L'unica pecca che posso riscontrare nella scelta di suddividere gli Evaporati in due stagioni, sta nel fatto che questa meraviglia partorita dalla mente di Enna e magnificamente illustrata da Cesarello dovrà spartire la gloria con la successiva storia che, io almeno, attendo con impazienza.
Solo complimenti e lodi per questa operazione, che ci consegna LA migliore opera di fantascienza mai apparsa su Topolino IMHO. Echi letterari e cinematografici si sprecano, ma sono amalgamati con perizia da Enna in una narrazione matura, complessa nella sua frammentarietà sui pani spaziale e temporale, e al contempo avvolgente per come i personaggi che prendono parte all'azione sono magnificamente descritti. A risaltare è una Minni coraggiosa, intraprendente e tenace, ma Enna è capace di fare trapelare una vena di malinconia laddove le sue certezze cominciano a vacillare. Tutti i personaggi sono comunque descritti minuziosamente, tratteggiati alla perfezione dal pennello abile di uno sceneggiatore come Enna, capace di comunicare forti emozioni anche attraverso i non detto e i sottintesi. Il protagonista rimane però sempre Topolino: benché nelle prime quattro puntate compaia assai poco, la sua assenza di ripercuote su tutti gli altri personaggi, dominando i loro pensieri e le loro azioni.
Ma in una storia come questa non bisogna dimenticare l'importanza dell'ambientazione, resa attraverso la costante oppressione e minaccia che comunica la presenza incombente della nebbia. Plauso quindi anche ai disegni di Cesarello, che dà vita a paesaggi semideserti e post-apocalittici, città in putrefazione e morte, personaggi scarmigliati, laceri, disperati che conservano tuttavia tracce di vitalità e umanità.