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Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo

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Karabandagore
Sceriffo di Valmitraglia
PolliceSu   (1)

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PolliceSu   (1)
    Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
    Mercoledì 12 Apr 2023, 13:24:09
    Doppio ritorno, sulle pagine di Topolino 3515: quello di Casty come autore completo, dopo un'astinenza che dura da dicembre 2020; ma soprattutto, dopo sedici anni di attesa, ritorna ad insidiare la quotidianità di Mickey uno degli antagonisti più imprevedibili, inquietanti ed affascinanti che il Topo si sia mai ritrovato ad affrontare: il Magnifico Vito Doppioscherzo. La genesi di questo personagio risale all'ormai lontano 2004, quando un allora pressochè esordiente Casty gli fa calcare il palcoscenico del mondo topolinese per la prima volta in "Topolino e il magnifico Doppioscherzo". E si tratta di un debutto da prim'attore: un avversario temibile, con una vena di lucida follia, spinto più che dalla fame di ricchezze dal desiderio di vendetta nei confronti di Topolino. Casty ci propone un villain completamente inedito, miscelando e amalgamando con abilità suggestioni tratte da storie classiche: il pensiero corre immediatamente al Terribile Giocattolaio di Siegel, ma anche ai giocattoli assassini di Big Ben ne "Topolino e l'orfanello riformato". mentre le rime onnipresenti richiamano quelle della Spia Poeta, dalla celeberrima avventura di Walsh-Gottfredson.
    Ma ritorniamo a Doppioscherzo: l'avevamo lasciato, regredito a uno stadio primitivo, ma memore del suo desiderio di vendetta, al termine di "Topolino e la neve spazzastoria"; lo ritroviamo questa settimana, nera ombra fuggevole e minacciosa, che incombe sui protagonisti fin dalla quadrupla iniziale di "Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo".
    Storia eccezionale, bellissima e inquietante: apprezzo moltissimo la maniera in cui Casty sa insinuare abilmente la tensione in situazioni apparentemente quotidiane e normali, procedendo poi in un crescendo di suspence,che culmina nelle scene spettrali ad Acapulco, nella tempesta e soprattutto nella surreale e onirica sequenza finale a Topolinia. La vicenda si ispira chiaramente a fumetti o a  film come Inception, declinando il tema onirico in maniera coinvolgente  e riuscitissima, sia sul piano grafico sia su quello narrativo. Mi hanno inoltre colpito le ottime interazioni tra i personaggi, delineati in maniera tridimensionale e con una personalità viva e sfaccettata. Voi cosa ne pensate di questa storia?

    Per rispondere a un dubbio dell'Avvocato propongo una mia ipotesi:
    Spoiler: mostra
    idato che nello mnemorama la mente dell'individuo si estrania completamente dal corpo, mi aspetto cessino, o quantomeno si riducano al minimo, le necessità vitali e le funzioni del corpo, un po' come accade nel processo di ibernazione di molti film di fantascienza.
    Oh! Date un posto al cimitero...Yùuuuuu! Al mio cuore di vaquero...Yùuu! Egli è morto e lascia sola, uèeeee! La sua casa, la cavalla e la pistola, uèeee!

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    Gumi
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    PolliceSu

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    PolliceSu
      Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
      Risposta #1: Mercoledì 12 Apr 2023, 13:42:20
      Io direi anche che tutti quei tubi che entrano ed escono dalle capsule magari a qualcosa servono

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      Samu
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      PolliceSu
        Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
        Risposta #2: Domenica 30 Apr 2023, 16:55:48
        Voi cosa ne pensate di questa storia?
        Io ne penso tutto il bene possibile!

