la Scuola Disney (in seguito Accademia) ha visto Carpi come docente dal 1988 al 1993… se vi andate a guardare tutti i giovani artisti formatisi col Maestro ligure e che hanno esordito in quel periodo, troverete stilemi molto differenti e certamente non tutti immediatamente riconducibili a Carpi
Appunto, erano cavazzaniani, come detto prima... ci metto la mano sul fuoco perché ero lì o quasi. Conoscevo Carpi e Boschi e "studiavo" da disneyano, poi mi sono reso conto che l'impresa per me era improba, un po' come una squadra che arriva sempre quinta in Serie B mancando la promozione per una manciata di punti. Me ne sono fatta una ragione e non ne ho fatto una malattia.
Venendo al numero in edicola, devo dire che l'ultima storia non mi ha fatto fare i salti mortali di gioia... anche se l'idea del cugino precisino di Pippo non è male.
La puntata noir di
Siamo Serie pure non la ricorderò come la migliore della mia vita, anche se ammetto di aver riso pazzamente come un cretino alla battuta delle sirene. Credo che me la rivenderò con gli amici.
Il kolossal in costume mi ha lasciato
con quella faccia un po' così che abbiamo noi che abbiamo visto Genova (scusate la citazione dotta, ma ci voleva).
Qualche notazione a margine: nei primi anni del '600 Livorno non era certo come si vede nella prima pagina, ancora la città medicea del Buontalenti (studiata come applicazione del concetto di
Città Ideale rinascimentale, con strade TUTTE ortogonali) non esisteva ed era poco più di un villaggio di pescatori nato intorno al quartiere della Venezia, diciamo a destra della fortezza che vediamo in alto. Per inciso si chiama Fortezza Vecchia, e risale a secoli prima.
La torre che vediamo al centro non esisteva, e semmai ne esistevano due ancora più a destra. Di sicuro la villa di Narciso non poteva essere lì: adesso sarebbe al centro della città, davanti al Duomo, e si sa per certo che non c'era niente all'inizio del '600.
Semmai ville del genere erano (e in parte sono tuttora) molto più a sud, nella zona collinare.
È verissimo tuttavia che a Livorno c'era (e c'è tuttora) una comunità inglese molto vasta, tanto che molti cognomi locali sono puramente britannici, e in centro c'è il famoso Cimitero Monumentale degli Inglesi (qui è sepolto Tobias Smollett, ad esempio).
Ma gli autori stiano tranquilli, non è una critica né voglio fare il professorino... lo so come funzionano queste cose.
A questo punto devo pensare che i Bassotti abbiano trovato rifugio a Livorno grazie alle famose
Leggi Livornine, che riempirono la città di ogni tipo di tagliagole e di truffatori. Cosa che magari avrà permesso di riempire la città con molti abitanti, ma di sicuro non ha giovato alla cultura media della popolazione.
Un'osservazione tecnica: nella vignetta doppia di pag. 94 si vede una strana ombra marrone che copre quasi tutto lo sfondo, mentre successivamente non più. Un bel refuso del colorista, direi, che avrebbe dovuto mettere su
Moltiplica il layer con l'ombra, come giustamente ha fatto successivamente... tsk tsk.