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I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale

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    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
    Risposta #930: Venerdì 17 Lug 2020, 02:53:30
    mi lasciano un po perplesso Pippo e il venditore di stress e Zio paperone e il diario segreto che mi sembrano non aver niente di cosi notevole da venire inserite nell indice
    come faccio a mettere immagine qui

      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
      Risposta #931: Venerdì 17 Lug 2020, 14:43:09
      Che fine avrà fatto François Corteggiani?
      “O con amore o con odio, ma sempre con plutocratica sicumera”.

        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
        Risposta #932: Venerdì 17 Lug 2020, 15:23:17
        Il ritorno di Rebo vale l'acquisto, poi ci sono anche Il ratto di Brigitta e l'Ultimo Balabù, decisamente volume da prendere per chi non ha queste storie. Però il razzo interplanetario andava inserito, o almeno messo in un numero antecedente quello del Ritorno di Rebo...
        Il radical chic è l'esempio più sporco e osceno di chi finge di perdere il proprio ruolo sociale per mantenerlo
        (G. Testori)

          Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
          Risposta #933: Sabato 18 Lug 2020, 09:54:23
          Ho il volume 55 fra le mani e ancora non mi capacito di come possano aver pubblicato il secondo episodio della saga di Rebo senza il primo (ma con la copertina che rimanda proprio all'episodio del 1960).
          Io vorrei solo sapere perché. Redattori e curatori Panini, perché ci odiate così tanto? Cosa vi abbiamo fatto di male?

          Incredibile sciatteria, l'unica cosa che giustificherebbe questa scelta è il fatto che abbiano problemi a stampare le tavole di quella storia. Se non sbaglio doveva essere pubblicata anche su Paper Fantasy 4 qualche tempo fa, come da annuncio su Anteprima, ma poi era saltata forse per la stessa ragione...

          Non so se hanno avuto difficoltà pratiche, di sicuro nel volume non c'è alcun accenno a problemi di sorta, si nomina la storia precedente e si presenta la seconda come se niente fosse.

          Basisco.

          I problemi potrebbero anche esserci, dato il precedente della stessa storia annunciata e poi saltata su Paper Fantasy. Curiosamente, comunque, è apparsa in Francia (e per la prima volta!) nell'ottobre scorso su Picsou Magazine, interamente a colori ed in versione integrale.

          Riguardo la testata in generale, è vero che la scritta di vanto per la pubblicazione delle storie in versione originale è assurda. Seguendo l'apparente criterio, allora tutte le storie sono in versione originale, che siano come nella prima edizione, ricolorate, riletterate, censurate o tagliuzzate in vario modo. Ma la cosa curiosa è che questa scritta appare oggi anche nei sommari di molte altre testate.

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            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
            Risposta #934: Domenica 19 Lug 2020, 21:40:08
            mi sembra strano che ci siano problemi nel ripubblicare la prima storia di Rebo con tutta la tecnologia che la stampa in generale ha oggigiorno a disposizione
            come faccio a mettere immagine qui

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              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
              Risposta #935: Lunedì 17 Ago 2020, 12:30:32
              Recensione I Grandi Classici Disney 55


               A volte capita di inciampare.

               Nemmeno i migliori sono esenti da questa regola non scritta e, ogni tanto, l’errore bussa alla porta di chiunque. È esattamente quanto accaduto nel numero di luglio 2020 dei Grandi Classici con ciò che potremmo ribattezzare l’affaire Rebo, che letto alla francese sembra sufficientemente chic; l’alternativa, più letteraria, potrebbe essere un virtuosistico Quer pasticciaccio brutto de via Rebolana, ma ci atteniamo ad una più sobria e meno vernacolare francografia. Il fatto in realtà è molto semplice ed è riassumibile in poche parole: il Rebo di Luciano Bottaro atterra sulla seconda serie del nostro mensile Disney preferito, e fin qui gaudeamus igitur!, eppure non lo fa con Paperino e il razzo interplanetario, la prima storia del ciclo, ma con Paperino e il ritorno di Rebo, il sequel.