        Dalla sua prima pubblicazione su Topolino un paio di settimane fa ad oggi mi sono ritrovato a rileggerla come minimo quattro volte e ad ogni lettura ne rimango affascinato.
        Adoro lo stile della narrazione di Casty perché riesce a coinvolgermi dall'inizio alla fine del racconto, con una brillantezza nel modo di muovere i personaggi, le loro interazioni e le fila della vicenda da lui orchestrata che reputo siano da applausi per la cura, l'attenzione e l'amore che il fumettista goriziano  immette nelle storie che realizza.
        Questa storia ha uno sviluppo che trovo sia amabile, per il modo affettuoso con cui si apre nella sfera d'amicizia che inquadra Pippo nel momento dei saluti con i due fidanzati in partenza per le loro romantiche vacanze e che ritorna nelle pagine finali del racconto, quando i nostri si ritrovano nel momento più concitato della vicenda, in preda al pericolo rappresentato da un Vito Doppioscherzo nel cui sguardo brilla una luce sinistra e un ghigno sadico apprestandosi ad assaporare la sua insana vendetta nei confronti di Topolino.
        La presenza inquietante del villain di creazione castyana è poi un'altra delle cose che ho assai piacevolmente trovato nella lettura di "Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo", elemento che pian piano accresce il senso di straniamento e di un pericolo che aleggia ancora impalpabile sui due protagonisti ma che comincia a farsi sempre più vicino, dedito a turbare quella che si pensava fosse una rilassante e distensiva vacanza in un luogo esotico, fuori da Topolinia.
        L'aspetto onirico declinato in modo inquietante e perturbante nella realizzazione da parte di Topolino e di Minni di quanto sia falso e irreale ciò che si muove attorno a loro mi ha deliziato nel suo clima di incertezza e di smarrimento che avvolge non solo i protagonisti di questa storia ma anche il lettore, il quale affianca gli interpreti disneyani di questo racconto nella sensazione di straniamento e di minaccia che si avverte.
        E poi c'è Doppioscherzo, un cattivo davvero ben forgiato e sapientemente caratterizzato da Casty nel suo rappresentare un avversario temibile per il Topo dalle grandi orecchie e che riesce a mistificare le reali intenzioni che fin dall'inizio lo muovono nei suoi intenti criminali.
        Mente raffinata la sua, capace di presentarsi con un'aria innocentina da scolaretto ravveduto (o che comunque sta svolgendo un percorso di redenzione) per poi rivelarsi nella sua vera essenza di genio dell'inganno che detesta Topolino e che elabora inquietanti piani al fine di destabilizzarlo e colpirlo nel momento culmine della propria strategia.

        Storia che io considero splendida per la passione e il coinvolgimento che mi ha trasmesso nel leggerla e che non manca di emozionarmi e intrigarmi ad ogni nuova lettura, deliziandomi non solo per la bellezza della sua sceneggiatura ma anche per la meravigliosa arte che illustra il tutto, con certe scene stupende quale quella in cui compare, oscurata, la figura di Doppioscherzo con la testa inclinata, la quadrupla in cui, ingigantito, rincorre i nostri nel suo inquietante scherzomondo e la liberatoria resa dei conti a padellate quando Topolino si trova ancora all'interno della dimensione onirica ed irreale dello scherzomondo pilotato da Vito.

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        Maximilian
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        PolliceSu

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        PolliceSu
          Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
          Risposta #3: Lunedì 1 Mag 2023, 17:37:06
          Casty ci propone un villain completamente inedito, miscelando e amalgamando con abilità suggestioni tratte da storie classiche: il pensiero corre immediatamente al Terribile Giocattolaio di Siegel, ma anche ai giocattoli assassini di Big Ben ne "Topolino e l'orfanello riformato". mentre le rime onnipresenti richiamano quelle della Spia Poeta, dalla celeberrima avventura di Walsh-Gottfredson.
          Anch'io avevo pensato ad un'analogia con Big Ben.
          Però tra i vari personaggi anticipanti Vito citerei anche l'enigmatico enigmistico, che lo ricorda in taluni atteggiamenti, e soprattutto il Joker.
          deliziandomi non solo per la bellezza della sua sceneggiatura ma anche per la meravigliosa arte che illustra il tutto
          Non capisco perchè distingui tra sceneggiatura e arte. Posto che il fumetto è arte, lo è nel suo complesso, non solamente nella componente grafica.
          Anzi dal mio punto di vista la parte del racconto (idea, trama e sceneggiatura) pesa almeno l'80% del totale, mentre quella puramente visiva (disegni, inchiostri e colori) il restante 20 o anche meno.
          Che si concordi o meno, affermo con totale convinzione che serva arte e creatività non solo nell'illustrare ma anche nello scrivere.

          In ogni caso, da anni credo che l'autore più vicino a Casty sia Philip Dick e questa storia sembra scritta apposta per darmi ragione (sarebbe rivelare il finale, ma mi pare che gli utenti prima di me non si siano posti il problema, quindi sarebbe inutile fare altrimenti); nel caso specifico, noto una certa vicinanza con Ubik.
          Sebbene il colpo di scena porti la narrazione in binari non originalissimi (e anche utilizzati dallo stesso fumettista in un paio di occasioni), mi ha sorpreso; ovviamente si capisce fin da subito che c'è qualcosa di strano, ma non mi aspettavo che fosse quella la spiegazione.

