Voi cosa ne pensate di questa storia?
Io ne penso tutto il bene possibile!
Dalla sua prima pubblicazione su Topolino un paio di settimane fa ad oggi mi sono ritrovato a rileggerla come minimo quattro volte e ad ogni lettura ne rimango affascinato.
Adoro lo stile della narrazione di Casty perché riesce a coinvolgermi dall'inizio alla fine del racconto, con una brillantezza nel modo di muovere i personaggi, le loro interazioni e le fila della vicenda da lui orchestrata che reputo siano da applausi per la cura, l'attenzione e l'amore che il fumettista goriziano immette nelle storie che realizza.
Questa storia ha uno sviluppo che trovo sia amabile, per il modo affettuoso con cui si apre nella sfera d'amicizia che inquadra Pippo nel momento dei saluti con i due fidanzati in partenza per le loro romantiche vacanze e che ritorna nelle pagine finali del racconto, quando i nostri si ritrovano nel momento più concitato della vicenda, in preda al pericolo rappresentato da un Vito Doppioscherzo nel cui sguardo brilla una luce sinistra e un ghigno sadico apprestandosi ad assaporare la sua insana vendetta nei confronti di Topolino.
La presenza inquietante del
villain di creazione castyana è poi un'altra delle cose che ho assai piacevolmente trovato nella lettura di "Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo", elemento che pian piano accresce il senso di straniamento e di un pericolo che aleggia ancora impalpabile sui due protagonisti ma che comincia a farsi sempre più vicino, dedito a turbare quella che si pensava fosse una rilassante e distensiva vacanza in un luogo esotico, fuori da Topolinia.
L'aspetto onirico declinato in modo inquietante e perturbante nella realizzazione da parte di Topolino e di Minni di quanto sia falso e irreale ciò che si muove attorno a loro mi ha deliziato nel suo clima di incertezza e di smarrimento che avvolge non solo i protagonisti di questa storia ma anche il lettore, il quale affianca gli interpreti disneyani di questo racconto nella sensazione di straniamento e di minaccia che si avverte.
E poi c'è Doppioscherzo, un cattivo davvero ben forgiato e sapientemente caratterizzato da Casty nel suo rappresentare un avversario temibile per il Topo dalle grandi orecchie e che riesce a mistificare le reali intenzioni che fin dall'inizio lo muovono nei suoi intenti criminali.
Mente raffinata la sua, capace di presentarsi con un'aria innocentina da scolaretto ravveduto (o che comunque sta svolgendo un percorso di redenzione) per poi rivelarsi nella sua vera essenza di genio dell'inganno che detesta Topolino e che elabora inquietanti piani al fine di destabilizzarlo e colpirlo nel momento culmine della propria strategia.
Storia che io considero splendida per la passione e il coinvolgimento che mi ha trasmesso nel leggerla e che non manca di emozionarmi e intrigarmi ad ogni nuova lettura, deliziandomi non solo per la bellezza della sua sceneggiatura ma anche per la meravigliosa arte che illustra il tutto, con certe scene stupende quale quella in cui compare, oscurata, la figura di Doppioscherzo con la testa inclinata, la quadrupla in cui, ingigantito, rincorre i nostri nel suo inquietante scherzomondo e la liberatoria resa dei conti a padellate quando Topolino si trova ancora all'interno della dimensione onirica ed irreale dello scherzomondo pilotato da Vito.