               La situazione è stravagante. Non è un caso simile, poniamo, alla saga bottariana di Nocciola, le cui storie sono tutte abbastanza slegate tra loro, rette dall’unico refrain di “Pippo che non crede alle streghe”. In quella possibile circostanza si può rendere più spendibile un topos costruito e reiterato su un personaggio in passato abbastanza ricorrente, o comunque noto al pubblico italiano: l’ordine cronologico non è obbligatorio. Qui si sarebbe trattato, invece, di presentare adeguatamente a una nuova generazione di lettori una serie molto poco conosciuta, basata sulla reinterpretazione di un iconico personaggio del fumetto fantascientifico dell’anteguerra, opera esclusiva del suo rapallese (ri)creatore coadiuvato ai testi da Carlo Chendi nel 1960. Una condizione evidentemente peculiare. È vero, si potrà obiettare, Il razzo interplanetario era già comparso sui Grandi Classici… ma nel 2006, quattordici anni fa. E sì, è vero, la storia è stata ristampata anche in una veste editoriale ben più lussuosa e prestigiosa, su Tesori Disney… ma nel 2010, dieci anni fa.

               
              Scusi, ci conosciamo?

              Riproporre così, ex abrupto, il grande ritorno di un personaggio che la maggior parte dei lettori più giovani non ha assolutamente presente è quell’inciampo di cui si diceva all’inizio di questa recensione. Per di più nell’editoriale di Lidia Cannatella si esplicita il fatto che il Razzo «in pratica è il capitolo precedente alla storia che vi apprestate a leggere». Non esattamente quello che ci si aspetterebbe dalla miglior testata dell’edicola disneyana in circolazione al momento. Molto probabilmente ci saranno stati problemi tecnici per reperire e ristampare la prima storia di Rebo, dalla foliazione alla disponibilità degli impianti delle tavole originali, ma questo non possiamo saperlo. Fino all’ultimo l’eventualità che addirittura primo e secondo capitolo della saga di Saturno fossero presenti nello stesso albo – tutto sommato improbabile, ma Disney non insegna (a tradimento) che “i sogni son desideri”? – è stata valutata da qualche sparuto gruppuscolo di lettori forti dei periodici disneyani, scrivente compreso. La copertina di Giorgio Cavazzano, col suo Rebo autoindicante, sembrava fornire un ulteriore indizio: il papero robottino in primo piano, protagonista di divertenti siparietti nell’avventura del 1960, parlava da sé.

               Insomma, un po’ di amarezza c’è, non si può nascondere. Del resto la politica dei Grandi Classici si è sempre fatta notare per la lodevolissima attenzione ai particolari: saghe e serie ristampate il più possibile in ordine cronologico (Reginella, ad esempio, ma anche Atomino, C’era una volta nel West… – al momento interrotta –, Le Tops Stories – elargite col contagocce –,  e così via), oppure, nel migliore dei casi, abbiamo goduto di primi capitoli ed eventuali seguiti riuniti nello stesso volumetto. Lo abbiamo visto di recente con la Cimice Tuff-Tuff nel n. 52: originale barksiano e sequel bottariano per la prima volta insieme in 18 tavole di elevata comicità e sperimentazione grafica. Si potrà obiettare che in quel caso si è trattato di poche pagine, complessivamente parlando, facili da gestire. Qualche anno fa, però, Il Dottor Paperus e Paperino e il seguito della storia (guarda caso, di nuovo Bottaro) sono state riproposte entrambe nel n. 335 della vecchia collana. Una vera e propria chicca.