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          Samu
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            Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
            Risposta #4: Lunedì 1 Mag 2023, 19:33:46
            deliziandomi non solo per la bellezza della sua sceneggiatura ma anche per la meravigliosa arte che illustra il tutto
            Non capisco perchè distingui tra sceneggiatura e arte. Posto che il fumetto è arte, lo è nel suo complesso, non solamente nella componente grafica.
            Anzi dal mio punto di vista la parte del racconto (idea, trama e sceneggiatura) pesa almeno l'80% del totale, mentre quella puramente visiva (disegni, inchiostri e colori) il restante 20 o anche meno.
            Che si concordi o meno, affermo con totale convinzione che serva arte e creatività non solo nell'illustrare ma anche nello scrivere.
            Sinceramente il tuo appunto sul fatto che mi riferisca all'aspetto grafico di una storia con la parola "arte" non lo capisco perché da parte mia non c'è alcun distinguo sul peso tra sceneggiatura e disegni di una storia come sembra tu voglia fare rilevare dalla tua puntualizzazione.
            Credo che leggendo il mio commento sulla storia si comprenda molto bene quanto questa storia mi sia piaciuta per la sua sceneggiatura, il modo di muovere i personaggi, le loro interazioni, i colpi di scena, le ambientazioni e tutto quello che costituisce la trama di "Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo".
            E per inciso della parte grafica della storia ne ho parlato in maniera più circoscritta perché, appunto, mi piace innanzitutto parlare della narrazione della storia visto quanto mi ha appassionato.
            Per cui il "distinguo" (come lo hai definito tu) non c'è neanche, ho semplicemente usato la parola arte per definire la componente grafica della storia così come avrei potuto parlare di disegno, tratto eccetera eccetera.

            E poi è ovvio che fantasia e creatività siano necessarie tanto nell'aspetto grafico quanto nel racconto di una storia per farla brillare di una luce intensa e lasciare un ricordo memorabile di essa nella mente del lettore.

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            Maximilian
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              Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
              Risposta #5: Sabato 6 Mag 2023, 12:26:44
              Una stranezza notata da me è che nelle prime scene Vito sembra ringiovanito: oltre ad essere più basso del solito, parla in modo più infantile e veste  pantaloni corti, nei fumetti da sempre attributi tipicamente ai bambini. Inoltre sembra passare molto tempo a giocare e anche le sue burle (come il fazzoletto schizza-acqua) sono innocue.
              Faceva tutto parte dell'inganno o c'è altro che mi sfugge?

              In generale, tutta la parte iniziale mi ha convinto poco, in quanto il piano per redimere Doppioscherzo viene portato a termine troppo facilmente e in tempi rapidi: un qualunque lettore capirebbe che la cosa non è finita lì.

              La vicenda mi è piaciuta molto, infatti, malgrado lo stile da Ai confini della realtà non nuovo nell'opera castiana, è narrata con la dovuta freschezza. I personaggi sono caratterizzati bene, ma a parte Pippo nessuno spicca veramente.
              Però ho apprezzato che l'antagonista, non essendo sadico e avendo come obiettivo principale quello di divertirsi, decida non di ammazzare i buoni (come un qualsiasi altro criminale avrebbe fatto) ma di tenerli prigionieri come vittime dei suoi scherzi.

              Avrei preferito tuttavia che questo fumetto fosse lungo il doppio, magari in due puntate: una che finisse con lo svelamento del mistero e un intero episodio ambientato nello scherzomondo ormai smascherato, in cui l'autore avrebbe potuto sbizzarrirsi con tutte le trovate fantasiose possibile (un po' come aveva fatto nel finale di Topolino e il club degli spettri).

              Ad ogni modo ho notato nella presente discussione un ripetersi della parola inquietante. Probabilmente è dovuto al fatto che sono abituato a ben altro (Walsh, certi film di Kubrick, alcuni racconti di Dick...) ma tale aggettivo mi sembra eccessivo. Io utilizzerei sinistro.

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                Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
                Risposta #6: Sabato 6 Mag 2023, 15:00:18
                Una stranezza notata da me è che nelle prime scene Vito sembra ringiovanito: oltre ad essere più basso del solito, parla in modo più infantile e veste  pantaloni corti, nei fumetti da sempre attributi tipicamente ai bambini. Inoltre sembra passare molto tempo a giocare e anche le sue burle (come il fazzoletto schizza-acqua) sono innocue.
                Faceva tutto parte dell'inganno o c'è altro che mi sfugge?

                In generale, tutta la parte iniziale mi ha convinto poco, in quanto il piano per redimere Doppioscherzo viene portato a termine troppo facilmente e in tempi rapidi: un qualunque lettore capirebbe che la cosa non è finita lì.

                La vicenda mi è piaciuta molto, infatti, malgrado lo stile da Ai confini della realtà non nuovo nell'opera castiana, è narrata con la dovuta freschezza. I personaggi sono caratterizzati bene, ma a parte Pippo nessuno spicca veramente.
                Però ho apprezzato che l'antagonista, non essendo sadico e avendo come obiettivo principale quello di divertirsi, decida non di ammazzare i buoni (come un qualsiasi altro criminale avrebbe fatto) ma di tenerli prigionieri come vittime dei suoi scherzi.

