi. Chi può dirlo? Certo è che, seppure il concept appaia spesso bizzarro a causa di questo vizio, il tratto di Re Giorgio mantiene le copertine della testata regina dei mensili ai consueti livelli di freschezza. Ed oggi tocca a Paperino ed una tigre.

                           
                          Momenti di strabismo indotto.

                           L’occasione è fornita da un passaggio della bella storia di Bruno Sarda e Massimo De Vita, Paperino senza parole, avventura inusualmente presentata da Topolino in veste di regista. Quanto spesso i lavoratori, gli insonni o i quieti d’animo hanno desiderato innocentemente il sacrosanto silenzio? Capita anche a Paperino, che vedrà esaudito il suo desiderio… all’opposto di quel che si aspetta. Segue delirio kinneyan-hubbardiano con Paperino, Paperoga e Malachia, tradotto in Italia come Paperoga filosofo golosone, di quelli che chi scrive ha imparato ad apprezzare negli anni con gusto crescente, e che svolge la sua funzione reggendo (anche se meno di altre egregie sorelle) all’urto della ripetitività. Un po’ sacrificato il formato delle quattro strisce per pagina entro un contenitore che non gli è mai calzato convenientemente: difetto non da poco per una testata che pesca – e meno male – dal bottino degli albi a grande formato.

                           La scansione trocaica (breve/lunga) si ripete tre volte prima della sezione Superstar: la coppia detta è seguita da Topolino e la Regina d’Africa, di Romano Scarpa, e da Paperino e la sfida all’ultimo volo, di Marco Rota. Mai storie furono più diverse. Di ampio respiro geografico e densa di personaggi la prima, urbanissima e incentrata sul pernicioso duo Paperino & vicino la seconda. Gottfredsoniana la prima e barksiana la seconda, verrebbe da dire, tanto più che il Pippo “sedotto” era già stato materia per la penna di Walsh in Topolino e il deserto del nulla. Per la verità l’analogia regge solo per la storia di Rota, perfetta nel momento in cui si tiene conto che non chiede altro che divertire e anticipare il lettore sulla scia delle sue mille repliche barksiane.

                           
                          Il punto di non ritorno.

                           Invece, Scarpa mette in campo il trio Topolino/Pippo/Gancetto, senza troppo successo: Gancetto appare e scompare grazie alla possibilità di volare e non contribuisce seriamente alla vicenda se non in un finale un po’ frettoloso; Pippo si rende protagonista di alcuni stralci comici che impallidiscono di fronte allo Scarpa di vent’anni prima, e poi diviene promesso sposo della folle regina di uno staterello africano, Zenobia; Topolino segue la vicenda con un cipiglio unico e continuo, fino a trovare la soluzione per forza di un deus ex machina. I personaggi episodici (non Zenobia che – sic! – rivedremo in altre storie quasi tutte di Scarpa) consistono per lo più in tre tecnici cinematografici rapiti per motivazioni posticce e nel ciclico ministro assetato di potere, il quale non manca di ripetere fino allo stremo la sua invidia per Pippo in una quantità disarmante di vignette; senza ovviamente farsi mancare l’espressione allucinata tipica del secondo Scarpa, quanto di più inquietante e scioccante si sia mai prodotto in Disney.

                           Si sarà un po’ troppo severi con una storia di Scarpa? Non si dovranno forse ricordare i disegni tirati a lucido, il supposto brivido dell’ignoto e dell’esotico, la sana presa di coscienza da parte di Pippo e compagni del fatto che l’Africa non è la terra dei selvaggi – se mai lo è stata? Forse. Però si rimpiange uno Scarpa vivo e coraggioso, sempre pronto alla virata imprevista condita dalla grazia sua impareggiabile, si sente inevitabile il confronto con un’altra storia esotica, un altro, discretissimo personaggio regale femminile: Kalhoa. E con un’altra storia, questa quasi coeva, che segna forse il testamento avventuroso di Scarpa e si dipana in maniera commovente nel nuovo tempo che l’autore si trovava a vivere, i diabolici anni Ottanta: L’enigma di Brigaboom. Ma questa – per l’appunto – è un’altra storia.

                           E a proposito di Brigaboom: Scarpa assegna ad una vignetta su quattro un doppio riquadro contornante. L’intento è quello di replicare l’importanza assegnata alla vignetta finale di ogni striscia nelle strip-stories, appunto. Un esperimento buffo e non particolarmente efficace forse, che si dispiegherà più sistematicamente con le storie a strisce anni dopo.

