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Topolino 3510

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di Guglielmo Nocera

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Gli Evaporati: La città delle nebbie
Pianeta Paperone: Il potere della teca
Il principe delle nebbie - Terza parte
Archimede e l'automa auto-apprendente
Paperino e l'altruismo zoologico

Topolino 3510

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    Re:Topolino 3510
    Risposta #30: Sabato 4 Mar 2023, 15:35:47

                                   

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      Risposta #31: Sabato 4 Mar 2023, 19:39:56
      La cosa interessante di questo schizzo è che il disegnatore (in questo caso Mastantuono) sapeva che ci sarebbe stato lo strillo e ne ha predisposto la localizzazione.

      Ciao!

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        Re:Topolino 3510
        Risposta #32: Domenica 5 Mar 2023, 00:13:58
        Perdonate il doppio post ma sono due argomenti distinti: ho apprezzato tantissimo che il gadget della limousine si rifaccia quasi completamente al design di Marco Rota della storica auto di Zio Paperone.

        Ciao!

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          Re:Topolino 3510
          Risposta #33: Domenica 5 Mar 2023, 11:06:44
          Intendi dire che Marco Rota disegnò i modellini della Politoys dei primi anni '70 che però si rifacevano ai disegni nei fumetti della limousine disegnata da Romano Scarpa nella seconda metà dei '60 (sebbene l'immagine risalga ad una storia del 1970)

                                                                                     

                                                                                   

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            Risposta #34: Domenica 5 Mar 2023, 11:09:24
            Non so se anche Scarpa la disegnasse così, però parlo del Rota attuale, guarda anche la storia di questa settimana di Pianeta Paperone, la somiglianza è lampante.

            Ciao!

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              Risposta #35: Domenica 5 Mar 2023, 16:07:33
              Recensione Topolino 3510


               Eccola finalmente, Gli Evaporati, introdotta da settimane di (apprezzate) pagine di strillo e (encomiabili, ma un po’ stancanti se non controproducenti) batteria di elogi preventivi in sede di editoriali del direttore.

               Bruno Enna è – finalmente e una volta per tutte – padrone del campo, “a briglia sciolta” come ci era stato anticipato, e si cala con sicurezza nel modo di sceneggiare “come fosse una serie televisiva” sempre più presente nelle storie a puntate degli ultimi anni.

               Ma andiamo con ordine. Anzitutto il canovaccio, inedito e intrigante, presentato subito con forza e senza orpelli per far capire al lettore che si fa sul serio. Il tono della vicenda è – almeno comparato agli standard topolineschi – selvatico, nervoso, privo di punti di riferimento.

               Il cast, quello topolinese completo, ma completamente spiantato dalla sua comfort zone e catapultato in un futuro letteralmente apocalittico in cui una nebbia inesorabile e imprevedibile eradica chiunque trovi per la sua strada. I personaggi, nell’attesa del ritorno di Topolino, sono di volta in volta divisi e riuniti con la maestria di chi sa bene come si gestiscono i comprimari senza impastarli in un anonimato uniforme.

               I tempi dell’azione, serrati e vigorosi, forse con qualche momento di straniamento dovuto alla scelta di applicare fino in fondo delle scelte cinematografiche che il fumetto, in assenza di stacchi lunghi, effetti sonori e musica, supporta come può.

               
              Inquietudine

              Ad esempio, chi scrive ha avuto un momento di perplessità nella connessione tra il momento in cui Topolino insegue Minni alla fine della scena ambientata nella prima notte di nebbia e la tavola successiva, molto probabilmente a causa dell’ingannevole rallentamento del ritmo suggerito dai “cartelli esplicativi” nella quadrupla del parco.

               E poi i disegni, opera di un Davide Cesarello ispiratissimo, forse più a suo agio nel dare il tono della vicenda sull’espressività e sulla gestualità dei personaggi, azzeccatissimi, che in quella densità di atmosfera e di sfondi che avrebbe potuto assegnare alla nuova, disperata dimensione in cui i personaggi si muovono una cifra ancora più memorabile.

