Topolino e l'ipotetico DoppioScherzo
Nell'alternanza fra giocosità e ambiguità, apparente innocenza e pericolosità, il disegnatore Casty (finalmente riunito all'autore) sembra voler sviluppare più le prime almeno nell'aspetto fisico del protagonista: il suo vecchio muso ondulato tendente al basso (tipico dei 'cattivi') è diventato un 'musetto' diritto e più corto mentre gli occhi hanno le iridi alla Pippo quando in passato si sono alternati a contorni più definiti (con sguardi più 'cattivi'). Stranamente nella tavola d'apertura (che nel web ha pubblicizzato la storia) la sua ombra sinistra riprende il vecchio profilo. Molto più ambigua è la macchina del prof Krapan Bakat (nel prossimo Classico dedicato a DoppioScherzo dovremo vedere quando si è conosciuto con Topolino) il cui funzionamento mi è stato fumoso nelle ultime tavole, poi rilette e rielaborate, per un finale 'aperto' a nuove inaspettate intrusioni del 'buon' Vito. Situazioni sicuramente anomale collegate alla memoria dei protagonisti sono la base avvincente di questa storia che segna un buon ritorno sia per Casty autore completo che per il suo character dopo 16 anni di assenza.
Una spia nel fianco (episodio 2 di Siamo Serie!)
Ogni singolo episodio sarà dunque un tormentone di situazioni, ricordi, battute, folli protagonisti 'tematici' a seconda del genere (giallo, noir, horror, spionaggio) con la coppia Paperina-Chiquita come 'porto sicuro' di saggezza ed equilibrio (comunque a rischio) in un tourbillon dove anche i due attori fissi sono più vittime che protagonisti. Serie divertente dove però 'il troppo stroppia': si passa dai sorrisi per alcune battute od espressioni alla pesantezza di scene anche passate ripetute ad oltranza, con dialoghi fitti che possono essere tanto brillanti quanto 'stancanti'. Nel caso ci fosse una terza serie, spero che la matassa narrativa sia districata meglio.
Lo Stato senza mappa
Mi è parsa un po' esagerata la situazione nella quale Corny & Friends svolgono un duro lavoro fisico che poi gli si ritorce contro. Situazione utilizzata da Sisti forse per rendere più evidente l'ingenuità di tre giovani newyorkesi alle prese con un continente alle loro spalle dove tutto può succedere, anche che uno pseudo governatore si intesti delle terre per creare un suo stato personale da candidare all'entrata nell'Unione, in un periodo piuttosto turbolento con nuovi stati e confini non sempre precisi. Il titolo ci dice proprio questo ed è interessante vedere come alcuni nativi delle tribù del luogo si adeguino, giocoforza, alle nuove circostanze. Chissà se fra questi, negli episodi a venire (perché Cornelius ha percorso solo un brevissimo tratto della linea orizzontale atlantico-pacifica che lo condurrà fino ad un Calisota ancora spagnolo nell'arco di 14 anni, dal 1804 al 1818), Sisti si ricorderà della mai ufficializzata Duckaontas, compagna del pioniere e, forse, madre dei suoi futuri figli (o dell'unico figlio di cui conosciamo l'esistenza, Clinton). La cosa non mi dispiacerebbe e potrebbe ampliare la narrativa sulle origini americane della famiglia (ex Van) Coot.