                           L’ombra di Jerry Siegel, che sembra davvero far capolino nei passaggi più bizzarri della sceneggiatura scarpiana, prende corpo in Le Giovani Marmotte e il ritorno del Giocattolaio. Storia pienamente siegeliana, sulla quale poco c’è da dire, se non che il Giocattolaio si scatena come non mai dando luogo a beffarde lotte aeree fra mostri meccanici ed iperboli simili. Punto debole il finale, affrettato e calato dal cielo; ma nessuno vorrà mai davvero chiedere a Siegel qualcosa di più.

                           Segue Tip e Tap e l’ora legale, veloce divertissement barossiano. Serie di peripezie urbane rispetto alle quali il lettore ha già l’occhio avvertito dal titolo, e che mette in luce un Massimo De Vita marcatamente ispirato a Paul Murry, che del resto era uno dei riferimenti del Topolino classico d’oltreoceano.

                           
                          Una perla fulminante tipicamente martiniana.

                           Ma passiamo alle Superstar: anzitutto Zio Paperone e la gara sul fiume. E… che si deve dire? È un Barks orgoglioso di esserlo, tanto basti, e a poco valgono per snaturarlo gli oboli pagati alla promozione di Disneyland; questa è inoltre la storia che sarà ripresa nell’episodio fluviale della Saga di Paperon de’ Paperoni. Paperino e il giubileo del fantastilione (qui in versione integrale) è invece opera di un buon Martina, con il consueto condimento di equivoci e reindirizzamenti iperbolici, il tutto guidato da un Paperone che viaggia verso il suo avventuroso passato con un animo giocoso e beffardo (stralunato dai disegni di un Giuseppe Perego ancora in vena) che meriterebbe d’esser visto più spesso in luogo della ormai usuale e indifferenziata nostalgia.

                           Storia di media fattura quella che segue, su testi di certi Brian Claxton e Bob Bartholomew – non altrimenti noti a chi scrive – e disegnata da un eccellente Luciano Gatto. Daccapo, anche qui il finale appartiene ad una cerchia nota e ristretta – ma tant’è. Gradevoli – e ben rese ai disegni – le disavventure dei Paperi in terra di… Yukorage.

                           E a chiudere l’albo una ben strana e fulminea storia di Carl Barks, assai poco pretenziosa ma impreziosita dalla messa in scena dell’equivoco portante: una banalità, ma di quelle che il maestro dell’Oregon sapeva rendere briose e capaci di destare un bel sorriso.

                           Infine, un’annotazione importante. Trovate una controparte alla recensione in un video realizzato dal nostro altissimo artefice, Fabio Del Prete, al soglio Fisbio. Il The Fisbio Show, finora specializzato in Topolino e saltuarie incursioni al di fuori, da un paio di uscite ha dedicato attenzione anche alla nostra testata d’elezione.

                           A risentirci presto dunque: buona lettura dei Grandi Classici!



                          Voto del recensore: 3/5
                          Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
                          http://www.papersera.net/wp/2020/04/20/grandi-classici-51/

                            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                            Risposta #852: Venerdì 24 Apr 2020, 13:39:48
                            Anteprima: avete idea delle storie su libri omaggio per abbonati a cui si riferiscono?
                            Luca Giacalone

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                              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                              Risposta #853: Venerdì 24 Apr 2020, 17:33:52
                              Sì, negli anni 70 agli abbonati veniva recapitato in omaggio un bel volume cartonato tendenzialmente dedicato ad un personaggio Disney (ti faccio qualche esempio: Trilogia di Topolino, Le Follie di Eta Beta, Le grandi storie di Qui, Quo, Qua, I clamorosi colpi della Banda Bassotti, Paperino Superstar, e tanti altri). Nei primi volumi le storie erano tutte in bianco e nero, successivamente si passò all'alternanza bn/ colore. Contenevano storie classiche: io ho conosciuto Macchia Nera e Giuseppe Tubi grazie alla Trilogia di Topolino, le prime storie con Eta Beta, quando ancora mangiava piume di piccione prima di passare alla naftalina, grazie al volume dedicato, la prima apparizione in una tavola a fumetti dei tre nipotini a casa di Paperino nell'altro volume che ho citato sopra. In un altro volume, Dollari e Spiccioli, erano contenute molte delle strisce di Al Talafierro dedicate a Paperone. Ricordo anche che ogni volume si apriva con un articolo di presentazione molto ben fatto. Si tratta di storie tutte meritevoli di essere inserite nei Grandi Classici.
                              « Ultima modifica: Venerdì 24 Apr 2020, 17:44:07 da Vito65 »

                                Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                                Risposta #854: Venerdì 24 Apr 2020, 18:40:35
                                Grazie Vito, molto interessante!  🙂
                                Luca Giacalone

                                 

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