               La marcia, sia a livello di testi che di disegni, è comunque ingranatissima e si respira a tratti un’atmosfera da X-Mickey. Ad un ritorno in campo di Topolino, il protagonista come si diceva tenuto sapidamente fuori scena per buona parte della puntata, alludono le ultime due pagine ambientate in un mare in tempesta.

               Di nuovo, chi scrive ha accusato un minimo scarto tra le potenzialità cinematografiche di questa scelta (un vero e proprio cliffhanger) e il suo impatto fumettistico: come se due pagine messe lì all’improvviso fossero troppo isolate per un cliffhanger e troppo poche per un segmento di narrazione vero e proprio.

               Ma anche se così fosse, l’esperimento vale appieno eventuali sbavature (che tali siano, poi, dipende dal gusto del lettore), e contiamo anzi su ulteriori audacie a livello di sceneggiatura quanto di disegni.

               
              Mad Mouse: Fury Horse[/size][/i]

               Ma – ahinoi – la musica cambia repentinamente già dalla storia successiva I cimeli di Paperone – Il potere della teca (Vito Stabile/Marco e Stefano Rota). Basti dire che, per portare avanti una serie eroica ma in endemica crisi di materiale qual è Pianeta Paperone, mandata avanti con cuore dalla fiamma ardente della passione del suo sceneggiatore per il personaggio, ma da poco altro in più, questa settimana si puntano i riflettori sulla teca che custodisce la Numero Uno.

               Da una parte, Amelia spera di usarne il potere che avrebbe ereditato, per osmosi, dalla moneta stessa; dall’altra, la teca è fonte di ispirazione professionale ed esistenziale per Battista, il che farà ritorcere l’esperimento magico di Amelia contro di lei. Simpaticissime trovate come il “platano acciuffatore da guardia” non riescono, purtroppo, a sollevare la stanchezza dello spunto, tanto che le preferiremmo ardentemente, senza offesa, spese su ben altri soggetti.

               Ed eccoci poi alla terza puntata de Il principe delle sabbie, su testi di Alex Bertani e Francesco Vacca e disegni di Giuseppe Facciotto. Ci siamo già spesi la scorsa settimana sugli ottimi disegni di un lanciatissimo Facciotto, che non delude neppure in questo caso. La trama se la prende, come si suol dire, con calma, rivelando i suoi snodi con parsimonia e indulgendo forse un po’ troppo a sforzi emotivi che appesantiscono un pochino lo svolgersi dell’azione.

               
              Alla via così[/size][/i]

               Per ora assistiamo al tentativo di Macchia Nera – come già detto, un personaggio molto ben usato in questo ciclo – di tendere una trappola ai protagonisti, e alla comparsa di un nuovo personaggio, “interpretato” da Eta Beta, che funziona anch’esso molto bene. Il dubbio comincia (forse in maniera un po’ repentina, ma tant’è) a scavare crepe nella combriccola dei buoni.

               La storia successiva, Archimede e l’automa auto-apprendente, di Giovanni Di Gregorio e del promettente Federico Butticè, è come si suol dire la classica parabola dell’invenzione a doppio taglio, se non fosse che il finale, impreziosito da un climax umoristico ritagliato nel lessico scacchistico, non si risolve con la solita delusione seguita da inseguimento bensì con un colpo di fortuna. Finale servito dai buoni auspici di un inatteso Paperoga che, seppure deus ex machina non richiesto, regala quanto meno una variazione al canovaccio classico.

               Nonostante la storia non dica molto, si fa apprezzare la linea di Butticè, magari ancora un po’ arroccato sulle fisionomie frecceriane ma – almeno a quel che appare da questa prima prova – dotato di un bel gusto per la caricatura che ci auguriamo sbocciare al meglio in futuro.

               Infine, Paperino e l’altruismo zoologico, di Riccardo Pesce e Massimo Fecchi. Chi scrive deve premettere di provare un affetto incondizionato per l’armonia dello stile di Fecchi, e pertanto accoglie sempre queste storie con una “pre-sensazione” piacevole. E ciononostante, l’impressione è che l’avventura in questione si fenda come la panna nel giro di pochi secondi, partendo da premesse blande e risolvendosi in un finale interlocutorio.

