Recensione Grandi Autori 99 - Giorgio CavazzanoCopertina non inedita del volume.
Prima di iniziare la recensione del volume, è necessaria una piccola digressione per capire cosa sia realmente la testata Grandi Autori.
A partire dal n. 82, la collana
Speciale Disney (
qui per saperne di più) diventa
Grandi Autori. Si tratta della conferma di quanto anticipato dal n. 65 del maggio 2014,
Topolino Black Edition dedicata a
Tito Faraci. L’allora direttrice di
Topolino, Valentina De Poli, decide infatti di realizzare, con cadenza trimestrale e tempi di uscita coincidenti con lo svolgimento delle principali fiere fumettistiche, volumetti da 370 pagine monografici, dedicati ad un singolo autore (
qua trovate alcune recensioni dei numeri passati).
L’approccio è annuale, ovvero
quattro numeri all’anno legati insieme da un tema portante. Se all’inizio il filo conduttore è il colore o qualche effetto speciale in copertina,
la scelta, col tempo, si dimostra sempre più accurata: autori storici, autori moderni, autori completi e via dicendo, anche se i risultati si rivelano piuttosto altalenanti, tra numeri molto buoni ed altri decisamente scarsi. Inoltre, la presenza dell’autore inizalmente cospicua, con commenti ad ogni storia, con il tempo va quasi a sparire.
Anche il numero di pagine diminuisce, contrariamente al prezzo che invece si mantiene sempre superiore a quello di volumi con un numero di pagine simile (7,90 € o gli attuali 8 €, contro i 5,90 € o 6,20 € di albi analoghi nella struttura).
Magnifiche espressioni.
In
questo topic del forum ci sono varie discussioni in merito, tra proposte di autori, indici più intriganti da realizzare e riassunti delle iniziative. L’unico comune denominatore è sicuramente il desiderio di un miglioramento per un progetto molto interessante che però appare bisognoso di essere rivisto, nelle scelte delle storie e nei contenuti.
Finalmente, con questo numero, il cambio è arrivato, già dalla prima pagina. Vediamo la scritta Grandi Autori, per anni solo un orpello formale, svettare in copertina, con un semplice ma elegante logo (la matita usata come separatrice tra le due parole). Anche il nome dell’autore riceve maggiore spazio e visibilità. Ma il rinnovamento non si ferma alla copertina.
All’interno troviamo ben 14 pagine di articoli, scritti con l’abituale perizia da
Davide Del Gusto (che sta realizzando un ottimo lavoro anche nel nuovo
Almanacco Topolino e nell’inedita
Le Grandi Saghe Disney).
Sono analisi che servono a guidare il lettore nella scelta delle storie, e a inquadrare il percorso artistico del maestro di Venezia. Un approccio di approfondimento simile all’
ottimo volume dedicato a Biancaneve.
Ardite inquadrature in contesti realistici.
E arriviamo infine alla selezione, vero tallone d’Achille di qualsiasi testata. Non era assolutamente semplice proporre un approccio inedito ad un autore come
Giorgio Cavazzano, con storie non banali e non ristampate in altre iniziative dedicate al maestro (come
Tesori Made in Italy,
Disney d’Autore o
I Maestri Disney, per non parlare di
Disney Anni d’Oro). Eppure, il risultato è stato raggiunto, insieme purtroppo all’unica pecca del volume, ovvero una foliazione ulteriormente ridotta a 240 pagine.
Il volume propone cinque storie per rispettivi 5 decenni, capaci di descrivere lo stile dell’autore e le diverse collaborazioni avute. Si parte con
Zio Paperone e il tesoro commestibile (luglio 1973), per i testi di
Rodolfo Cimino. Si tratta di un ottimo esempio della lunga e proficua intesa con lo sceneggiatore veneto che, anche in questa occasione, fa sfoggio dei suoi classici
tòpoi: animali strani, popolazioni dimenticate, tesori bizzarri e veicoli incredibili. Lo stile del disegnatore si è ormai affrancato da quello di
Romano Scarpa, di cui ha chinato le storie per molti anni, ma non presenta ancora i segni di quella rivoluzione
techno della quale troviamo invece ottimi esempi negli articoli. Spiace, in compenso, avere un
dialogo censurato, risalente ad una precedente ristampa.
Cadute in prospettiva.
La storia successiva rappresenta gli anni Ottanta e la collaborazione con
Giorgio Pezzin:
Zio Paperone e la sfida turistica (agosto 1983). Si tratta di una classica sfida sopra le righe tra Scrooge e Rockerduck. Pezzin utilizza uno spunto semplice – come rimpolpare di turisti Paperopoli durante l’estate? – per procedere ad un’assurda ma divertente caccia ai grandi monumenti del mondo. Le comiche pedate che Paperone riceve vengono seguite dagli altrettanto comici stratagemmi di Rockerduck per accaparrarsi il meglio su piazza.
Divertimento puro, rinvigorito dal tratto di Cavazzano di quegli anni, plastico e rotondo, eccezionale nel rappresentare panoramiche di luoghi reali e con vari mezzi meccanici. La colorazione presente non è quella originale, ma risalente ad una ristampa del 2002.
Si entra negli anni 90 con
Zio Paperone e il segreto degli Incas (1996), ottimo esempio di produzione internazionale, con testi di
Byron Erickson. Lo spunto iniziale è simile ad una una contemporanea storia di
Don Rosa –
Qualcosa di veramente speciale – ovvero: che cosa regalare al papero più ricco del mondo? Questo tema si lega ad una caccia al tesoro e alla presenza, decisamente funzionale, di Brigitta. Erickson scrive buone gag e crea curiosità attorno alla mitica “badanga”. Cavazzano realizza intriganti prospettive in vignette dinamiche e rende con crudezza e verismo i morsi della fame che attanagliano i due protagonisti.
Perfino le onde risultano vive.
Entriamo negli anni Duemila, con due ottime storie che vedono protagonisti i topi.
Eccellente la scelta di Topolino e l’isola nefausta (marzo 2004), sceneggiata da un Casty in piena forma. Lo sgangherato trio composto da Topolino, Gancetto e Gambadilegno si imbarca in una strana ricerca, in cui lo sceneggiatore di Palmanova da il meglio di sé per quanto riguarda dialoghi e rapporti tra i personaggi, vivi e spontanei. Micidiale poi la sfilza di surreali invenzioni in pieno stile
steampunk, il tutto valorizzato da un Cavazzano che ha raggiunto la maturità. Tutti risultano espressivi e veramente capaci di parlare su carta.
La cara Venezia.
Infine,
Topolin e i doni dell’accademia (febbraio 2018), in cui la sceneggiatura di
Alessandro Sisti ci permette di conoscere veri episodi storici relativi alla Venezia del 1817 e dandoci modo di vedere
la città natale del maestro disegnata da lui stesso. In definitiva, possiamo ben dire che si tratta di
un volume eccezionale, che pubblica cinque storie eccellenti di Giorgio Cavazzano in grado di soddisfare qualsiasi palato. Speriamo che la presentazione di questa uscita al
Comicon 2023 di Napoli, di cui l’autore è stato
magister, sia di buon auspicio per i prossimi numeri, con l’augurio che siano tutti capaci di presentare in maniera accurata e variegata altri eccellenti autori Disney, del passato e del presente.
Voto del recensore:
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