               
              Dicesi “continuity”

              Così non è andata stavolta, ahinoi, e la sensazione che potrà provare un ragazzino sfogliando l’albo sarà la medesima dei suoi omologhi degli anni Novanta: ritrovarsi il dittatore di Saturno su Topolino senza conoscere, probabilmente, Il razzo interplanetario. In una parola, straniante.

               Insomma, sembra essere davvero sfortunata la prima apparizione del Rebo disneyano, almeno ultimamente: già annunciata in ristampa sul quarto volume del redivivo Paperfantasy nel 2018, senza felice esito in una testata che di lì a poco avrebbe riproposto addirittura il poco digeribile (per i canoni odierni) Mistero di Marte di Pedrocchi, eccoci qui a commentare la seconda sparizione del Razzo. E se il problema, in fin dei conti, fosse la sorte di un certo automa ordinata dal crudele dittatore di Saturno? D’accordo, a pensar male si fa peccato, come diceva Colui, però…

               Va bene, finiamo questa (pur necessaria, per quanto emozionale) filippica e andiamo avanti. Il ritorno di Rebo risalta ed è senza dubbio tra le storie migliori ristampate sui Grandi Classici negli ultimi anni: è Bottaro, lisergico e allucinatissimo quasi all’ennesima potenza, con il suo grande tocco da Maestro nella fase finale di una lunghissima carriera. L’autore si diverte, e pure tanto, contorcendo, gonfiando, allungando e appiattendo i personaggi in gustosissime sequenze e in quadruple graficamente spettacolari. Una personale rivoluzione stilistica che Bottaro avrebbe rafforzato sulle pagine di Topolino con le storie prodotte nell’ultimo decennio della sua vita, in totale dialogo con le meravigliose deformazioni e sperimentazioni che, più o meno nello stesso periodo, stava regalando ai lettori del Giornalino con la saga del Castello dei sogni, nonché dirette discendenti della sua versione di Pinocchio e delle serie di Pon Pon e Redipicche.

               
              Umorismo bottariano, ne vogliamo ancora!

               Non andremo oltre: Luciano Bottaro è stato un genio assoluto del fumetto e andrebbe riscoperto il più possibile, sia per quanto riguarda il suo lavoro coi personaggi Disney, sia per la sua multiforme produzione extradisneyana. Per ora non possiamo fare altro che augurarci di trovare presto le successive storie del ciclo di Saturno contro Paperopoli, Alla ricerca del papero virtuale e Paperino e l’invasione di Giove, in cui lo sperimentalismo bottariano raggiunge vette apicali.

               Parlando d’altro, l’albo offre un’ottima sezione Superstar dedicata al sessantesimo anniversario della prima apparizione di Brigitta MacBridge. La sua storia d’esordio è ristampatissima, certamente, ma è al contempo imprescindibile in questo caso nel trittico (+ uno) delle prime occasioni in cui la romantica papera ha iniziato a dare filo da torcere al suo recalcitrante obiettivo sentimentale.

               Abbiamo una scrittura di Paperone che forse è tra le interpretazioni migliori sfoggiate dalla scuola italiana: Scarpa, nell’Ultimo balabù, dimostra di conoscere profondamente il carattere di un personaggio che aveva all’epoca appena tredici anni di vita e già tre letture differenti per quanto riguarda la sua caratterizzazione, da Barks a Martina passando per lo stesso Maestro veneziano. Qui Paperone è un vecchio eccentrico con tanti soldi da proteggere dalle fosche ombre di un infausto matrimonio e, al contempo, da spendere e spandere pur di evitare ulteriori, morbose avances da parte della sua pretendente. Scarpa guarda allo Scrooge McDuck barksiano, ma da esso trae un personaggio se possibile ancor più sfaccettato: il balabù del Borneo, così come il kaibì, è un nuovo esponente del bestiario scarpiano ed è qui l’oggetto magico che dà il via all’azione (già nella memorabile vignetta con Paperone che si fa la barba al mattino), che va trovato nell’intrico pluviale malese, che infine risolve – attraverso l’intervento di Brigitta e dei nipoti – la situazione, lasciando ampio spazio a lati interessanti della complessa psicologia dell’anziano papero.