               Menzione speciale per l’autoconclusiva in calce al numero: non, per una volta, l’esercizio di stile o la freddura invereconda, ma il ritorno dei gloriosissimi Minima Paperalia (Provar l’ebbrezza il titolo di questo episodio): i “ciak” che non hanno bisogno di un’idea o di un momento comico ispirato, ma solo di essere scemi a dovere e disegnati dal Vate della scemenza, Enrico Faccini.



              Voto del recensore: 4/5
              Per accedere alla pagina originale della recensione e mettere il tuo voto:
              https://www.papersera.net/wp/2023/03/05/topolino-3510/


              Ora è possibile votare anche le singole storie del fascicolo, non fate mancare il vostro contributo!


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                Re:Topolino 3510
                Risposta #36: Domenica 5 Mar 2023, 16:56:19
                Ma – ahinoi – la musica cambia repentinamente già dalla storia successiva I cimeli di Paperone – Il potere della teca (Vito Stabile/Marco e Stefano Rota). Basti dire che, per portare avanti una serie eroica ma in endemica crisi di materiale qual è Pianeta Paperone, mandata avanti con cuore dalla fiamma ardente della passione del suo sceneggiatore per il personaggio, ma da poco altro in più, questa settimana si puntano i riflettori sulla teca che custodisce la Numero Uno.

                Da una parte, Amelia spera di usarne il potere che avrebbe ereditato, per osmosi, dalla moneta stessa; dall’altra, la teca è fonte di ispirazione professionale ed esistenziale per Battista, il che farà ritorcere l’esperimento magico di Amelia contro di lei. Simpaticissime trovate come il “platano acciuffatore da guardia” non riescono, purtroppo, a sollevare la stanchezza dello spunto, tanto che le preferiremmo ardentemente, senza offesa, spese su ben altri soggetti.
                Non sono d'accordo. Ergere a elementi caratterizzanti della mitologia paperoniana elementi tradizionalmente sullo sfondo è lo spunto di base di Pianeta Paperone sin da quando è stata creata, e sinceramente, non lo trovo affatto ripetitivo, ma questi sono gusti personali.

                Infine, Paperino e l’altruismo zoologico, di Riccardo Pesce e Massimo Fecchi. Chi scrive deve premettere di provare un affetto incondizionato per l’armonia dello stile di Fecchi, e pertanto accoglie sempre queste storie con una “pre-sensazione” piacevole. E ciononostante, l’impressione è che l’avventura in questione si fenda come la panna nel giro di pochi secondi, partendo da premesse blande e risolvendosi in un finale interlocutorio.
                Purtroppo per me è esattamente l'opposto: avendo passato anni a leggere le terribile danesi inedite di Paperino che spesso e volentieri erano disegnate proprio da Fecchi, provo un pregiudizio negativo nei confronti di qualsiasi storia da lui disegnata, nonostante la sua oggettiva bravura

                Menzione speciale per l’autoconclusiva in calce al numero: non, per una volta, l’esercizio di stile o la freddura invereconda, ma il ritorno dei gloriosissimi Minima Paperalia (Provar l’ebbrezza il titolo di questo episodio): i “ciak” che non hanno bisogno di un’idea o di un momento comico ispirato, ma solo di essere scemi a dovere e disegnati dal Vate della scemenza, Enrico Faccini.
                Qui potrei anche essere d'accordo, però è triste vedere un fatoniano come te scrivere queste righe... Che tempi!  :tongue:

                Ciao!

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                  Re:Topolino 3510
                  Risposta #37: Domenica 5 Mar 2023, 17:42:42
                  Segnalo un errore a Guglielmo alias il Dominatore delle Nuvole: in calce alla recensione, nel blocco delle storie per cui esprimere i voti, la storia di Vacca, Bertani e Facciotto viene presentata come Il Principe delle nebbie al posto del titolo corretto de "Il Principe delle sabbie".