                Avrei preferito tuttavia che questo fumetto fosse lungo il doppio, magari in due puntate: una che finisse con lo svelamento del mistero e un intero episodio ambientato nello scherzomondo ormai smascherato, in cui l'autore avrebbe potuto sbizzarrirsi con tutte le trovate fantasiose possibile (un po' come aveva fatto nel finale di Topolino e il club degli spettri).

                Ad ogni modo ho notato nella presente discussione un ripetersi della parola inquietante. Probabilmente è dovuto al fatto che sono abituato a ben altro (Walsh, certi film di Kubrick, alcuni racconti di Dick...) ma tale aggettivo mi sembra eccessivo. Io utilizzerei sinistro.
                Certamente è eccessivo definire la storia davvero inquietante, adoperando questo termine in senso assoluto. Gli autori da te citati rappresentano degli ottimi esempi,ma le loro atmosfere risulterebbero di difficile, se non impossibile, trasposizione all'interno di una storia Disney odierna. Quindi, rettificando, potrei definire la storia inquietante in rapporto alle storie che vediamo pubblicate oggi su Topolino. In ogni caso, leggendo la storia ho percepito un senso vago ed indefinito di inquietudine, che effettivamente può essere più efficacemente descritto con l'aggettivo sinistro.
                Oh! Date un posto al cimitero...Yùuuuuu! Al mio cuore di vaquero...Yùuu! Egli è morto e lascia sola, uèeeee! La sua casa, la cavalla e la pistola, uèeee!

                  Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
                  Risposta #7: Lunedì 8 Mag 2023, 19:00:09
                  Ragazzi buonasera. Ricordo di aver letto che Casty avrebbe affermato che, letta all'interno de I Classici, la storia avrebbe assunto un altro significato.
                  Tuttavia, dopo averla letta in entrambe le versioni, non ravviso questa differenza. Potreste spiegarmi in cosa divergerebbero?
                  W la Disney e Dumas!
                  EFFEGGI

                    Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
                    Risposta #8: Lunedì 8 Mag 2023, 21:26:32
                    Ce lo siamo chiesto tutti, ma mi sa che non l'ha capito nessuno... :rolleye:
                    Io son nomato Pippo e son poeta
                    Or per l'Inferno ce ne andremo a spasso
                    Verso un'oscura e dolorosa meta

                      Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
                      Risposta #9: Martedì 9 Mag 2023, 01:43:15
                      Forse intendeva che andava messa a confronto con le altre storie della saga, per capire quest' altro significato.



                      *

                      tang laoya
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                        Re:Topolino e l'ipotetico Doppioscherzo
                        Risposta #10: Giovedì 11 Mag 2023, 09:01:11
                        Per continuare il gioco e cercando di aderire alle categorie nolaniane di Inception, sarebbe interessante forse chiedersi quale sia il vero impianto/estrazione* narrato dall'autore: quello su Doppioscherzo per rimuoverne il ricordo negativo dovuto all'espulsione oppure quello su Topolino per rimuoverne il senso di colpa relativo a non aver saputo evitare l'espulsione del compagno?
                        Una diversa interpretazione dei piani della realtà e dell'illusione/memoria tramite il Figuratif che non si limitino a essere un'alternanza di 0 / -1 / 0 / -1 (dove 0 sarebbe il piano appunto della realtà e -1 il primo livello del viaggio inconscio) ma che si configurino invece come 0 (realtà) -1 (scena della scuola: inception su Vito) -2 (scena del viaggio: inception su Topolino).
                        Non ho letto la storia nei Classici ma speravo appunto che la cornice potesse offrire una diversa lettura sugli stadi reali/onirici del racconto facendo quindi emergere una discordanza nella successione e interpretazione degli eventi.
                        Ma mi pare di capire che cosi non sia stato.


                        *Mi riferisco qui alla teoria secondo cui la vera inception non fosse quella operata sul figlio del miliardario ma su Cobb stesso e che quindi i livelli non fossero 3+il limbo ma 4 tout court, e di conseguenza nel finale non si sia raggiunto il livello 0 ma si sia ancora al meno 1.
                        « Ultima modifica: Giovedì 11 Mag 2023, 09:02:51 da tang laoya »
                        Mi avevano dato le mappe del percorso, ma nessuna idea circa i bizzarri paesaggi che avremmo attraversato durante lunghi mesi. - Per Nettuno Capitano! Con questa luna di sghimbescio gli sgombri cremisi fluttuano flessi!

                         

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