               
              Angoscia e suspense

               Il ratto di Brigitta è invece una commedia degli equivoci condita con un po’ di giallo urbano, memorabile sia per il debutto del cialtronesco Filo Sganga sia, soprattutto, per le numerose gag escogitate da Scarpa per raccontarci qualcosa in più sulle idiosincrasie paperoniane e sulle sue effettive priorità, affettive e non.

               
              Un vero gentilpapero

              Nelle due storie successive Brigitta è in mano ad altri autori: La pepita Dolly (Pavese/Carpi), nella quale la papera sfoggia un notevole becco da piciforme, sfrutta l’eterno palcoscenico della messinscena western per consolidare il rapporto tra i personaggi anche in un contesto fuori dal tempo e dallo spazio della Paperopoli moderna; Il diario segreto (fratelli Barosso/Perego) è invece l’esatto contrario, una storia totalmente calata nella realtà mondana e per certi aspetti materialisticamente superficialotta dei primi anni Sessanta, divisa tra la festa di fidanzamento ufficiale tra Brigitta e Paperone da un lato, e la Hollywood degli sfarzosissimi villoni delle stelle del cinema dall’altro.

               Sostanzialmente la panoramica sulle origini della tenace corteggiatrice del favoloso magnate scozzese è l’altra perla di questo albo: Rebo e le Superstar valgono la spesa per un volume che, evidenti criticità a parte, è comunque molto buono.

               Per completare il quadro, la trentina scarsa di pagine rimaste sfigura un po’ con una serie di storielline non memorabili. Al netto di due autoconclusive da una tavola ciascuna, abbiamo un Paper Bat brasiliano, Pippo e Gancio francesi e una simpatica breve dei Barosso disegnata da un giovane Massimo De Vita, Topolino e la motomania. Non è tantissimo, specie se paragonato al resto del menù di luglio, ma sono avventure utili per riprendersi dalle montagne russe bottariane e per prepararsi, nella maniera più classica possibile, alla sezione monografica su Brigitta 60.



              Voto del recensore: 3/5
              Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
              http://www.papersera.net/wp/2020/08/17/i-grandi-classici-disney-55/
              Homo viator

              Omnia tempus habent, et momentum suum cuique negotio sub caelo

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                Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                Risposta #936: Giovedì 20 Ago 2020, 04:28:27
                Chiedo se e´gia  stato aperto il topic del numero 56
                come faccio a mettere immagine qui

                  Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                  Risposta #937: Giovedì 20 Ago 2020, 12:15:48
                  Oggi non ho trovato in edicola il n. 56 di agosto, non è ancora uscito?

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                    Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                    Risposta #938: Giovedì 20 Ago 2020, 12:27:52
                    Oggi non ho trovato in edicola il n. 56 di agosto, non è ancora uscito?
                    Guarda gli ultimi post del seguente topic e capirai di più.
                    http://www.papersera.net/forum/index.php/topic,13610.msg574871/boardseen.html#new

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                      Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                      Risposta #939: Giovedì 20 Ago 2020, 14:42:06
                      Chiedo se e´gia  stato aperto il topic del numero 56
                      Eccolo qua, io l'ho trovato ieri in edicola ;)

                      Una dimensione a misura di Paperone (intro di Lidia Cannatella)
                      Zio Paperone e la proposta dell'alter-ego (Rudy Salvagnini, Giorgio Cavazzano)
                      Paperoga e le nozze alla montanara (Dick Kinney, Al Hubbard)
                      Paperino e lo sprint fulminante (Osvaldo Pavese, Romano Scarpa)
                      Topolino e i bottoni a tre buchi (Roberto Catalano, Pier Lorenzo De Vita)
                      Zio Paperone e i pellicani ruba-dollari (Disney Studio, Romano Scarpa)