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                    Re:Topolino 3510
                    Risposta #38: Lunedì 6 Mar 2023, 14:49:54
                    molto ma molto favorevolmente impressionato dagli Evaporati, per ritmo, tematiche, concept e con un Cesarello decisamente efficace  :-)

                    "Remember: when people tell you something's wrong or doesn't work for them, they are almost always right. When they tell you exactly what they think is wrong and how to fix it, they are almost always wrong." - NG

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                      Re:Topolino 3510
                      Risposta #39: Lunedì 6 Mar 2023, 22:13:57
                      Un buon numero quello di questa settimana.
                      Gli evaporati con il suo ritmo veloce mi è piaciuta davvero tanto! Un qualcosa di diverso dal solito,ma che ti prende da subito! Ambientazioni azzeccatissime che ti proiettano direttamente nell'immaginario di smarrimento e tensione.
                      Nonostante si tratti di nebbia a me ha ricordato Mad max the Fury Road, ma del resto il colore della nebbia è stato rappresentato nella tonalità della sabbia del celebre film.E ci ritrovo anche la velocità nella regia,le corse con le macchine autoprodotte.
                      Anche tutte le restanti brevi le ho apprezzate, son state ognuna a modo suo originali - come ad esempio la teca di vetro di Murano, che non prende polvere  ;D - un automa che assimila ogni nozione che gli si presenta davanti - degli orsetti spolveratori che si divertono a pulire in giro..tutte piacevoli e divertenti.
                      Purtroppo dell'egizia, nonostante sia ben disegnata e con le giuste atmosfere,continuo a pensare che dica sempre troppo poco..in un tempo si è narrata una vicenda..

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                        Re:Topolino 3510
                        Risposta #40: Martedì 7 Mar 2023, 09:44:44
                        ....

                         E poi i disegni, opera di un Davide Cesarello ispiratissimo, forse più a suo agio nel dare il tono della vicenda sull’espressività e sulla gestualità dei personaggi, azzeccatissimi, che in quella densità di atmosfera e di sfondi che avrebbe potuto assegnare alla nuova, disperata dimensione in cui i personaggi si muovono una cifra ancora più memorabile.

                         La marcia, sia a livello di testi che di disegni, è comunque ingranatissima e si respira a tratti un’atmosfera da X-Mickey.

                        Ti quoto in parte perchè mi trovo particolarmente d accordo con quanto sopra perchè esprime molto bene anche la mia opinione. IO son più cattivo perchè trovo che in una storia del genere l ambientazione sia importante tanto e forse quanto più dei personaggi per questo non riesco ad aver l entusiasmo di altri opinioni che ho letto ma hai espresso bene il concetto.

                        Concludo la mia perchè solo stamattina ho finito di leggere il topo in questione.

                        Intanto non mi ero accorto subito dall indice che gli evaporati son 5 puntate, mi pare che si stia un filo esagerando ora, la storia ha ottime potenzialità ma spero di non trovarmi alla fine col dire che 'ne bastavano meno'.

                        Rimando il giudizio sul principe della sabbie. i disegni son davvero ottimi, c'è una pulizia che mi piace davvero tanto, e ogni piano è ben dettagliato. la trama mi sta cominciando ad apparire un filo allungata ma non si sa mai.

                        l altruismo zoologico l ho trovata piacevole mentre davvero fatico a capire che giudizio dare su quella dei cimeli. Il punto debole per me sta proprio nella scelta dell oggetto, mi è parso esagerato il tutto  come si se si fosse dato troppo peso ad un oggetto 'vuoto' (in tutti i sensi) come la teca con battista che addirittura va in depressione in seguito alla sua perdita. temo avremo anche la storia sul piedistallo, sulla botola antiscocciatori etc etc. capisco che dopo migliaia di avventure si senta la necessità di qualcosa di diverso da 'amelia che tenta il furto della Numero 1' ma mi ha lasciato l amaro in bocca.

                        Ho trovato invece stupenda quella di faccini, in queste brevissime è per me il numero uno davvero. Mi disegna un paperino così e poi basta poco per ricamarci intorno qualcosa di bello. E' sicuramente la pagina che ho riguardato più volte dell intero topo.

                        Grazie Babbo anche per quella volta nel 1980 in cui sei tornato a casa con un Topolino in mano chiedendomi se mi andava di leggerlo...non ho più smesso.

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                        Milo
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                          Re:Topolino 3510
                          Risposta #41: Mercoledì 5 Apr 2023, 23:54:09
                          Deliziosa la storia di Stabile - Rota, la storia che salva il numero, in attesa degli sviluppi dell'interessante "gli evaporati"
                          Milo

                           

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