Realizzata da Casty nel luglio del 2019 per celebrare il cinquantennale dell'allunaggio, rappresenta ad oggi l'ultima prova dell'autore goriziano nell'ambito dei suoi celebri kolossal. Una storia dalla lunga gestazione( lo storyboard originale risale al 2016), e che introduce un nuovo personaggio nella schiera degli innumerevoli parenti di Pipo: lo stralunato Bippo, ex astronauta caratterizzato magnificamente sia nella sua bizzarria, sia per quanto riguarda i risvolti più romantici, se non drammatici, della sua figura, e che emergono prepotentemente soprattutto nel finale.
La prima parte di questa avventura mi ha deliziato per la narrazione veloce e perfettamente bilanciata, briosa e frizzante nel brillante incipit ma capace di fare calare un'atmosfera di inquietudine e tensione tangibile quando l'azione si sposta sulla superficie del nostro arido satellite. Che, però, forse tanto deserto non è...
La seconda parte, con un risolvimento piuttosto rapido della situazione e una relativamente facile sconfitta dell'antagonista, inizialmente mi aveva deluso, ma in seguito mi sono dovuto ricredere; d'altronde, questa storia cos'è se non una stralunata, inquietante fiaba?
Della vicenda ho inoltre apprezzato gli stralci ironici che Casty riserva quando mostra la grettezza dei finanziatori di queste missioni scientifiche, falsi filantropi interessati solo al guadagno.
In conclusione, "Topolino e il castello sulla Luna" non verrà ricordato come uno dei più grandi capolavori di Casty, ma si è rivelata una lettura davvero piacevole e intensa. Voi cosa ne pensate?