                      Quel genio di Newton (intro di Luca Boschi)
                      Archimede e il nipote Newton (Vic Lockman, Phil DeLara)

                      Indiana Pipps e il problema 4x4 (Massimo Marconi, Massimo De Vita)

                      STORIE SUPERSTAR - È lui o non è lui? (intro di Luca Boschi)
                      Topolino e il ritorno di Macchia Nera (Cecil Beard, Paul Murry)
                      Paperino e il suo fantasma (Guido Martina, Giovan Battista Carpi, Giulio Chierchini)
                      Paperino e la sposa persiana (Carl Barks)


                        Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                        Risposta #941: Giovedì 20 Ago 2020, 14:58:42
                        Tre sezioni al posto delle solite due?

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                          Risposta #942: Giovedì 20 Ago 2020, 15:16:33
                          L'unica vera cosa che mi interessava di questo numero era l'esordio di Newton che non avevo mai letto, ma ero curioso di leggere, considerando che ho apprezzato il nuovo ciclo di Nucci. Infatti, a parte il ciclo di Nucci, di storie in cui compare Newton ne ho lette pochissime (ad esempio in alcune delle GM compare: queste le ho lette nei nuovi Manuali). Prima di leggere la storia, ho letto l'articolo di Luca Boschi "Quel genio di Newton" e mi sono stupito del fatto che questa fosse la prima ristampa dopo la pubblicazione sul vecchissimo numero di Topolino. Poi sono andato a controllare su Inducks ed effettivamente è così! Wow! Praticamente è come avere una storia inedita, perché scommetto che in pochi avevano già letto il Topolino originale. Comunque la storia risulta abbastanza breve, ma carina. Sono rimasto solamente un po' perplesso del fatto che Newton la prima volta compaia così, come se nulla fosse. Come se ci fosse sempre stato. Invece da una storia di esordio di solito mi aspetto che ci sia l'incontro tra un personaggio noto (Archimede) e quello nuovo (Newton, perché magari Archimede non sa di avere un nipote, finché non gli viene presentato dal/dalla fratello/sorella). Sta di fatto che la storiella è molto leggera e piacevole alla lettura.

                            Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                            Risposta #943: Giovedì 20 Ago 2020, 15:28:00
                            La sezione superstar di questo mese la trovo particolarmente succosa. Ho già letto "Il ritorno di Macchia Nera" e, nonostante non sia paragonabile a pietre miliari come il "Mistero" e il "Doppio Segreto", l'ho trovata carina, con un colpo di scena finale abbastanza spiazzante, ma con atmosfere forse un po' troppo soft per contesto, trama e personaggio (ma, d'altronde, anche per questo motivo, dopo il capolavoro di Gottfredson e DeMaris, in America Macchia Nera ha perso quel fascino che ha conservato per lungo tempo in Italia). Interessante, comunque da un punto di vista filologico.
                            « Ultima modifica: Giovedì 20 Ago 2020, 15:30:38 da Atius »
                            O Patria, mia solleva il capo affranto / Sorridi ancora, o bella tra le belle / o madre delle madri asciuga il pianto! / Il ciel per te s'accenda di fiammelle / Splendenti a rischiarar ancor la via / Sì che tu possa riveder le stelle! / Dio ti protegga Italia, così sia.

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                              Re:I Grandi Classici Disney (Seconda Serie) - Discussione Generale
                              Risposta #944: Giovedì 20 Ago 2020, 16:30:55
                              Cosi ,di primo acchito , mi sembra un indice molto valido .Forse l unico difetto e´che le storie tratte dall almanacco possono non rendere al massimo su un formato come quello dei Grandi Classici, essendo suddivise in quattro file di vignette per pagina anziche´tre
                              « Ultima modifica: Giovedì 20 Ago 2020, 16:59:09 da Baraquack »
                              come faccio a mettere immagine qui

                               

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